Sonda Music Sharing 2023: COUSCOUS A COLAZIONE
I CousCous a Colazione sono un progetto che fonde sonorità dance e pop a influenze jazz e r’n’b. I brani sono arricchiti da elementi che traggono origini dal sound mediterraneo e dall’Africa, grazie alle diverse provenienze culturali dei suoi componenti che donano alla loro musica una cornice world. Il giusto equilibrio nella loro musica tra strumenti tradizionali e l’utilizzo dell’elettronica, i testi pop e la presenza live, hanno saputo destare molto interesse tra pubblico e operatori del settore.
La band è composta da:
• Wilma Fatima Matsombe – voce
• Antonio Casalino – batteria, drum pad
• Mattia Mennella – chitarra e synth
• Gioele Cangini – chitarra
• Giacomo Cortesi – basso, synth
LA RESIDENZA ARTISTICA
La residenza artistica dei CousCous a colazione si è tenuta dal 28 al 30 aprile ed è stata condotta da Simone Sproccati.
IL TOUR
• 1/7 Pippo Summer Fest (Sorbolo – PR)
• 8/7 Hana-BI (Marina di Ravenna – RA)
• 12/7 BarLu (Manerba del Garda – BS)
• 13/7 Darsena Pop (Palazzolo sull’Oglio – BS)
• 9/9 Afrobrix Festival (Brescia)
• 4/11 Bronson (Ravenna)
• 22/11 Barezzi Festival (Busseto – PR)
• 9/12 Covo Club (BO)
• 16/12 La Tenda (Modena)
PRODUZIONE DISCOGRAFICA
L’ep Luce è stato pubblicato il 20 ottobre 2023
IL VIDEO
SONDAinONDA: Divinae Miranda
I Divinae Miranda nascono nel 2018 come band indie con testi in inglese. Il duo passa all’italiano due anni dopo, spinto della necessità di una comunicazione più precisa – e caustica – attraverso i testi. L’ultimo singolo è Natale con i tuoi. It pop decisamente lontano dalle canzoni d’amore.
I Divine Miranda hanno suonato Natale con i tuoi in acustico al termine dell’intervista
SONDAinONDA: Feexer
I Feexer sono una band modenese nata nel 2017. Il nuovo disco, uscito a novembre 2022 e intitolato Don’t Bother, è stato anticipato da due singoli con relativi videoclip e sposta la barra artistica nella direzione dell’alternative rock.La band, partita come un duo, è già diventata un trio e non è esclusa, per i prossimi live, l’aggiunta di un ulteriore componente.
Ascolta l’acustico di To let you down che Manuel dei Feexer ha suonato per noi al termine dell’intervista
SONDAheart – Il podcast. S2/Ep7: Marco Ligurgo
L’ospite di questa settima puntata di SONDAheart è Marco Ligurgo, direttore artistico del roBOt Festival di Bologna.
Ascolta questa puntata se vuoi sapere:
– come si svolge il lavoro del direttore artistico di un festival come roBOt
– che costo ha il festival
– come è cambiata la scena elettronica negli anni
– quali sono gli artisti più importanti passati al festival
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PIGNA: Non ci sto
Pigna è una “vecchia” conoscenza della scena musicale di Modena. In attività dalla fine degli anni Novanta, si è sempre cimentato tra rock, pop e funk. I brani all’inizio erano scritti in inglese per poi passare a liriche in italiano, diventando contemporaneamente un autore per diversi giovani artisti italiani e stranieri. Dopo una pausa durata fino al 2009 ha cominciato a lavorare ad un primo album in solitaria intitolato “Globalizzamore”. Durante il lockdown, insieme a Marco Bellucci, ha deciso di riprendere in mano i pezzi scritti fino al 2016 per ridare nuova vita a queste canzoni anche grazie a fresche collaborazioni. “Non ci sto” è il risultato di questo lavoro, che affronta problematiche sociali e d’amore, racconta l’amicizia e la vita. Un disco di pop rock dagli arrangiamenti solari che sprigiona positività. Pigna sta lavorando già al terzo album. Intanto c’è “Non ci sto” da consumare ascolto dopo ascolto.
