I live di Sonda visti da voi: Massimiliano Martines
MASSIMILIANO MARTINES
Off, 01/02/2013. Main guest Il Pan del Diavolo
“Avevo già sentito parlare dell’Off, nell’ambito dei locali in cui si fa musica dal vivo è molto rinomato. Non avevo mai avuto l’opportunità di recarmici, neanche in qualità di utente, è una bella sorpresa conoscerlo direttamente da musicista”. Così Massimiliano Martines inizia il suo raccolto della serata come spalla de Il Pan del Diavolo, già incontrati durante un live dell’estate bolognese. “E’ stata una serata magica”, continua Massimiliano, “Lo staff del locale è stato molto disponibile e accogliente, e abbiamo riscontrato un livello di professionalità molto alto dal punto di vista tecnico. Il pubblico ha prestato attenzione alla nostra esibizione e ha manifestato grande curiosità, alcuni ci hanno contattato personalmente dopo il concerto per dimostrarci il loro apprezzamento”. Un’ottima iniziativa, secondo Martines, di quelle che fanno bene agli artisti emergenti e che secondo lui andrebbero intensificate. “Per migliorarsi credo sarebbe bene guardare anche ad altre realtà virtuose sul territorio italiano come Puglia Sounds, con cui collaboro da salentino trapiantato a Bologna, che promuove un bando volto ad aiutare gli artisti per le spese di promozione. Se anche la Regione Emilia-Romagna volesse promuovere azioni a supporto delle proprie eccellenze e promesse, investire di più su una realtà virtuosa come Sonda saprebbe dare ottimi risultati”. Brutta sorpresa però per i baristi del locale “quando hanno scoperto che la mia band era composta da bevitori di cola, tutti non fumatori… Una bestemmia per chi fa rock! Malauguratamente, io compenso per tutti!”.
“Un’ottima iniziativa, credo che con maggiori investimenti una realtà virtuosa come Sonda saprebbe dare ottimi risultati”
I live di Sonda visti da voi: Nicoletta Noè
NICOLETTA NOE’
Diagonal, 28/11/2012. Main guest Ancher
Un incontro azzeccato quello tra la cantautrice cesenate Nicoletta Noè e il trio veneto Ancher, entrambi sul palco del Diagonal di Forlì il 28 novembre 2012. Racconta Nicoletta: “Ho scoperto la musica degli Ancher quella sera stessa, e mi sono piaciuti molto. In qualche modo li ho sentiti vicini musicalmente, e ho davvero apprezzato la loro musica. Tutte le iniziative di Sonda a cui ho avuto modo di partecipare sono state utilissime, e dare la possibilità a band emergenti di suonare in questo tipo di contesti è una grandissima iniziativa”. Una di quelle serate in cui si crea una bella atmosfera, con i gestori del locale e le band a tavola assieme per chiacchierare post-soundcheck, rovinata solo da un piccolo neo. “Conoscevo il locale ma non avevo mai avuto occasione di suonarci, e devo dire che quella sera una parte del pubblico parlava e disturbava particolarmente, una grave mancanza di rispetto verso la musica e verso i musicisti”. Tuttavia Nicoletta non si è lasciata scoraggiare perché, come dice lei stessa, “il pubblico a volte è una bestia da domare: quanto più sento parlare la gente tanto più mi viene voglia di suonare bene, rapire la loro attenzione e zittirli. Il pubblico disattento credo possa temprare me e la mia musica, fare in modo che riesca a dare sempre il meglio”. E c’è del vero in questo ragionamento, visto che dopo il live uno spettatore ha seguito Nicoletta nel privé del locale per complimentarsi e profetizzarle un futuro di successo… “Il gestore del locale, data l’intrusione, lo ha allontanato. Piccoli momenti di gloria!”.
