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Category Archives: Gli ascolti di Sonda 2014
TANGE’S TIME: Un agosto senza uova
Tornano i Tange’s Time con il primo e vero album, dopo un ep che aveva già annunciato al mondo la grandezza del combo. Tornano e fanno un notevole passo in avanti senza farne due indietro. Il disco risulta roccioso al punto giusto, con momenti lounge (“Notte a Capri”) e una bonus track (“Kataklisma”) presente nella raccolta “Sonda Vol. 2”. I Tange’s Time si interrogano su tanti fatti e misfatti della vita, tra virtuosismi musicali e liriche da approfondire dopo un primo morbido ascolto. Un elaborato lavoro grafico accompagna le canzoni che dal vivo daranno del filo da torcere a pubblico e gruppo. Impossibile rimanere immobili e non sorridere ascoltando “Animaletto” o “I primi giorni dell’asilo”. I Tange’s Time sono i figli illegittimi degli Skiantos e degli Elio e Le Storie Tese. Due nomi che hanno fatto la storia del rock italiano. Diciamo che sicuramente sono in buona compagnia. Un agosto senza uova può diventare un mese sotto certi punti di vista triste, ricordatevelo nei momenti di sconforto.
(Canexotic Music) CD
TEMPLE OF VENUS: Live 19.04.13 CPA FI Sud
I bolognesi Temple Of Venus sono in attività da svariati anni e il loro cuore artistico è sempre rimasto fedele al mondo vicino al buio dei Joy Division e alla luce dei New Order. Ritrovarsi nel 2013 un cd registrato dal vivo e pubblicato dalla Swiss Dark Night, etichetta specializzata tra dark, electro wave e pubblicazioni a tiratura limitata (questa prima edizione è stata stampata in 100 copie) mi fa un enorme piacere. Mi fa piacere perché ci sono le loro hit e c’è la loro storia. Che sia un disco dal vivo lo si capisce solo per i brevissimi scambi di parole con il pubblico, senza questi potrebbe essere considerata come una raccolta di una vita spesa a scrivere musica. Tutto gira alla perfezione, tutto è calibrato al punto giusto. Echi del passato si fondono al presente, in un gioco a rimpiattino tra idoli ed influenze. I Temple Of Venus si sono permessi, alcune stagioni orsono, di suonare nella tana del lupo (Londra) ottenendo ampi consensi. 100 copie. Affrettarsi è la parola d’ordine.
(Swiss Dark Night) CD
THE LOOSER: Destinazione Libertà
Pop punk, pop rock o come lo si voglia chiamare, il sound dei The Looser (ora Deloser) è uno di quelli che fa della potenza e della presa melodica i propri punti di forza: sin dalle sferzate della title track di apertura è chiaro infatti come la band di Claudio Maglio, Marcello Borsari e dei fratelli Marco e Luca Incerti si rifaccia alle lezioni del rock americano di band come Green Day e Foo Fighters, ricercando un equilibrio tra sonorità heavy, ritmi serrati e appeal radiofonico, anche grazie alla scelta dell’italiano come lingua principale, e a ritornelli a presa rapida. A molto, per creare questa miscela sonora, sono di certo servite le numerose esperienze live fatte dal quartetto, tra cui si contano anche palchi di pregio come Rock Targato Italia (finalisti dell’edizione 2011), per portare l’energia dei concerti in questo debutto autoprodotto. Per gli amanti di un certo rock disimpegnato “Destinazione Libertà” è album da scoprire, forse un po’ adolescenziale nei testi, ma sicuramente di impatto.
