I live di Sonda visti da voi: Temple of Venus
Temple of Venus
Zona Roveri 28/4/2018. Main guest The Young Gods
Quando finisci per esibirti in un importante festival che allinea un cartellone pieno zeppo di artisti altolocati non pensi più a quella volta che avevi perso una occasione: “Conoscevamo Zona Roveri ma non ci avevamo mai suonato, anche se nel 2016 avremmo dovuto fare da spalla ai mitici Killing Joke. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare per impegni pregressi”, dicono i Temple Of Venus dopo l’ottima performance al festival. Una due giorni di sonorità oscure che ha portato sul palco vecchie glorie e nuove proposte: “Conoscevamo bene i Disciplinatha. I Temple of Venus gli hanno fatto da apertura, come a tante altre band peraltro, a “Scandellara Rock” nel lontano ‘96. Gli Young Gods per alcuni sono una specie di band di culto, le Client direi che non le conoscevano in tanti. In tutta sincerità non abbiamo trovato tanti punti di contatto tra la nostra proposta e quella delle altre band, ma ovviamente il nostro è un parere soggettivo”. Una ennesima esperienza anche per le dimensioni del locale che davanti ad un festival così articolato deve prepararsi su più livelli: “Inizialmente, al nostro arrivo, ci siamo rapportati col fonico, Giorgio, veramente molto capace e professionale, poi una volta “sul pezzo” con la numerosa crew a supporto, la più collaborativa con cui abbiamo avuto il piacere di suonare, mentre con le altre band non abbiamo avuto alcun contatto, ma questo non è necessariamente un fattore negativo”, continuano a raccontarci i Temple Of Venus che ci tengono a sottolineare anche che nonostante siano stati il primo gruppo a salire sul palco hanno ottenuto una ottima risposta da parte del pubblico. In serate così strutturate può capitare che succeda un qualcosa da raccontare anche dopo anni: “Non si offenda nessuno ma non c’è stato nessun aneddoto. Abbiamo fatto il nostro live nei tempi assegnati e concordati. Vogliamo però sottolineare che il sound che sentivamo sul palco era veramente di prima qualità, il migliore da tempo”. Un piccolo rammarico dopo una riuscita esibizione può anche trapelare parlando con alcuni spettatori: “In tanti ci hanno messo in evidenza lo scarso minutaggio a disposizione; a serata conclusa, ci hanno detto che il nostro set è stato quello che ha reso meglio dal punto di vista sonoro”. Rimane il fatto che la collaborazione di Sonda con i diverso locali è apprezzata: “Siamo grati a Sonda di questa opportunità, anche perché nonostante i quasi 34 anni di militanza musicale, le occasioni per suonare su un palco come quello di Zona Roveri e in una situazione come il festival musicale cittadino più importante di Bologna sono rarissime. Non crediamo di dover aggiungere altro”. Bene, alla prossima occasione.