“Mentre suono, quanto più sento parlare la gente tanto più mi viene voglia di suonare bene. Il pubblico disattento mi spinge a dare sempre il meglio di me stessa”
I live di Sonda visti da voi: Nephila
NEPHILA
Locomotiv Club, 15/03/2013. Main guest Ornaments
In un angolo i modenesi Nephila, formazione alternative rock modenese scelta da Sonda. Nell’altro i redivivi Ornaments, main guest della serata al Locomotiv Club di Bologna, uno tra i locali di musica dal vivo più importanti d’Italia. “Non eravamo mai stati al Locomotiv Club. La cosa che ci ha da subito colpito è stato il palco, molto d’impatto. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’organizzazione, dalla serenità e professionalità con cui Elisa, Giovanni e Vanni hanno gestito la serata”. A parlare è Luciano, bassista dei Nephila, che racconta come la serata sia stata positiva per la risposta del pubblico (“ci ha colpito molto, anche se pochi sapevano chi fossimo molti erano lì sotto al palco a sentirci”) anche se non completamente omogenea dal punto di vista musicale: “Avevamo già sentito gli Ornaments, e alcuni di noi li avevano anche visti live. Ci collochiamo in due scene differenti e quindi non sono proprio in linea con il nostro stile, ma la ricerca di atmosfere un po’ cupe da parte entrambe le band potrebbe essere una sorta di filo conduttore. Non capita spesso a band emergenti come la nostra di calcare questo tipo palchi, e credo che quella di Sonda sia un’esperienza importante. L’unico dispiacere è che ci sarebbe piaciuto fare da spalla a una band più affine alle nostre sonorità, ma capisco anche che non sia facile organizzare il tutto, abbinamenti compresi, e siamo felici di aver avuto questa opportunità, con la speranza che si possa ripetere”.
“Non eravamo mai stati al Locomotiv Club. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla serenità e professionalità con cui i ragazzi del locale hanno gestito la serata”
I live di Sonda visti da voi: Bert
BERT
Covo Club, 14/12/2012. Main guest Mystery Jets
Un appuntamento importante per il mondo indie-addicted, quello del 14 dicembre 2012. La band: gli inglesi Mystery Jets, freschi di pubblicazione del loro ultimo “Radlands”. Il locale: il Covo Club di Bologna, da più di un quarto di secolo tappa fissa della scena indipendente internazionale. Ad aprire il concerto Sonda ha invitato Bert, leader e frontman dei Rufus Party di Reggio Emilia. “Ovviamente conoscevo il Covo e c’ero già stato, ma mai come performer”, racconta Bert, “Sinceramente prima di questo live non avevo mai sentito i Mistery Jets, ma credo che le nostre proposte, anche se non necessariamente sulla stessa linea, fossero complementari e che siano state bene assieme. Quella sera però non ho avuto modo di conoscerli perché al mio arrivo erano già tutti a cena e per il resto, prima e dopo lo show, si sono rintanati nei camerini con tanto di transenne. Addirittura, finita la mia esibizione volevo andare nel backstage per dare una copia del mio CD ai gestori, ma il manager dei Mistery Jets (padre del cantante) non voleva farmi passare e continuava a dirmi ‘after the show!’ credendo che fossi lì per farmi autografare un loro album… Ah, questi Inglesi!”. Un’esperienza comunque positiva con “molta affluenza, gente sotto al palco ed attenta, il che non è affatto scontato” e un’ottima accoglienza da parte dei gestori del locale. “L’unico dispiacere è che in queste serate sarebbe bello poter avere in loco uno stand che spieghi cos’è il progetto Sonda, e che magari venda anche il merchandise degli altri artisti coinvolti”.
“Molta affluenza, gente sotto al palco ed attenta, il che non è affatto scontato”
I live di Sonda visti da voi: The Talking Bugs
THE TALKING BUGS
Covo Club 18/04/2015. Main guest The Once
“L’iniziativa è lodevole. La band emergente può raccontare di aver suonato in un bel locale aprendo a qualche artista noto. I gestori del locale hanno un riempitivo per fare l’ora di far suonare quelli bravi. Se va bene portano anche gli amici paganti che spendono in birra e drink al bar del locale. Non costano nulla se non una pizza da asporto, qualche consumazione e un sommario soundcheck”. A sentirli commentare così potrebbe sembrare che l’esperienza con le aperture di Sonda – o meglio di qualsiasi live in apertura a un artista già noto – non sia andata molto a genio ai The Talking Bugs, formazione indie folk bolognese nata nel 2011 e con all’attivo un album, “ViewOfAnonsense”, pubblicato nel 2013 via Urtovox. Eppure rimane il sospetto che ci sia un velo di ironia nelle loro parole, anche perché la data selezionata era di tutto rispetto: il live dei The Once, band canadese dalle sonorità folk, sul palco del Covo Club di Bologna. “Nessuno di noi li conosceva ma prima del concerto abbiamo ascoltato qualche cosa”, raccontano, “Niente male. Gli stili sono compatibili per utilizzo di sonorità acustiche, ma alquanto diversi per composizione e atmosfere. The Once propongono un folk di estrazione americana arioso, amabile, mansueto. Il nostro stile trova spunti melodici e ritmici più transeuropei, e le atmosfere sono più malinconiche e tormentate”. Seppure solo in funzione di “riempitivo” prima di “quelli bravi” (come si diceva qualche riga più su, no?) evidentemente i The Talking Bugs possono comunque dire di aver colpito il pubblico presente nel locale, anche se il loro è sicuramente un metro di giudizio alquanto singolare: “Noi non facciamo ballare o saltare. Ci sono attimi sospesi nelle nostre canzoni in cui il suono sparisce. Quando in quegli istanti non rimane niente altro che il silenzio e occhi che guardano, allora sappiamo che abbiamo conquistato il pubblico. Così è stato quella sera”.