(Autoprodotto) CD
TIZIO BONONCINI: Entrambi Tre
È un disco di storie, personaggi e racconti (alcuni reali, alcuni un po’ meno) questo “Entrambi Tre”, narrato con maestria quasi teatrale da Tizio Bononcini sugli arrangiamenti di Vincenzo De Franco: proprio dall’incontro tra il cantautore e il violoncellista è infatti nata l’idea di questo album-spettacolo, pensato già in fase compositiva per avere una resa live che comprenda scenografie ed intermezzi scenici volti ad una resa a tutto tondo delle canzoni. Nove brani in cui Tizio dimostra di avere uno stile dai riferimenti ben chiari, siano quelli più lettari e gucciniani de “Il Cavaliere della Trista Figura” (quasi una trasfigurazione del Don Chisciotte del cantautore di Pavana) e di “Monsieur Dupont”, o divertissement à la Gaber come “Il mio collega economista” o “La donna amante dei gatti”. Un artista completo, che non a caso ha già ricevuto diversi riconoscimenti (primo premio al Trofeo Wolf, 2012), al concorso Musici&Poeti, e al CRV festival), e da cui ci si possono aspettare ottime novità in futuro.
(Autoprodotto) CD
UMBERTO: Tanto tempo fa
Umberto Cantagalli, in arte semplicemente Umberto, vive a Cesena e “Tanto tempo fa” è il suo ultimo cd. Non conosco Umberto personalmente ma mi basta ascoltare il suo disco e vedere le sue foto su Facebook per capire che lui ha una passione per il canto che lo coinvolge in toto. Umberto canta con il cuore e potrebbe benissimo fare parte della scena neo melodica italiana. Sul libretto che accompagna il compact disc scrive: “Certe pagine di vita ardono in noi, accendono ricordi che non si spegneranno mai”. Ecco lui arde per la musica. Scrive brani di pop in italiano con passione passando dai grandi temi d’amore (“Tu che mi hai salvato la vita”) a domande che sembrano banali ma racchiudono i dilemmi di una esistenza (“Scusi da fastidio il cane?”). “Tanto tempo fa” è una raccolta di canzoni scritte negli ultimi anni, dal 2007 al 2011, un percorso artistico che Umberto mette in primo piano con la sua voce e la sua interpretazione. Pop neo melodico come da tradizione.
(Autoprodotto) CD
WALTER PIVA: Due
Sono passati alcuni anni dal primo album di Walter Piva (“Esteso ad un tempo finito”), artista di Gela trasferitosi da tempo a Bologna. Così “Due”, come suggerisce il titolo, è la sua seconda fatica discografica. Una fatica con 8 brani (più ghost track) che esplorano il mondo di Walter fatto di nostalgia per il suo paese natale o pieno di domande “Se avessi fatto il cantautore”. Canzoni che girano attorno ad un pop rock che attinge a piene mani dalle radici di Piva, non solo per l’uso, a volte, del dialetto ma per un certo sapore che avvolge tutto il disco. Due è il numero dei duellanti, due è il numero che Walter aveva sulla schiena quando giocava a calcio, due è il secondo capitolo di una storia in musica, due è la voglia di sorridere anche quando non c’è niente per cui gioire. Walter Piva ha pubblicato un disco pieno di speranza, quella speranza che alberga nelle sue canzoni. Un solo consiglio, l’utilizzo di un coro femminile che colora il secondo brano in scaletta si poteva “sfruttare” maggiormente. A quando il terzo capitolo della saga?
(Autoprodotto) CD
WILD GRAPES: My wine in a small club
Folk rock, country blues, world music. Prendete questi generi musicali, mescolateli insieme e dateli in pasto ad un album concept di 12 canzoni. Avrete tra le mani il debutto discografico dei Wild Grapes, trio che forse avrebbe preferito vivere nelle sterminate praterie statunitensi. Un sound “sporco” ma allo stesso tempo incline a momenti di puntigliosi passaggi sonori. In un periodo storico nel quale il folk rock sembra essere tornato tra gli ascolti di tanti, i Wild Grapes escono allo scoperto con un disco da ascoltare indossando stivali d’argento. Un disco per lunghi viaggi, fisici o mentali che siano. Un disco appassionato. Un disco pubblicato in 500 copie che non tarderà ad arrivare alla ristampa. Un disco di contenuti. Un disco leggero. Il disco che alcuni rocker nostrani (di grande fama) vorrebbero fare ma non possono. Un disco che guarda in faccia alla realtà e ci volta le spalle. Folk country sognante ed emozionante. Cowboy d’Italia siete avvertiti. Avete già “parcheggiato” il vostro cavallo? Noi iniziamo l’ascolto.
