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I live di Sonda visti da voi: Lei, (No) Innocence

Lei, (No) InnocenceLEI, (NO) INNOCENCE
Locomotiv Club, Bologna, 22 novembre 2019
(main guest Telefon Tel Aviv)

A volte capita che il 2 diventa 3 e tutto assume un’altra piega: “Viviamo a Bologna ormai da tanti anni. È una città molto viva, tanto che a volte è difficile star dietro a tutte le proposte e realtà interessanti che fioriscono periodicamente. Il Locomotiv, soprattutto per quanto concerne l’attività live, è un punto di riferimento. Del locale apprezziamo il suono e la resa acustica”. Un numero da solo però non basta ne occorre un altro: “Seguiamo i Telefon Tel Aviv da tempi non sospetti. Son più di 15 anni che li ascoltiamo. Con tutte le dovute differenze direi che concettualmente siamo molto vicini. Anche la resa potrebbe essere accomunabile ad un genere simile”. Dopo una affermazione del genere tutto diventa diverso, quasi idilliaco, se poi ci aggiungiamo che “Josh dei Telefon Tel Aviv ha passato più tempo nel nostro camerino che nel suo. Abbiamo parlato molto e scherzato. La situazione era molto rilassata”. Beh possiamo affermare che l’apertura del duo bolognese ha dato i frutti sperati: “Ci sono stati dei momenti in cui ho percepito il silenzio e l’attenzione del pubblico. Quando riesci a catturare anche solo poche persone e stringerle in una specie di morsa, basta per renderci soddisfatti della nostra esibizione. In ogni caso il pubblico era attento, numeroso e ricettivo”. Come in ogni fiaba che si rispetti non tutto, però, può essere perfetto: “Capita spesso dopo i live di essere contattati. Dopo questo concerto, in particolare, una persona ci ha scritto chiedendoci per favore di non suonare mai più. L’abbiamo trovato divertente”. Se il divertimento è anche una critica non troppo velata, un concerto si può ricordare per un aneddoto particolare: “Jr (la seconda metà dei Lei, (No) innocence) è sparito verso la fine, lasciandomi da solo a caricare la macchina. Insomma la parte più pesante e noiosa di un live. Spero anche io che abbia degli aneddoti convincenti da raccontare!”. Fatica a parte, questo concerto lo si può inserire in una classifica di merito e con sorpresa si trova dove osano solo le aquile: “In vetta. Per quanto si trattasse di un live più spoglio dal punto di vista della scena, senza i visual di cui ci serviamo solitamente, l’approccio è stato più diretto e istintivo. L’adrenalina era tanta, il petto anelante. E anche la risposta del pubblico ci ha messo in condizione di dare il massimo”. Adesso manca solo un consiglio per migliorare il progetto Sonda: “Siamo grati a Sonda per il lavoro che svolge. Sarebbe bello assistere ad una crescita di identità di tutta la scena locale. Ma lavorando con un gruppo di proposte piuttosto eterogeneo, non è facile e non si tratta di una pecca direttamente imputabile a Sonda”.