I live di Sonda visti da voi: On March
ON MARCH
Off 18/04/2015. Main guest Cristina Donà
“Mi chiamo Davide, ho 19 anni e vivo a Bastiglia, un paesino a circa 8 km fuori Modena e da quando ho 12 anni ho la passione per la musica”. È quasi disarmante la semplicità con cui si presenta On March, al secolo Davide Pelliciari, una schiettezza priva di pose e fronzoli da “artista” che traspare anche nel suo modo di suonare e mettersi davanti alla telecamera (tanti i video sulla sua pagina Facebook) e che sicuramente si sarà percepita anche nella sua esibizione all’Off di Modena. Headliner della serata era Cristina Donà, cantautrice di lungo corso della scena indipendente, per la verità (forse complice la differenza anagrafica) quasi sconosciuta per il giovanissimo modenese: “Conoscevo Cristina Donà da appena qualche mese perché ero capitato su alcuni suoi video su YouTube”, confessa Davide, “Quando mi è stato proposto di aprire il suo concerto ero felicissimo, finalmente avrei avuto la possibilità di farmi conoscere da un pubblico diverso da quello dei pub. Mi sono trovato molto a mio agio “L’iniziativa è lodevole. La band emergente può raccontare di aver suonato in un bel locale aprendo a qualche artista noto. I gestori del locale hanno un riempitivo per fare l’ora di far suonare quelli bravi. Se va bene portano anche gli amici paganti che spendono in birra e drink al bar del locale. Non costano nulla se non una suonare prima di lei, è abbastanza in stile con il mio genere, anche se non cantiamo nella stessa lingua”. Una vera emozione trovarsi davanti a un locale gremito e attento a quello che succede sul palco, diverso dagli avventori dei pub spesso intenti a bere birra e chiacchierare tra di loro, tagliando le possibilità di interazione con il pubblico. “Davanti al pubblico dell’Off sentivo il bisogno di spiegare i miei pezzi, alla fine del concerto ho spiegato cosa volesse significare per me quell’ultima canzone e poi, da stupido, ho detto: ‘è stato un piacere suonare qui, e visto il numero di persone che ho davanti Cristina Donà dev’essere proprio brava!’. Il pubblico ha riso, ma quello che avrei voluto dire in realtà era quanto fosse meraviglioso che un’artista fenomenale come Cristina Donà avesse un pubblico così davanti a sé. Mi è uscita male, ero super emozionato”. Beh, più sinceri di così, si muore..!
I live di Sonda visti da voi: La Foto di Zeno
LA FOTO DI ZENO
Locomotiv Club 23/11/2014. Main guest Califone
“Menestrelli nordici assolutamente privi di look”: così sono stati defi niti, e amano ricordarlo, i carpigiani La Foto di Zeno, band che dalla sua nascita quasi dieci anni fa ha percorso parecchia strada e cambiato altrettante formazioni. Trio agli albori, poi sestetto, quintetto e ad ora quartetto, come ironicamente ci confidano oggi sono “padri di famiglia in sovrappeso ma ancora assolutamente privi di look”, non cantano più in italiano ma bensì in inglese, e nel 2012 hanno autoprodotto l’esordio “Redistance”, registrato all’Igloo Audio Factory di Correggio e supportato graficamente dall’estro di Gara di Nervi a.k.a. Robert Rebotti 2007. Data la loro predilezione per le atmosfere malinconiche dei mari del nord, l’occasione ghiotta per buttarli sul palco del Locomotiv di Bologna è arrivata con il live degli statunitensi Califone: “Li conosciamo bene e aprire il loro live è stato un grandissimo onore, onestamente ci è sembrato di non aver stonato con le loro atmosfere, mentre in altre occasioni ci siamo sentiti come cavoli a merenda. Oltretutto il Locomotiv è un locale di culto quindi non potevamo chiedere di meglio”. Esperienza positiva quindi per i La Foto di Zeno, che non erano comunque alla prima esperienza come opener di un live di livello, avendo già diviso il palco di un piccolo teatro modenese con i Balmorhea. Occasioni che non capitano però tutti i giorni, esattamente come non capita tutti i giorni di ritrovarsi un fonico dall’orecchio assoluto. “Durante il soundcheck”, racconta la band, “Il fonico del Locomotiv si è avvicinato al palco, si è fermato e fi ssando una spia ha detto: ‘Larsen! Violoncello, dammi un FA# della terza, siamo tra i 170 e i 190’. Abbiamo pensato che fosse una ‘tarapia tapioco’ e invece no, quel fonico era semplicemente un fenomeno. Caro fonico, se stai leggendo, grazie ancora e complimenti!”.
