Il Corpo Docenti: SONDAinONDA
Povere Bestie è il primo album de Il Corpo Docenti, uscito a fine gennaio. Nove brani che raccontano l’avere vent’anni e i passaggi che ne seguono: dalla periferia alla città, dalle superiori all’università e poi mondo del lavoro. Il disco è stato prodotto da Divi – voce e basso dei Ministri – e anticipato dall’uscita di tre singoli.
Ascolta Astronave in versione acustica che Il Corpo Docenti ci ha lasciato a fine intervista.
Lei, (No) innocence: SONDAinONDA
Lei, (No) innocence è un duo con base a Bologna che fonde elettronica e strumenti analogici. A fine 2018 ha pubblicato per A Buzz Supreme il primo lavoro discografico, Innocence, un concept sulla purezza e la solitudine. Esattamente un anno dopo esce Solitude is the playfield of Satan, un ep con quattro brani.
Due parole per definire il loro genere: dark ambient.
Ascolta il brano In a Wood Overflown by Lanterns tratto dall’ep Solitude is the playfield of Satan
SONDAcase: Particles
I Particles nascono nel 2013 e, dopo un periodo iniziale in cui suonano cover, si dedicano alla scrittura di brani originali di stampo alternative/punk rock.
Nel 2016 a La Tenda di Modena hanno la prima occasione di testare in pubblico i loro pezzi, in apertura ai canadesi Courage my Love.
In seguito il gruppo si chiude in studio per scrivere e registrare l’EP di debutto Eyes on me contenente 5 brani e pubblicato nel 2018.
A giugno 2019 esce il nuovo singolo Darker, brano che viene presentato in apertura per questo showcase di Sonda.
Sonda Club: i singoli in vinile 2019
Sonda Club torna anche nel 2019 con una accoppiata di singoli in vinile a tiratura limitata (300 copie) dal colore bianco e verde. La formula rimane invariata. Un artista affermato della regione Emilia-Romagna, presente sul lato A, sostiene un giovane musicista con un brano inciso sul lato B.
La scelta del giovane artista, come sempre, è nelle mani di chi ha sposato la finalità di questo progetto, la star del lato A, che ha potuto ascoltare diversi iscritti al progetto Sonda e scegliere chi meritava di comparire insieme ad un suo pezzo.
I prescelti di quest’anno sono Moriel e Maru, rispettivamente con Salvami e Dove dormi. Due realtà di un sottobosco regionale sempre vivo e vegeto, che continua imperterrito a produrre nuova musica e nuovi talenti.
Due facce della stessa medaglia, quella di un pop elegante figlio degli anni ’10, che pesca sapientemente dal passato con uno sguardo rivolto al futuro. Storie calate nella realtà quotidiana, tra momenti di estasi e disperazione.
Gli artisti affermati presenti sul lato A sono delle superstar della musica italiana: Alice e Lo Stato Sociale.
Alice con Dimmi di sì è sul lato A del singolo in vinile bianco, un colore perfetto per l’atmosfera elegante di un brano contenuto nell’album Exit dell’artista forlivese. Poi ripreso nel disco del 2000 Personal jukebox. Una canzone che mette in evidenza la voce di Alice, tra le più suadenti in circolazione dalla fine degli anni ’70.
Lo Stato Sociale con Sentimento estero è sul lato A del singolo in vinile verde scuro, un colore che mette in risalto lo spirito giocoso che da sempre avvolge la band bolognese. Un gruppo che riesce a farci ballare raccontando storie da sberle in faccia. Il brano è contenuto nella colonna sonora del film di Luca Miniero Attenti al gorilla e vede la luce in formato fisico per la prima volta proprio sul singolo di Sonda Club.
I vinili Sonda Club sono distribuiti gratuitamente e possono essere ritirati presso la sede Centro Musica.
Sons of Lazareth: SONDAinONDA
Il progetto “Sons Of Lazareth” inizia nel 2014; il nome proviene dal Lazzaretto, una vecchia casa immersa nella campagna bolognese dove fu creata una sala prove, la sala dove la band mosse i primi passi. L’album di debutto – Blue Skies, Back To Gray – è stato pubblicato a fine 2018 per l’etichetta Argonauta Records. Le sonorità della band, inizialmente vicine allo stoner, si stanno ora spostando verso il blues.
Ascolta il brano Punctually Late tratto dall’album Blue Skies, Back To Gray
ZIQQURHAT: Phrenology
I modenesi Ziqqurhat sono nati nel 2013 dall’idea di due amici che ci hanno messo un paio di anni prima di arrivare alla formazione perfetta per suonare un acid blues (è la loro definizione) molto arcigno. Un primo assaggio della cattiveria del gruppo si è avuta nel 2016 con la pubblicazione di un inedito, “Stick around”, per arrivare al primo album intitolato “Phrenology”. Nel disco che conta 8 brani, c’è il mondo malato dei Ziqqurhat, un mondo che raccoglie a piene mani dal blues più lurido fino ad arrivare allo stoner rock di Kyuss e Queens Of The Stone Age. 25 minuti di assalto sonoro che può mettere a repentaglio la salute mentale dell’ascoltatore. Tempi dispari che si consiglia di ascoltare alle tre di mattino, dopo aver sonnecchiato con un album di Barry White. La band ha portato il suo suono anche al di fuori dei patri confini, fino a Bucarest, dove hanno messo a ferro e fuoco la città. Ascoltando “Phrenology” si ha l’impressione che il gruppo suoni senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, quello che conta è mettere un bruscolino negli occhi degli ascoltatori e dare fastidio. Tra i brani da ascoltare mentre si affilano i coltelli da cucina “My thing”, “Release me sheriff” e “Drum”. Per arrotini e chi si occupa di colate in fonderia.