I live di Sonda visti da voi: Aabu
Aabu
Festa della Musica, Modena – 24/6/17. Main guest Les Enfants
La “Festa della Musica” è ormai un appuntamento consolidato nel tempo. Suonare in occasione di questa ricorrenza è sempre un punto d’arrivo e di partenza. Gli Aabu, band bolognese che fa parte della scena di giovani band con testi in italiano e rock nelle ossa è stata chiamata per esibirsi in occasione della “Festa della Musica” a Modena: “Suonare in piazza è come suonare in un NON locale. Il NON locale per eccellenza. Le persone ti vivono con leggerezza, magari di fretta, con un orecchio chiuso e la bocca piena di parole. Ma quando vedi che qualcuno si ferma… Ecco. Quella è una conquista!”. Alla “Festa della Musica” può capitare di non conoscere chi suonerà come nome di punta ma questo non deve scoraggiare nessuno, nemmeno gli Aabu: “Gli headliner li conoscevamo poco. Solo di nome. Solo perché un paio degli Aabu guardano X Factor. Non troppo in linea con il nostro approccio alla musica, ma sicuramente interessanti da ascoltare”. Alla “Festa della Musica” non c’è un gestore da convincere o da amicarsi ma una piazza da riempire di musica: “Suonando in piazza non abbiamo dovuto confrontarci con nessun gestore, se non i proprietari degli stand. Di certo hanno ascoltato il concerto, visti i complimenti, direi che gli è anche piaciuto. I fonici sono stati molto in gamba a starci dietro. Con i Les Enfants solo un sorridente “Ciao- Ciao”. Il “mestiere” dell’apripista è un duro lavoro, perché quasi tutti aspettano di vedere il nome di punta, però a volte può succedere quello che non ti aspetti: “Il pubblico è stato decisamente attento e partecipe. Suonando in piazza ci aspettavamo solo un viavai di gente intenta a mangiare… Invece siamo riusciti addirittura a vendere qualche cd dopo il concerto. Uno l’abbiamo regalato a un bambino che ha ballato tutta la sera e ha inventato coreografie meravigliose sui nostri pezzi”. Inoltre, da queste esperienze si ritorna a casa sempre con un episodio da ricordare e raccontare: “Un aneddoto memorabile c’è stato. Durante il soundchek il proprietario del ristorante dietro al palco è venuto a lamentarsi con noi per i volumi con cui stavamo provando. Erano circa le 18.30. Alla fine del concerto è venuto a farci i complimenti!”. In occasioni come la “Festa della Musica” l’importante è anche divertirsi magari rimanendo in zona per ascoltare chi si esibirà dopo: “Scesi dal palco siamo rimasti ad ascoltare gli headliner, bevendo una birra e passeggiando tra gli stand della manifestazione. Ci siamo poi spostati per le vie del centro per vedere anche gli altri artisti presenti”. Insomma, la “Festa della Musica” è tutto questo ed altro ancora e gli Aabu c’erano.
I Live di Sonda visti da voi: Beggars on Highway
Beggars On Higway
Freakout Club (Ass. Perpetual Stain) 3/3/17. Main guest The Freeks
“Non era la prima volta che aprivamo il concerto di una band piú grossa”, ci racconta Mattia, chitarrista dei Beggars On Highway: “Grazie al nostro ultimo album ‘Onion Eaters’ siamo riusciti ad aprire il concerto di Phil Campbell, chitarrista dei Motörhead e mio personale eroe. Abbiamo condiviso il palco anche con i Duel, dei texani veramente incredibili compagni di etichetta dei The Freeks”. Ed è proprio nel bolognese Freakout Club che la band hard rock di Parma ha incontrato la formazione losangelina capitanata da Ruben Romano (Fu Manchu, Nebula). “Personalmente non conoscevamo la band fino a quando non ci è stata proposta la data, ma dopo pochi ascolti abbiamo capito che la serata avrebbe funzionato. Il pubblico ha risposto bene, ricevere complimenti a fine concerto da gente sconosciuta ti rende sempre felice, riceverli poi da chi ha suonato nei Fu Manchu ancora di piú!”. Un’affinità che non si è fermata solo alla musica, forse aiutata anche da uno strano caso di somiglianza: “Siamo rimasti al locale a bere coi ragazzi dei Freeks fino alla chiusura del locale”, prosegue Mattia, “E ricordo Ruben Romano cercare sul suo telefono la foto di un certo Scott Votaw, a detta sua il mio sosia che aveva suonato con lui nei Fu Manchu agli albori. La somiglianza era effettivamente palese, solo che io ho 25 anni e quella foto era stata scattata una ventina di anni prima!”. Nati nel 2010, i Beggars On Highway hanno all’arrivo un EP (“Hard, Loud and Alcoholic”, del 2012), un full lenght (“Onion Eaters”, del 2015) e sono attualmente al lavoro su un nuovo album che contano di registrare nel corso dell’anno: nuovi brani molto rock ma molto meno “standard”, che uniscano un carattere fresco ai canoni tipici del rock’n’roll, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico sempre più ampio. “Parlare di band underground è sempre lodevole, personalmente se leggendo queste righe anche solo 10 persone che non ci conoscono andassero ad ascoltare la nostra musica sarebbe tutto di guadagnato”. E voi cosa aspettate? Andatevi a cercare i Beggars On Highway su YouTube e Spotify!