I live di Sonda visti da voi: Kairoi
KAIROI
Diagonal Loft Club 4/3/2015. Main guest Helmut
I Kaïroï sono un duo molto particolare (elettronica miscelata ad un approccio classico e mille influenze) che ha fatto da spalla a un artista particolare, il tedesco Helmut. Per il duo è stata la prima volta al Diagonal: “Non conoscevamo affatto il club di Forlì ed è stata una splendida scoperta. Locale bellissimo, accogliente e ben predisposto a ospitare musica dal vivo”. Un incontro tra Italia/Francia (i due Paesi di provenienza dei Kaïroï) e la Germania: “Helmut lo abbiamo ascoltato per la prima volta quando abbiamo scoperto di dover aprire un suo concerto. È un solista che gioca con chitarre, loop machine ed effettistica. Come approccio e intenzione ci assomigliamo, solo che lui usa strumenti analogici, mentre noi prettamente digitali”, aggiungendo anche uno spassionato parere sulle persone che gestiscono il Diagonal: “Il gestore e tutta la crew del club sono stati splendidi, accoglienza da serie A, disponibilità e cortesia massima. Quando suoni in un posto in cui già ti trattano da musicista, è tutta un’altra storia. Anche con Helmut, ragazzo berlinese molto umile e simpatico, è stato alquanto piacevole. Sentir parlare della sua città da un berlinese, non è un’esperienza che ti capita tutti i giorni. Berlino, almeno per noi, è una di quelle città che immagini al top per la musica, almeno così è dai racconti di amici che sono andati a vivere lì. Sentirne parlare da un nativo ha tutto un altro gusto, anche se magari ti smonta qualche ideale che ti eri costruito sui racconti di altri”. Insomma una serata che nonostante il maltempo ha registrato il pubblico delle grandi occasioni: “Noi siamo rimasti molto soddisfatti. Il Diagonal è fondamentalmente un locale stile pub, con tavolini e sedie, non c’è una pista dove la gente può rimanere in piedi sotto a un palco. Però il pubblico era ugualmente attento e curioso ad ascoltare e capire ciò che proponevamo. Senza lesinare applausi e consensi, assieme agli ormai immancabili post live sulle loro pagine Facebook e Instagram. Anche se fuori pioveva a dirotto, dentro c’era il pienone”. Un’iniziativa che i Kaïroï hanno promosso a pieni voti: “Pensiamo che sia un’idea molto importante. Il confronto con altri musicisti, specie se di un Paese diverso, addetti ai lavori e pubblico, è la miglior sala prove per una band. Nelle cantine a provare ci passi la maggior parte del tempo, studi il tuo suono, i tuoi giri, le tue melodie ma il confronto ti forma. L’ascolto degli altri, le storie, gli applausi e anche le smorfie, sono la spinta che ti aiuta a crescere e a capire ciò che vuoi comunicare”. Una serata che sarà ricordata anche per il preconcerto: “Il Diagonal ha offerto una cena a base di prodotti tipici emiliani romagnoli e ci viene ancora in mente che Helmut era estasiato a ogni boccone di mortadella o di formaggio”. Il cibo è cultura, dicono, per noi di Sonda lo è anche la musica.