I live di Sonda visti da voi: Luca Maria Baldini

Luca Maria Baldini
Locomotiv, Bologna, 2 marzo 2019
(main guest Giardini di Mirò)
Trovarsi in un locale che conosci e suonare prima di un gruppo che stimi possono essere gli ingredienti per la riuscita di una ottima serata. “Conosco il Locomotiv da tempo, sia come spettatore sia come musicista. È un club che mi piace molto. La prima volta ci ho suonato con i Kisses From Mars per l’Indie Pride Festival nel 2012. Poi come bassista per l’ultimo tour di Simona Gretchen nel 2014 ed è stata una gran bella serata, ricordo che eravamo in apertura ai Diaframma. Inoltre conosco da tempo i Giardini di Mirò, sono un loro estimatore e con la band Kisses From Mars è uscito anche uno split singolo per il progetto Sonda Club, dove c’era un nostro brano e uno loro. Ho perfino partecipato a due edizioni del progetto Soundtracks curato da Corrado Nuccini”. Insomma una conoscenza che si può tramutare anche in una comunanza di intenti artistici: “Direi che il mio progetto è molto in linea con il loro. Faccio musica elettronica, ma ho un background anche post-rock. Sono lì le mie origini musicali, nonostante adesso stia prendendo una direzione diversa”. Se poi a tutto questo si associa un pubblico partecipe il gioco è fatto: “Il locale era già pieno e la gente ha ascoltato con attenzione e rispetto, alla fine ho ricevuto anche ottimi feedback sia di persona sia sui social. Quella del Locomotiv è una gran bella platea. Sono rimasto molto soddisfatto della serata”. Però non tutto è oro quello che luccica e il disastro è sempre dietro l’angolo: “Ho avuto un problema con il midi risolto 20 minuti prima dell’apertura del club che mi ha fatto sudare freddo. Tutta la mia strumentazione mandava il ritmo in levare rischiando di trasformare la performance in una versione dub/reggae (che forse non sarebbe stata male), ma poi si è risolto tutto magicamente, grazie anche al supporto di Luca Di Mira dei Giardini di Mirò”. Dopo lo spavento è giunto il fatidico momento di un consiglio: “Penso che sia davvero una iniziativa unica sul territorio. L’Emilia-Romagna è fortunata per il lavoro del Centro Musica, sotto molti aspetti. Se proprio dovessi dire qualcosa credo sarebbe bello cercare di dare ancora più continuità all’iniziativa, pensando a un mini tour di un emergente con una band headliner, anche se capisco che non sia facile da realizzare”. In chiusura la curiosità ci spinge a sapere dove Baldini colloca questo live nel suo personale cartellino: “Direi che lo posiziono tra i primi posti, per diversi motivi: tanto pubblico e di qualità, location, impianto e organizzazione di alto livello e in apertura ad una band importante. Molte delle condizioni ideali per esibirsi live”. Pronto!!! Pronto!!! C’è qualcuno? Qui stiamo festeggiando.

I live di Sonda visti da voi: Malascena

MALASCENA

Locomotiv Club 28/10/2015. Main guest Bachi da Pietra

malascena“Un progetto come Sonda è fondamentale per qualsiasi band emergente, è un aiuto anche a comprendere meglio certe dinamiche che ci sono nella musica in generale”: questa in sintesi l’esperienza con SONDA per i Malascena, trio rock italiano con all’attivo un EP autoprodotto e un album (“Indisposto”, uscito nel 2015), che ha avuto l’occasione di aprire il concerto dei Bachi da Pietra al Locomotiv Club, nella loro Bologna. “Una serata memorabile, il Locomotiv Club è un locale stupendo per sentire degli ottimi live. Ovviamente conoscevamo già i Bachi da Pietra, anzi per un gruppo emergente sarebbe un problema non conoscerli! Siamo stati molto contenti e onorati di poter condividere il palco con loro”. Un bilancio positivo per una serata minata forse solo dal tempo atmosferico, che in una fredda e piovosa serata di ottobre ha limitato inevitabilmente l’affluenza di pubblico nel locale di Via Serlio. Il trio formato da Tiziano Cicconetti (chitarra e voce), Alessandro Renzetti (basso) e Luca Ferriani (batteria) non era però alla prima esperienza con palchi importanti, avendo già aperto per artisti della scena indipendente italiana, come Pierpaolo Capovilla in occasione del tour per il suo album solista “Obtorto Collo”: un genere, quello dell’alternative rock, che calza a pennello su una band come i Malascena: “Per quanto riguarda lo stile sicuramente tra noi e i Bachi da Pietra ci sono delle affinità musicali, anche se di base le sonorità sono molto differenti, ma come è giusto che sia”. Una possibilità, quella offera da Sonda alle band iscritte tramite il proprio circuito di locali, che si riconferma tra le iniziative più apprezzate dai propri iscritti: “Già di suo Sonda è un progetto ben strutturato che di base funziona molto bene e da possibilità a tutti di farsi conoscere, quindi per ‘migliorare’ il progetto sarebbe bello lavorare ancora di più sul fronte dei concerti/aperture”. Non possiamo fare altro che raccogliere il consiglio dei Malascena, e farne tesoro.