I live di Sonda visti da voi: Binge Drinkers
Binge Drinkers
Freakout Club (Ass. Perpetual Stain) 24/10/17. Main guest Mos Generator
Aprire un concerto è un’esperienza che può tramutarsi nel disastro più completo o nella serata della vita. Quando poi suoni in un locale conosciuto la cosa si fa ancora più interessante. I Binge Drinkers hanno varcato la porta del Freakout con la voglia di spaccare il mondo: “Avevamo sentito nominare il Freakout da più di una persona, è un club molto conosciuto, però non ci avevamo mai suonato e non lo avevamo mai frequentato”. Il concerto di spalla è anche una seria opportunità per conoscere band affini al tuo genere musicale: “Non conoscevamo i Mos Generator. Grave errore direi, perché sono un’ottima band e di certo in linea con la nostra proposta”. Inoltre, la riuscita di un live dipende anche dall’atmosfera che si instaura tra artisti e gestori del locale, basta una parola di troppo o uno sguardo recepito negativamente per creare dissapori e problematiche, ma il più delle volte tutto questo non accade come ci confermano i Binge Drinkers: “L’atmosfera grazie anche ai ragazzi che gestiscono il Freakout, è stata molto piacevole, è andato tutto bene. Si sono dimostrati molto affabili e disponibili”. La risposta del pubblico è un altro fattore che determina la riuscita di un concerto: “La platea è stata molto attenta alla nostra esibizione, l’unico punto a sfavore, dovuto credo al giorno di esibizione (lunedì sera) era la scarsa affluenza. Ma di questo non si può certo incolpare Sonda, o i gestori del locale”. Per catturare l’attenzione di un pubblico che non ti conosce la scaletta è fondamentale come ci confermano i Binge: “Abbiamo cercato di concentrare nel poco tempo a disposizione (una mezz’oretta circa) il materiale più d’impatto, tralasciando i (pochi in realtà) pezzi più ragionati e lenti”. Infine dopo l’esibizione cosa c’è di meglio che fermarsi ad ascoltare altra musica: “Abbiamo visto le esibizioni di Black Hole e Mos Generator. Ottime entrambe e con una bella risposta energica da parte del pubblico”. Quindi qual è il giudizio ed il suggerimento dei Binge Drinkers: “Credo sia molto positivo il fatto di dare a delle band emergenti la possibilità di esibirsi in palchi che diversamente sarebbe impossibile calcare. Il tutto in forma gratuita. Quindi grazie, sappiate che vi sto facendo un’ottima pubblicità. Credo che come miglioria si potrebbe organizzare un festival in una buona venue con sole band locali”.
I live di Sonda visti da voi: Le Piccole Morti
Le Piccole Morti
Titty Twister (Ass.Perpetual Stain) 22/4/17. Main guest Ecstatic Vision
Un bilancio positivo con una nota amara: così si potrebbe sintetizzare la serata de Le Piccole Morti al Titty Twister, in apertura agli Ecstatic Vision, perché nelle parole del chitarrista Alex Cavani “il pubblico è stato molto scarso per tutto il corso dei concerti, gli opener hanno suonato davanti a praticamente nessuno e gli headliner davanti a forse venti persone… Per quel che ci riguarda siamo stati soddisfatti del concerto e contenti di aver conosciuto delle persone nuove, ma la mancanza quasi totale del pubblico si è fatta purtroppo sentire. Ma almeno un nuovo sostenitore tutte le band lo hanno guadagnato quella sera”. La band pavullese, nata dalle ceneri degli Old Scratchiness (che abbiamo recensito proprio su queste pagine), per quanto attiva sul territorio e con una buona esperienza live accanto a band locali, non si era mai cimentata sullo stesso palco di un artista straniero: “Non avevamo mai suonato prima di un gruppo straniero e affermato come gli Ecstatic Vision. E’ stato interessante vedere come si comporta una band così in una situazione tipicamente underground italiana. Non conoscevamo la band, ma abbiamo subito recuperato la loro discografia… I nostri stili differiscono per diversi motivi, ma ciò che ci lega e che si è percepito durante la serata è il gusto psichedelico dei brani, quindi ci siamo adattati bene l’uno all’altro. Anche l’altra band di apertura, i Drunken Crocodiles, anche se più duri e violenti hanno contribuito a creare il giusto clima”. In definitiva fatta eccezione per la scarsa affluenza di pubblico (forse, suggerisce Alex, dovuta a qualche errore nella promozione della serata) il bilancio de Le Piccole Morti per la serata si è chiuso in positivo, e non sono mancati diversi momenti curiosi: “Il nostro tentativo di comunicare in Inglese col cantante degli Ecstatic Vision, pur capendo pochissimo dal suo accento, il loro soundcheck, dove sempre lui si è avvicinato al fonico scansandolo e alzando tutti i potenziometri al massimo… Infatti il loro live è stato ad un volume tremendamente alto!”.