I live di Sonda visti da voi: Freddie B
FREDDIE B
Off 7/11/2014. Main guest Ghemon
L’hip hop con il suo carico di rap è stato il protagonista di una serata all’Off con Ghemon e una spalla bolognese che si muove negli anfratti di un mondo in rima, che si fa chiamare Freddie B. L’artista petroniano si era già esibito sul palco del club modenese: “Conoscevo l’Off ci avevo già suonato con il mio vecchio gruppo alcuni anni fa in apertura agli Uochi Tochi” e ovviamente conosceva le gesta artistiche di Ghemon: “Sì, lo conoscevo già. Diciamo che abbiamo le stesse radici, poi nell’ultimo periodo Ghemon ha iniziato a comporre canzoni con un altro stile più tranquillo, più soul. Un bello stile”. Conoscendo già il locale e le persone che lo gestiscono Freddie B sapeva dell’accoglienza che avrebbe trovato: “Sono stati tutti molto attenti alle nostre esigenze e molto alla mano. Mi è piaciuto esibirmi all’Off e ci tornerei sempre volentieri”. Però quando c’è di mezzo il rap, spesso e volentieri, ci possono essere delle sorprese, sul palco e in mezzo al pubblico: “Sapendo che Ghemon è su una scia più tranquilla, avevo un po’ di timore che la platea non capisse e non apprezzasse la mia musica. Invece il riscontro è stato positivo sia all’Off sia su Facebook”. Freddie B, iscritto da tempo al progetto Sonda, ha voluto esprimere il suo parere anche sulla possibilità offerta agli iscritti di aprire alcuni concerti: “Sicuramente è un’opportunità che si dà agli emergenti. Infatti è un peccato vedere artisti di fama non ’utilizzare‘ le nuove leve. Queste situazioni possono dare l’opportunità di essere visti e di dimostrare il proprio valore. Essendo un periodo di povertà per la nuova musica, queste occasioni sono sempre ben accette. Oggi se vuoi suonare devi essere una cover band, perché chi fa musica originale ha sempre più difficoltà a esibirsi”. Una serata memorabile che sarà ricordata da Freddie B e dalla sua crew anche per un aneddoto: “Sicuramente la ’qualità‘ della cena, che si è trasformata in una bella vicenda da ricordare, ridendoci anche su”. Musica e cibo, un connubio, a volte, quasi perfetto.
I live di Sonda visti da voi: Cabrera
CABRERA
Off 19/12/2015. Main guest Fast Animals and Slow Kids
“Avevamo già suonato due volte durante il periodo estivo dell’Off e Marcello, il nostro bassista, ci ha addirittura festeggiato un suo compleanno”, ci dicono i Cabrera a proposito del locale modenese che ha ospitato la loro apertura, continuando: “Conoscevamo molto bene i Fast Animals And Slow Kids, Jason, il nostro chitarrista, è un loro grande fan. La nostra musica è perfettamente in linea con il loro stile”. Per i Cabrera è stata anche l’occasione per scambiare qualche battuta con le persone che gestiscono il club di Modena: “Abbiamo avuto modo di conoscere meglio Valerio e Filippo. Tra noi e loro si è creato un rapporto di collaborazione veramente fantastico. Filippo ci ha proposti a uno dei festival più interessanti ai quali abbiamo mai partecipato, il Bleech Festival, organizzato da ragazzi incredibili, vi consigliamo di andarci alla prossima edizione, mentre Valerio ci ospiterà nuovamente all’Off nei prossimi mesi”. Situazione amichevole anche con la band headliner: “Per quanto riguarda il rapporto con i FASK si è creato un clima davvero rilassato, del quale non possiamo che essere soddisfatti”. Una bella atmosfera che si è avvertita anche durante il concerto: “Il locale era pienissimo. Abbiamo visto gente muoversi, cantare e ballare. Insomma, come si suol dire, erano tutti presi molto bene”. A proposito del rapporto con Sonda ci tengono a sottolineare: “Il progetto Sonda ha fatto tanto per noi Cabrera, sia per quanto riguarda le occasioni di apertura, sia per i servizi che offre ai musicisti modenesi, ci riferiamo, ad esempio, agli incontri con i produttori delle case discografi che e siamo contentissimi che continui a tenerci in considerazione per le sue iniziative. Quindi non abbiamo migliorie da consigliare”. Sicuramente i Cabrera ricorderanno la serata all’Off per tanti motivi ma forse per uno in particolare: “Eravamo così tesi che ci siamo sdraiati sul palco prima che entrasse la gente nel locale, per rilassarci. Avevamo i nervi a fi or di pelle”, aggiungendo anche “Quando in seguito abbiamo suonato per la seconda volta con i FASK già ci conoscevano e ci hanno invitato in camerino a bere e fare due chiacchiere. Insomma tutto molto molto bello”.