I live di Sonda visti da voi: Nephila

NEPHILA

Locomotiv Club, 15/03/2013. Main guest Ornaments
nephila2In un angolo i modenesi Nephila, formazione alternative rock modenese scelta da Sonda. Nell’altro i redivivi Ornaments, main guest della serata al Locomotiv Club di Bologna, uno tra i locali di musica dal vivo più importanti d’Italia. “Non eravamo mai stati al Locomotiv Club. La cosa che ci ha da subito colpito è stato il palco, molto d’impatto. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’organizzazione, dalla serenità e professionalità con cui Elisa, Giovanni e Vanni hanno gestito la serata”. A parlare è Luciano, bassista dei Nephila, che racconta come la serata sia stata positiva per la risposta del pubblico (“ci ha colpito molto, anche se pochi sapevano chi fossimo molti erano lì sotto al palco a sentirci”) anche se non completamente omogenea dal punto di vista musicale: “Avevamo già sentito gli Ornaments, e alcuni di noi li avevano anche visti live. Ci collochiamo in due scene differenti e quindi non sono proprio in linea con il nostro stile, ma la ricerca di atmosfere un po’ cupe da parte entrambe le band potrebbe essere una sorta di filo conduttore. Non capita spesso a band emergenti come la nostra di calcare questo tipo palchi, e credo che quella di Sonda sia un’esperienza importante. L’unico dispiacere è che ci sarebbe piaciuto fare da spalla a una band più affine alle nostre sonorità, ma capisco anche che non sia facile organizzare il tutto, abbinamenti compresi, e siamo felici di aver avuto questa opportunità, con la speranza che si possa ripetere”.

“Non eravamo mai stati al Locomotiv Club. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla serenità e professionalità con cui i ragazzi del locale hanno gestito la serata”

I live di Sonda visti da voi: La Foto di Zeno

LA FOTO DI ZENO

Locomotiv Club 23/11/2014. Main guest Califone

IMG_3521p-copia“Menestrelli nordici assolutamente privi di look”: così sono stati defi niti, e amano ricordarlo, i carpigiani La Foto di Zeno, band che dalla sua nascita quasi dieci anni fa ha percorso parecchia strada e cambiato altrettante formazioni. Trio agli albori, poi sestetto, quintetto e ad ora quartetto, come ironicamente ci confidano oggi sono “padri di famiglia in sovrappeso ma ancora assolutamente privi di look”, non cantano più in italiano ma bensì in inglese, e nel 2012 hanno autoprodotto l’esordio “Redistance”, registrato all’Igloo Audio Factory di Correggio e supportato graficamente dall’estro di Gara di Nervi a.k.a. Robert Rebotti 2007. Data la loro predilezione per le atmosfere malinconiche dei mari del nord, l’occasione ghiotta per buttarli sul palco del Locomotiv di Bologna è arrivata con il live degli statunitensi Califone: “Li conosciamo bene e aprire il loro live è stato un grandissimo onore, onestamente ci è sembrato di non aver stonato con le loro atmosfere, mentre in altre occasioni ci siamo sentiti come cavoli a merenda. Oltretutto il Locomotiv è un locale di culto quindi non potevamo chiedere di meglio”. Esperienza positiva quindi per i La Foto di Zeno, che non erano comunque alla prima esperienza come opener di un live di livello, avendo già diviso il palco di un piccolo teatro modenese con i Balmorhea. Occasioni che non capitano però tutti i giorni, esattamente come non capita tutti i giorni di ritrovarsi un fonico dall’orecchio assoluto. “Durante il soundcheck”, racconta la band, “Il fonico del Locomotiv si è avvicinato al palco, si è fermato e fi ssando una spia ha detto: ‘Larsen! Violoncello, dammi un FA# della terza, siamo tra i 170 e i 190’. Abbiamo pensato che fosse una ‘tarapia tapioco’ e invece no, quel fonico era semplicemente un fenomeno. Caro fonico, se stai leggendo, grazie ancora e complimenti!”.