I live di Sonda visti da voi: Monolith
Monolith
Freakout Club (Ass. Perpetual Stain), 23/11/17. Main guest Stoned Jesus
Si definiscono una band “non moderna”, i Monolith, anche se formata da relativamente poco tempo: come ci racconta Andrea “ci piace suonare dal vivo, e passare intere giornate nella nostra ‘Villa Monolith’ dispersa nel bosco pavullese a provare. Suoniamo rock ispirandoci a tutto quello che più ci piace del vecchio e nuovo panorama musicale, senza disprezzare niente in particolare”. Un entusiasmo per la musica che si è automaticamente esteso alla data bolognese, anche perché la band conosceva già molto bene gli Stoned Jesus, formazione stoner/doom/prog rock proveniente da Kiev, con cui hanno diviso il palco del Freakout Club. “Quando abbiamo saputo dell’apertura abbiamo fatto festa per una settimana! Il loro genere è in linea a quello che suoniamo, e avevamo comunque intenzione di andarli a vedere dal vivo… Quindi, come si dice, abbiamo preso due piccioni con una fava. E poi è stata un’occasione per suonare davanti a un mega-pubblico e a una band che ci piace, aver conosciuto gli Stoned Jesus – persone davvero mitiche e umili – ed avere raccolto un sacco di nuovi fan”. Mettendoci anche che la data è andata molto bene, con il locale pieno e il pubblico che trasmetteva energia ad ogni nota, il cocktail perfetto è servito. Non era comunque la prima volta che i Monolith hanno avuto occasione di aprire concerti in situazioni live importanti, ma la data con gli Stoned Jesus è stata quella che ha funzionato di più come trampolino di lancio: “Sonda ci ha letteralmente catapultati in un mondo di contatti e live che prima potevamo solo immaginarci”, continua Andrea, “Dall’apertura agli Stoned Jesus siamo arrivati a intraprendere un tour europeo in ottobre! Grazie a Sonda si ha la possibilità di farsi conoscere e farsi sentire e quindi alzare enormemente le possibilità di avere chances che contano per davvero”. Se come dicevamo all’inizio i Monolith suonano da relativamente poco tempo, sono però anche la testimonianza che gli sforzi e l’entusiasmo ripagano.
