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I DISUMANI: Tracce di feci

I Disumani si sono coagulati in quel di Carpi nell’anno domini 1997. La band è un power trio che si diverte ad esplorare i territori dell’hardcore, del punk e del thrash metal. I testi in italiano sono una girandola di nonsense, frasi ad effetto, slogan ed avanguardia. Se vi sembrerà di sentire un richiamo a Vasco Rossi o di intravedere alcune scene di “American vandal”, la serie televisiva incentrata sugli atti vandalici perpetrati a dispetto di autovetture ignare con disegni di peni, non vi sbagliate affatto. Con i Disumani si va oltre l’irriverenza. Non si capisce dove finisce il gioco (se finisce) e dove inizia il serio e faceto. Per comprendere meglio il raggio d’azione potrebbero bastare alcuni titoli: “Ci piscio”, “Siete solo voi”, “Ciccione viaggiatore”, “Non dire gatto”, o “Mali estremi”. Se poi c’è anche una traccia fantasma che è un brano dei Tange’s Time suonato insieme al gruppo di rock demenziale, il pensiero diventa uno e solo uno. I Disumani non esistono, sono il frutto dell’immaginario collettivo, di una allucinazione dopo avere mangiato troppo lardo di colonnata. Sono il fantasma formaggino che si annida nella nostra psiche.

(Discorso Records) CD

I DISUMANI: Brutture

Appena attacca la voce di “I bambini di oggi staccano le braccia ai Lego”, opener di questo EP de I Disumani, mi è venuto un dubbio. Corro a cercarli su Facebook, trovo la pagina, informazioni: di Carpi, gli elementi della band sono indicati con degli pseudonimi. Niente, guardo tra le foto, i video, e lì finalmente trovo quello che cerco: pensavi non ce ne saremmo accorti, caro il mio Padre Gutiérrez? Si perché il frontman di questo quartetto spaccaossa altri non è che il noto cantautore carpigiano, di cui abbiamo già parlato in più occasioni su queste pagine. Non ci è dato sapere se si tratti di un side project, uno spin-off oppure addirittura di un progetto antecedente (sempre dalla paginetta scopriamo che l’anno di fondazione sarebbe il 1997), ma poco ci importa. I brani di questo EP sono pochi, appena quattro, e abbastanza diversi tra loro sia come tiro che come mood, ma sintetizzabili solamente con una parola: figata. Amanti del garage rock duro e crudo, senza troppi fronzoli, abbiamo trovato i Mondo Generator italiani.

(Autoprodotto) CD / Digitale