(Autoprodotto) CD
PALCO NUMERO CINQUE: Palco Numero Cinque
I Palco Numero Cinque, da Budrio, hanno “rubato” il loro nome dal romanzo “Il fantasma dell’opera”, perché quel palco è quello riservato all’angelo della musica. Ciò potrebbe significare che si sentono angeli o forse più semplicemente sono pronti per calcare qualsiasi importante palcoscenico si trovi davanti a loro. L’omonimo ep che ho tra le mani è il debutto discografico e contiene un poker di canzoni fortemente imparentate con il progressive. Testi in italiano che ricordano la migliore canzone d’autore nostrana (l’inizio di “Il cerchio quadra” mi ha ricordato Samuele Bersani) si intrecciano con sonorità secche e piene di groove. Massi si da un gran daffare con la voce, come Catch con la chitarra, mentre la sezione ritmica mantiene alta l’adrenalina e Cassa sottolinea il tutto con le tastiere. Il Palco Numero Cinque è alternative rock. Il Palco Numero Cinque è indie rock. Il Palco Numero Cinque è Progressive rock. Decidete voi, tanto loro hanno preso il nome da “Il fantasma dell’opera”. Una scelta che non si fa a capocchia.
(Autoprodotto) CD EP
RADIOALICE: Outlet
Oltre dieci anni di carriera, dal 1997 i reggiani RadioAlice raccontano la società che gli sta attorno attraverso il loro rock, e non è da meno questo “Outlet”. Dodici brani di aspra critica alla società attuale, dodici storie a volte allegoriche in cui la band si scaglia contro i mali del nostro tempo: il consumismo, uno su tutti, ma anche la violenza delle forze dell’ordine (“Maxillo Facciale”), il razzismo e il problema dell’immigrazione (“Buffet”), il mondo del lavoro (“Commerciale”, “C.B.T.P.C.”), la religione (“Sacra Sindrome”), la moda (“Design”), la necessità di apparire piuttosto che essere. Musicalmente figli degli anni ’90 e della tradizione alternative italiana, quella più narrativa e lirica di CCCP e Massimo Volume così come quella più rock di Marlene Kuntz e Afterhours, curati e a volte violenti negli arrangiamenti figli del post punk e della new wave nostrana. Questa la base per le crude narrazioni a mezzo della voce di Massimiliano Cavazzoni, sempre sul filo del recitativo, ma senza dimenticare di infilare sempre il ritornello giusto.
(Lo Scafandro) CD
REVERVE: Cardiattak.o.
Si sente parecchio l’influenza degli anni ’90 nella musica dei Reverve, formazione carpigiana composta da Alberto Strazzeri (chitarra e voce), Mattia Arletti (basso e cori), Simone Giari (batteria), Riccardo Rossi (chitarra e cori) e Daniele Rossi (chitarra). Nata nel 2004, dopo un primo EP self titled, la band torna con questo mini-album “Cardioattack.o” che riprende alcuni brani del lavoro precedente, riarrangiati a fianco di nuove composizioni. Tanto noise, quello di Melvins, Motorpsycho e Sonic Youth, ma anche tinte hardcore, post punk, rimandi ai Nirvana e al grunge, tutto in cinque tracce che rendono bene l’idea del muro di suono e dell’energia live del quintetto, già messa alla prove sugli stessi palchi di The Zen Circus, Super Elastic Bubble Plastic, The Death of Anna Karina, Three in One Gentleman Suit. L’unico dispiacere è che il materiale sia poco e che l’ascolto si esaurisca in appena mezz’ora, perché si intravede il potenziale per un’opera più completa ed omogenea, accompagnata da una produzione che dia maggior risalto ai testi, qui un po’ sacrificati.
(Autoprodotto) CD