(Autoprodotto) CD
VILLMORA: Novanta5
Villmora è una band, come direbbero in molti, “tutta al femminile”. La loro pagina Facebook porta il nome di “Villmora – Girl Band”. Ma chi è che decide che una band composta da soli membri di sesso femminile sia una “peculiarità”, tanto da riportarlo come primo elemento di una recensione, come spesso accade? Allora ricominciamo. E ricominciamo dalla musica. Villmora è una band pop rock con una lunga storia alle spalle. Ci si conosce tra i banchi di scuola e la passione è tanta da incidere un demo e un cd di inediti. Dopo diversi concorsi, live e cambi di formazione, le Villmora trovano nel 2017 la loro dimensione in un quartetto saldo e consolidato, che porterà poi alla scrittura dell’Ep “Novanta5”. Quattro pezzi e una cover. I brani originali sono veramente equilibrati e orecchiabili, la struttura è smaccatamente pop, ma non mancano le incursioni di chitarre distorte e momenti funky. Molto presente nel mix la voce, che risalta, gradevole, grintosa, suadente. Quattro canzoni d’amore tra delusioni, sesso e rinascite. Un’ottima prima prova, dunque, per la nuova formazione delle Villmora.
(Autoprodotto) CD
ANDRE VELENO: Poison Inside?
1 luglio 2017, Modena Park, Andrea Bagni vive un momento epifanico.
Il suo idolo dice “Siete bellissimi e ce la farete tutti”. Da quel giorno decide che deve farcela. Quel giorno nasce Andre Veleno. “Poison Inside?” è la prima fatica del cantautore modenese, che si districa tra arrangiamenti minimali e testi estremamente personali e irriverenti, che trasudano amore per la vita e per la propria città.
L’ep si apre con “Gnoc fret”, vero anthem dedicato all’alimento simbolo di un’appartenenza quasi viscerale, che si riconferma in “Londra mi sembra Modena”.
In “Macchie di vino” Andre dipinge con tinte rosé scene di vita vissuta, comune ma mai banale, per poi approdare alla ballad “Sei la regina”, love song che strizza più di un occhio al Blasco. Ciliegina sulla torta “Sono in formissima”, singolo – simbolo dell’identità di Veleno, che con il suo pop, seppur parecchio derivativo, scanzonato e a tratti demenziale, fa ben sperare in un interessante esordio sulla lunga distanza.
(Autoprodotto) Digitale
VAMPA: The Wolf Is Coming
Ne abbiamo già sentito parlare, dei Vampa, progetto modenese nato nell’estate del 2016 e composto da Giovanni Zagaglia (voce e chitarra), Riccardo Giacobazzi (batteria e voci) e Chiara Nadalini (sax baritono e armonica) dedito a un alternative/post rock atipico, di matrice anglofona e dalle venature blues e folk, che si rifà idealmente (anche nella formazione non convenzionale) ai Morphine di Mark Sandman. Finalmente a febbraio 2018 sono entrati in studio, per la precisione al Bombanella Soundscapes: il risultato è questo EP intitolato “The Wolf Is Coming”, a cui hanno partecipato anche Nicola Fiorini (basso) e Guillermo Valiente (percussioni), entrati ora a far parte della formazione della band. Quattro le tracce ben scritte, oscure, malinconiche e lisergiche quanto basta per decidere di inserire alcuni versi da “Il Pasto Nudo” di William S. Burroughs all’interno del brano “Desert Tree”. Una buona prima prova, talmente breve da lasciare però la voglia di sentire altro. Un ottimo antipasto per prepararsi a (speriamo) altre produzioni future.
(Bombanella Soundscapes) CD
TREROSE: Pop noir
Al primo ascolto di “Pop noir” mi ha colpito la pulizia dei suoni, la pulizia della voce, la pulizia degli arrangiamenti. I Trerose sono una band al suo debutto discografico, debutto prodotto da Umberto Maria Giardini (ex Moltheni) che ha anche suonato batteria, chitarra, vibrafono, percussioni e cantato nei cori. Un valore aggiunto per il trio capitanato da Eleonora Merz alla voce, che si dimena in mezzo a nove brani di rock d’autore che strizzano l’occhio ad una visione tenebrosa della vita. Qui si parla di uno scontro tra il mondo che immaginavi nella tua testa ed il mondo reale, tra dolori e gioie, tra desideri e fascinosi personaggi irreali. Non spaventatevi di fronte a titoli come “Ignora la morte”, o “L’alieno nel giardino”, perché il pop scuro dei Trerose vi porterà benessere interiore. Vi consiglio l’ascolto sorseggiando un tè caldo, assaporando così ogni parola ed ogni nota del disco. Pulizia è la parola d’ordine di “Pop noir”, molto distante dalla pulizia etnica che ha contraddistinto, spesso e volentieri, la storia dell’umanità. Un brano su gli altri “Tutto passerà” e mentre lo sentirete, pensate a tutto quello che vi sembra brutto attorno a voi, tutto passerà. Raccomandato.
(A Buzz Supreme/Audioglobe) CD