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Le scelte dei valutatori: Daniele Rumori

Daniele Rumori segnala alcuni degli iscritti a Sonda più interessanti tra quelli che sono stati lui attribuiti negli ultimi anni.

Non è stato molto semplice scegliere chi citare per “Le Scelte dei Valutatori”. Questo perchè, fortunatamente, il livello delle cose che ho ascoltato in questo triennio di Sonda mi è sembrato davvero molto alto. Ho avuto a che fare con tanti gruppi di buon livello, soprattutto per quello che riguarda la capacità di scrittura. Allo stesso tempo, però, quasi sempre ho notato dei problemi per quello che riguarda la qualità delle produzioni e delle registrazioni dei brani che mi sono stati sottoposti. Spesso si pensa che avere la possibilità di registrare tutto in casa sia un enorme vantaggio. Purtroppo, invece è esattamente il contrario. Ho ascoltato troppe cose che magari potevano avere un buon potenziale ma che sono state rovinate da registrazioni “fai da te” di bassissimo livello. Per questo vorrei ricordare a tutti, e soprattutto alle band composte da più elementi, che è sempre meglio non avere troppa fretta prima registrare, e di farlo preferibilmente in uno studio vero!
Comunque, tornando a noi, non ho avuto assolutamente dubbi nel voler citare per questa rubrica prima di tutti Davide Bosi. I suoi brani sono quelli che più mi hanno impressionato di tutti quelli che ho mai ascoltato a Sonda. Davide ha una capacità di scrittura davvero super, le sue canzoni sono originali, ben eseguite ed ottimamente registrare. Ballate catchy e sperimentazioni sempre azzeccate. Non solo, andatevi a vedere i suoi video: impeccabili come tutto il resto. Difficile, in generale, trovare prodotti italiani di questo livello, incredibile se si pensa che Davide ha solo 22 anni. Nonostante mi sia trovato di fronte a dei brani quasi perfetti, la sensazione è che Bosi non abbia per niente espresso tutto il suo potenziale.Talento vero. Spero davvero che i miei colleghi valutatori di Sonda, che nella vita sono produttori, discografici ed editori, gli diano una chance.
Un altro talento è sicuramente Giack Bazz. Anche lui singer/songwriter, anche lui capace di scrivere ottime canzoni e di eseguirle alla perfezione. Il tutto supportato da una voce fantastica che il ragazzo riesce a sfruttare al meglio. Si sente che ha qualcosa da dire, e riesce a farlo molto molto bene. Quando ho ascoltato per la prima volta la sua “Childhood dream” sono rimasto semplicemente folgorato. Un pezzo bellissimo ed emozionante, nella migliore tradizione dell’indie rock americano con cui sono cresciuto. Anche lui meriterebbe un’opportunità.
Un altro cantautore che mi ha impressionato è certamente A Tallboy. Il ragazzo ha un dono che hanno in pochi: riesce a scrivere ballate semplici ed essenziali, di quelle che rimangono in testa e non se ne vanno.
Ascoltatevi anche una sola volta la sua “Living in a Car” e vi ritroverete a fischiettarla senza accorgervene anche a giorni di distanza…
Infine, menzione per due bands. Prima di tutto Dea Dea, bravi a realizzare dei brani freschi e ben fatti in italiano, cercando di dire la loro nell’attuale scena musicale in modo originale e senza scimmiottare modelli troppo ingombranti. Tutto molto spontaneo e diretto, sia per quello che riguarda la musica che i testi. C’è davvero del buono. Se dobbiamo dirla tutta, il loro lavoro è, forse, un pochino acerbo. Ma anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una band molto giovane. La strada intrapresa è quella giusta.
Non sono acerbi, anzi danno l’impressione di aver ascoltato tanti dischi i Saint Lawrence Verge. Non si tratta di un gruppo che nasconde i propri riferimenti: la loro musica sembra un vero atto di amore verso la scena new wave/post-punk britannica degli anni 80. La loro “Wings of Oblivion” è una delle canzoni migliori che ho ascoltato attraverso Sonda. Ascoltatela, sono 5 minuti e mezzo strepitosi. E ve lo dice uno che di solito fa fatica ad ascoltare brani che durano più di 3 minuti…