I live di Sonda visti da voi: Oscar di Mondogemello
Oscar di Mondogemello
Diagonal Club, 7/12/16. Main guest Bruno Belissimo
Oscar di Mondogemello è andato in trasferta in quel di Forlì per esibirsi prima di Bruno Belissimo. “Conoscevo il Diagonal Club pur non essendoci mai andato, mentre non conoscevo la musica di Bruno Belissimo ma prima del concerto ho fatto qualche ricerca, scoprendo che abbiamo due stili molto differenti”. Una serata piacevole come ci conferma lo stesso Oscar: “È andato tutto liscio, i ragazzi del locale sono stati molto gentili e ho avuto una lunga chiacchierata con Bruno Belissimo. Mi fa sempre piacere confrontare le mie esperienze musicali con quelle di qualcuno che ne ha vissute più di me”. Oscar, però, non è rimasto del tutto soddisfatto dalla risposta del pubblico al suo live: “C’è stata molta indifferenza. Probabilmente perché nessuno mi conosceva, o perché il mio genere centrava veramente poco con quello di Bruno, o più semplicemente perché il pubblico non era lì per vedere me”. Indifferenza certamente non imputabile alla lista di brani preparata da Oscar: “La scaletta per me è abbastanza “obbligata”, cioè ho delle limitazioni tecniche per cui devo fare i pezzi sempre più o meno nello stesso ordine”. Dopo la sua apparizione Mondogemello ha preso una decisione: “Non sono rimasto nei paraggi perché, pur essendo una serata molto bella, non era il mio genere. Senza contare che c’era la nebbia, era l’una di notte e avevo due ore di macchina per tornare a casa”. A fronte della sua esperienza abbiamo chiesto a Oscar cosa ne pensa di questa iniziativa e qual è il suo suggerimento per migliorarla: “È tutto sommato una buona iniziativa, qualcosa potrebbe essere migliorato, ma non saprei dire che cosa. Probabilmente il rapporto che si crea tra gestore ed artista, in cui Sonda fa da mediatore, è strano. L’artista si sente come un imbucato ad una festa a cui non è stato invitato e il gestore si trova questo tizio in giro per il locale senza sapere chi sia, o che roba faccia esattamente. Una cosa che sicuramente si può e si deve cambiare è il pagamento dell’artista. “Zero euro” non sono giustificabili, sia da parte di Sonda sia da parte di un locale che 50 euro li può recuperare in 10 minuti. Per me “zero euro” sono una profonda mancanza di rispetto. Dovreste pensarci”.
I live di Sonda visti da voi: Taste of Cindy
TASTE OF CINDY
Off 1/4/2016. Main guest Kutso
I Kutso suonano all’Off di Modena e la spalla si chiama Taste Of Cindy. Per la band modenese un debutto nel locale cittadino: “L’Off è un must delle serate con musica dal vivo in città e noi non avevamo ancora avuto l’occasione di calcare il palco del club”. Un’accoppiata (Kutso/Taste Of Cindy) che ha messo in luce le diversità e le uguaglianze dei due gruppi: “Avevamo visto l’esibizione dei Kutso al concerto del Primo Maggio a Roma nel 2015 e conoscevamo i loro esilaranti video. L’ironia dei loro testi è in linea con la nostra idea di musica”. L’atmosfera nel locale ha permesso alla band di esibirsi nel migliore dei modi: “I gestori del locale sono stati gentili e disponibili, come i Kutso, con i quali abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta divertente”. La musica dei Taste Of Cindy è riuscita a fare breccia tra il pubblico in sala: “Qualche nostro amico era venuto per sostenerci e ovviamente conosceva già le nostre canzoni, il resto del pubblico ci ha ascoltati con attenzione e considerando che non era all’Off per noi ci ha fatto molto piacere. Non è mai scontato per un gruppo d’apertura riuscire a coinvolgere il pubblico”. I Taste Of Cindy hanno espresso anche un giudizio lusinghiero sul progetto del Centro Musica di Modena: “Sonda è il passo indispensabile per qualsiasi musicista per uscire dalla cameretta. L’iscrizione gratuita, in particolare, è un miraggio in un mondo di servizi sempre più cari. Con Sonda abbiamo guadagnato un’intervista, concerti e soprattutto una professionalità non così facile da trovare”. In una serata dove tutto è andato per il meglio, un piccolo neo c’è sempre: “Il nostro nome non compariva sulla locandina della serata e questo ci dispiace perché una serata in apertura ai Kutso è qualcosa di cui andar fieri!”. Un ricordo che accompagnerà per sempre i Taste Of Cindy è legato al cantante dei Kutso: “Poco prima di salire sul palco, Matteo, il cantante, ci ha dato la carica dicendoci che non esistono concerti grandi o piccoli, perché non importa chi, o quanta gente hai davanti, fondamentalmente suoni per te stesso”. Taste Of Cindy all’Off, una serata di buona musica targata Sonda.