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Category Archives: Gli ascolti di Sonda 2018

ANDREA CARRI & FRANCESCO CAMMINATI: Shadows

Andrea CarrilowNon conosco Andrea Carri (perché mai dovrei conoscerlo) ed ho capito, guardando il suo sito, che sono arrivato decisamente lungo. Mi sono perso diversi album prima di “Shadows”, diversi progetti paralleli di questo pianista dalla provincia di Reggio Emilia che suona con il cuore in mano. Non lo dico perché ascoltando il suo ultimo album ho pianto come un vitello, ma perché ho cominciato a leggere le sue cose mentre “Shadows” continuava a produrre note dopo note. Ho letto di concerti in Polonia, di live in Germania, ho visto T-Shirt con le date di lunghi tour, ho osservato foto di lui mentre suona un pianoforte pedalando per le strade, ho letto di rifare un brano di Ligabue, piuttosto di un altro, motivando la scelta fatta, ho visto passione come non mi capitava da tempo. Andrea Carri è un pianista, il suo è un album strumentale che scorre leggiadro. Tristezza e malinconia vanno a braccetto. Note delicate sembrano accarezzarti la pelle. Sono arrivato lungo. Chiedo venia.

(Autoprodotto) CD

CABRERA: Una montagna in casa

cabreralowSecondo album per i Cabrera, band emocore nata in terra modenese qualche anno fa, e nota ormai agli amanti del genere in tutta Italia. “Una montagna in casa” fa da seguito a “Da qui si vede tutto” del 2014, e se già nel primo LP i presupposti erano buoni, con questo nuovo lavoro la band fa un bel salto in avanti sia in termini di scrittura – miscelata spesso con influenze math e post rock – che di suono, molto più solido e definito. Particolarmente riuscita la più sperimentale “Sei diversa”, che a tratti accarezza melodie vicine a quelle dei Verdena. Intensi e a fuoco i testi, per un concept che i quattro descrivono come “un disco che parla di rinascita. E’ una scelta da difendere a denti stretti, il bisogno di tornare a stare bene, dopo aver preso coscienza che è impossibile salvare tutti. La cosa più giusta da fare è scalare la propria montagna per arrivare in cima e vedere di nuovo il mondo”. Una buona prova che conferma i Cabrera fra le band più interessanti della loro scena di riferimento, ma che potrebbe sicuramente piacere ad un pubblico più ampio.

(Out Stack/Dreamingorilla/Stay Home/Screamore/V4V) CD

BOMBAY: Abatjour

Bombay abatjourlowAttivi dal 2015 nella provincia di Bologna (Medicina), i Bombay sono un quintetto che spazia dal grunge al post-grunge, passando per le fauci dell’alt-rock e del rock sperimentale. Testi in italiano sofferti e rock arcigno sono le carte messe sul tavolo con i brani del loro ep di debutto. Registrato in parte alla Front Of House, “Abatjour” è un sali e scendi di emozioni, si passa, infatti, da momenti di furore cosmico (“Pessimi eroi”) a momenti di pace interiore (“Sospesi”), per poi farsi largo a colpi di rock nella giungla della musica moderna (“Animale”) e raccontare la storia di “Johnny”. I Bombay sono cattivi al punto giusto, suonano duro e puro, hanno realizzato un paio di videoclip (se vi capita dateci un occhio) ed hanno suonato per la festa di apertura di Radio 1909 (i tifosi di calcio hanno già capito). Verdena, Afterhours, Marlene Kuntz e tanto sudore. Queste sono le coordinate di movimento dei Bombay che sembra non vogliano fare nessun prigioniero. Ultima cosa, “Track #2” spacca di brutto.

(Autoprodotto) CD EP

BABEL FISH: Follow Me When I Leave

babelfishlowPassato un anno dall’esordio omonimo, i Babel Fish tornano con un nuovo album che marca un nuovo passo nel percorso di questa band modenese. Un passo in avanti o di lato, a seconda dei gusti, perché se da una parte troviamo quartetto persino migliorato a livello di qualità di scrittura, che già colpiva per maturità nell’episodio precedente, dall’altra le quattro tracce di questo “Follow Me When I Leave” risultano fin troppo prodotte, e dove le stratificazioni sonore diventano quasi eccessive si finisce per rimpiangere la semplicità (passateci il termine) delle registrazioni live dell’EP d’esordio. Al netto di queste considerazioni quello che rimane è la consapevolezza che questi quattro ragazzi modenesi abbiano stoffa da vendere: la prova è che in pochissimo tempo si sono già creati una seguito notevole, forti di un approccio personale alla musica che riesce a rendere il post rock appetibile anche ai meno avvezzi al genere, ibridandolo con la psichedelia e con l’indie à la Radiohead.

(Autoprodotto) CD/Digitale