BAINMASS: Moon Phases
Nuova pubblicazione per Bainmass, nato a Ercolano dove ha iniziato a suonare il basso e poi è rimasto folgorato dall’hip hop, decidendo di acquistare un campionatore e una montagna di vinili. Ex membro della Fetish Funk e 20 Dita Crew e recentemente Beatfonics, ha preso parte a diverse raccolte di beatmakers italiani. L’album si ispira all’idea di movimento, alle fasi che cambiando producono connessioni diverse. Un lavoro che copre uno spazio temporale di due anni. Hip hop strumentale. Rap senza rime. Funk dai bassi profondi. Old school che scruta la new school e decide di rimanere al calduccio di beat sicuri e potenti. Una colonna sonora per un film dove il protagonista si muove con passo felpato per le strade di una metropoli che conosce a menadito. Pochi scalini, una porta che si apre ed una pista da ballo dove scatenarsi. Al mixer c’è Bainmass con i suoi pezzi.
SONDAheart – Il podcast. S2/Ep6: Celso Valli
Sesta puntata per la seconda stagione di SONDAheart.
L’ospite di oggi è Celso Valli, produttore artistico, compositore, direttore d’orchestra, arrangiatore. Valli, nel corso della sua lunga carriera, ha prodotto e arrangiato i dischi più importanti di artisti come Mina, Claudio Baglioni, Vasco Rossi , Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Enzo Jannacci e tanti altri.
Ascolta questa puntata se vuoi sapere:
– come è cambiato negli anni il ruolo di produttore artistico
– quale è l’approccio al lavoro negli studi di registrazione inglesi e americani
– cosa è il festival di Sanremo e cosa significa dirigere l’orchestra
– come la musica dance prodotta in Emilia negli anni ’70 ha conquistato le piste da ballo internazionali
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DIVINAE MIRANDA: Bolo by fight
Un singolo di debutto che è un manifesto programmatico. Da Bologna una piccola “rivoluzione musicale finalizzata all’abbattimento dell’industria musicale” (lo dicono loro). Un progetto che “punta a rinnovare la scena Itpop eliminando le stantie chitarre acustiche e imbracciando la Digital Audio Workstation come nuovo strumento di lotta di classe direttamente da Via Stalingrado” (lo dicono sempre loro). Il brano inizia con queste parole: “Odio i borghesi del centro, odio la vita da accampamento. L’inquilino del piano di sotto che canta Calcutta alle quattro di notte e poi odio le tasse di soggiorno, il permesso la sera, l’affitto di giorno, il cemento bagnato”. Boom. Un pezzo nato e pensato in un sottoscala a Bologna affittato a 600 euro al mese dove il mondo è il cielo in una stanza. Musica catchy per la rivoluzione 2023. Un brano da cantare su un autobus zeppo di gente mentre l’autista frena di colpo perché è rimasto incollato su una gettata di asfalto fumante. Ma non si può scendere e il Natale non potrai trascorrerlo con i tuoi. Peccato sarà per il prossimo anno.
ANDREA CAPPI MULTIBOX: Eleven tokens
Un progetto che cavalca i generi musicali dall’improvvisazione all’electro rock. Un disco che mette in tavola jazz moderno e rock dove un aspetto non prevarica sull’altro. Il progetto vede all’opera Andrea Cappi (tastiere e composizioni, il capitano della squadra), Emiliano Vernizzi (sax tenore ed effetti), Stefano Galassi (basso elettrico) e Riccardo Cocetti (batteria). Ogni componente arriva da precedenti e contemporanee esperienze artistiche che spaziano dai Molith Grows alle collaborazioni con Mario Biondi, Negramaro e Ligabue, fino alle docenze ai Conservatori di Parma e Cesena. Tornando al disco, che propone una scaletta di sei brani, c’è un tocco di velluto a coste che avvolge l’ascoltatore. Scatole musicali che chiudono o si aprono l’una sull’altra. L’album è stato concepito in pieno lockdown (primavera 2020) e sembra voler essere un cancello che si apre verso la fuga. Composizioni che scalpitano per respirare aria fresca, che vogliono sdraiarsi su un prato verde e osservare il cielo azzurro.
PANDOREA: Il velo di Maya
Le Pandorea sono una band rock di Modena che gioca con il pop, l’alt-rock e il metal in ugual misura. Testi in italiano per non dare adito a nessuna strana interpretazione ma anche in inglese. In questo singolo, hanno debuttato con l’ep “XX”, le musiciste prendono il pensiero filosofico di Schopenhauer, l’illusione che impedisce al genere umano di fare esperienza dalla realtà che lo circonda. Uno strato di menzogne che annebbia la mente. La band, però, cerca di lanciare un grido d’allarme: bisogna aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà, anche se non è come pensiamo che sia. Il brano ricorda il lavoro di gruppi come Evanescence, o Paramore e rotola che è un piacere. Un perfetto compromesso tra rock arcigno e pop. Complimenti, adesso dovete “solo” suonare dappertutto, macinare chilometri su chilometri e costruire una fan base agguerrita.