I partner, i locali: Locomotiv Club

Locomotiv ClubIl Locomotiv è un live club che si pone l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale della città di Bologna, portando in nel capoluogo alcune tra le band e gli artisti più importanti e attivi sulla scena contemporanea, oltre a coltivare quella delle band locali. Aperto dal 2007, il Locomotiv ha prodotto più di 500 concerti, tra cui: Autechre, The Jesus Lizard, Pan Sonic, Lali Puna, The Pop Group, Caribou, Four Tet, Swans, Iron & Wine, Verdena, Deerhunter, Anna Calvi, The Melvins, St Vincent, Tune Yards, The Jon Spencer Blues Explosion, !!!, Codeine, Apparat, Peaches e molti altri.

 

L’avventura del Locomotiv Club di Bologna inizia nel 2007 per mano di Gabriele Ciampichetti e Michele Giuliani, a cui poi si sono aggiunti Massimiliano Galli e Giovanni Gandolfi, entrato a tempo pieno nel 2009. “Nel mio caso è stato finalmente il trovare un luogo stabile invece che continuare ad organizzare eventi in location sempre diverse”, spiega Giovanni, “Per gli altri credo sia stata una scelta assai azzardata, dato che Bologna già offriva molto in termini di luoghi per la musica live”. Un azzardo che si è poi rivelato invece azzeccato, data la crescita che il locale ha avuto in termini di spessore, di presenze e di credibilità, tanto da rendere necessario per gli organizzatori espandersi con produzioni esterne in teatri, piazze o altri club. “Cerchiamo di mantenere sempre alta la qualità, e di spaziare tra i generi musicali più svariati. Dobbiamo tenere sempre presente la fattibilità economica della cosa, anche se i problemi più grandi in tal senso ce li ha dati (sembra incredibile) il vicinato: nonostante ci si trovi all’interno di un parco, con le prime abitazioni veramente molto distanti da noi, ci hanno fatto chiudere e abbiamo potuto riaprire solo dopo aver fatto dei lavori di insonorizzazione molto onerosi”. Problemi burocratici a parte, che hanno anche intaccato la rassegna estiva del locale in Piazza Verdi, l’acustica ottimale del locale e la sua dimensione ideale per la fruizione di concerti hanno reso il Locomotiv uno dei club più appetibili per le band nazionali e internazionali di passaggio nel nostro Paese.

Alva Noto live al Locomotiv Club
Alva Noto live al Locomotiv Club

Ma come si pone la direzione artistica nei confronti degli emergenti? “Per quanto possibile ci piacerebbe dare spazio alla scena locale, ma siamo più orientati a nomi che abbiano un certo richiamo. In sostanza credo però che cercare di suonare al Locomotiv per un emergente sarebbe una perdita di tempo, e quindi un partire già col piede sbagliato, nel senso che prima di arrivare in club come il nostro bisogna comunque crescere in situazioni più piccole”. Nell’ottica di Gandolfi infatti suonare nel locali non è un diritto ma qualcosa che va conquistato, accettando (almeno all’inizio) ogni tipo di occasione senza trascurare l’aspetto della promozione della propria band. Sonda, di cui il locale è partner nel nuovo triennio del progetto, diventa quindi una via d’accesso privilegiata per i gruppi che vogliano calcare il palco del Locomotiv. “Ci sono sempre piaciute le iniziative ‘dal basso’, anche se raramente riusciamo a proporre gruppi esordienti se non in apertura a gruppi più rinomati”, spiega Giovanni, “Riceviamo una quantità infinita di proposte e per ascoltarle tutte dovremmo avere uno staff dedicato solo a questa mansione. Per cui ovviamente non riusciamo a farlo, ed un’iniziativa come Sonda aiuta a ‘scremare’ un po’ le proposte più meritevoli”.

 

Giovanni Gandolfi, Locomotiv Club
Giovanni Gandolfi, Locomotiv Club

“Effettivamente lavorando in un locale c’è un’aneddotica piuttosto vasta. Assurdità ce ne sono parecchie, la volta in cui ho temuto che un concerto non si potesse svolgere a pochi minuti dall’inizio fu quando il frontman si rese conto che la suola delle scarpe di scena si era rotta, e non voleva più fare il concerto. Si è chiuso in camerino in una sorta di crisi isterica e non usciva più, a quel punto sono entrato col nostro fonico che si è improvvisato calzolaio risolvendo in extremis la situazione”.