I live di Sonda visti da voi: Maru
Maru
La Tenda, 8/3/2018. Main guest Colapesce
Non è stata propriamente l’apertura di un concerto, quella a cui ha partecipato Maru, musicista e autrice siracusana di base a Bologna che ha da poco pubblicato il suo secondo disco “ZeroGlitter” per l’etichetta romana Bravo Dischi (Colombre, Joe Victor). Il suo concerto acustico si è tenuto infatti all’interno della rassegna Cantautori su Marte, quattro incontri fra parole e musica pensati per fare il punto sulla canzone d’autore in Italia. L’ospite della serata era Colapesce: “ Lo conoscevo già e lo stimo molto”, racconta Maru, “Perchè veniamo dalla stessa provincia siciliana, quindi il suo nome e il suo stile mi sono familiari, perché noi siciliani abbiamo questa caratteristica di portare le nostre radici in qualsiasi testo scriviamo, qualunque sia l’argomento”. Anche se per lei non era la prima volta in apertura ad un artista importante (ha avuto modo di aprire concerti per Motta, Ex Otago, Maria Antonietta, Canova e altri), ha apprezzato questa rassegna atipica: “Mi piace scoprire qualcosa sulla vita di un autore o artista e credo che il tipo di serata lo abbia permesso. Sono stata anche molto contenta del mio concerto, il pubblico era attento e divertito, cosa che succede raramente per un artista in apertura”. Un bilancio ottimo per la serata ma anche per l’esperienza di Maru con il progetto Sonda perché permette di ricevere pareri sulla propria musica da persone che lavorano realmente nella discografia, “contatti che sono spesso inaccessibili per un artista emergente” e ottenere consigli realmente utili, anche se spesso non si riesce ad avere un feedback continuo con il proprio valutatore. Inoltre Maru si porta anche a casa dalla Tenda un po’ di speranza nel genere umano: “Colapesce aveva dimenticato il suo capotasto e gli ho prestato il mio, ma ero talmente presa dalla serata che alla fine l’ho dimenticato alla Tenda. Alcuni ragazzi l’hanno trovato sul palco e dopo qualche giorno mi hanno scritto per restituirmelo… Non avrei perso molto, però ho apprezzato questo gesto carino, magari qualcun altro se lo sarebbe semplicemente intascato”.
I live di Sonda visti da voi: Oaks for Rent
Oaks for Rent.
Off, 6/1/2018. Main guest The Bastard Sons of Dioniso
“Conoscevamo già i Bastard Sons Of Dioniso, chiaramente il nome ci era famigliare dai tempi della loro partecipazione ad X-Factor. Alcuni di noi poi hanno seguito il loro percorso successivo, apprezzando i loro lavori” affermano i modenesi Oaks For Rent, che ovviamente non si sono fatti scappare l’occasione per una data live: “Ascoltavamo già ‘Cambogia’ prima di sapere che il tour di presentazione sarebbe passato dall’Off di Modena, e chiaramente quando si è presentata l’occasione di aprire il loro concerto abbiamo subito fatto richiesta a Sonda”. La band è nata nel 2015 e ha pubblicato i primi brani in un EP omonimo uscito a febbraio 2018, e si rifà all’alternative e garage rock di band come Arctic Monkeys, Cage the Elephant e The Districts. “Il nostro sound è abbastanza in linea soprattutto con i primi lavori dei BSOD, anche se nel loro stile si sente più chiaramente una radice hard rock e la maggior parte dei loro testi sono in Italiano, mentre noi scriviamo in inglese”. Nel complesso, la serata si è rivelata positiva per gli Oaks For Rent, che si sono trovati davanti un pubblico caloroso e che hanno anche avuto modo di bere qualche birra con la band principale e scambiare opinioni musicali e su come arrivare a produrre in autonomia la propria musica. “Secondo noi quella di Sonda è un’iniziativa con un potenziale molto alto”, raccontano gli OFR, “che purtroppo non sempre viene sfruttata al meglio. Per delle band come noi avere l’opportunità di confrontarsi con band di questo calibro è utile sia per vedere come si comportano in concerto, sia per capire meglio la strada che hanno percorso fino a quel momento. Non ultimo, è una grande occasione per farsi conoscere da un pubblico diverso da quello abituale. Il già buon lavoro di Sonda potrebbe essere ancora migliore e dare più risultati se fosse fatto più frequentemente, a chi ne fa richiesta e se l’artista merita, perché trovare dei concerti di questo tipo da band indipendente è estremamente difficile”.
I live di Sonda visti da voi: Temple of Venus
Temple of Venus
Zona Roveri 28/4/2018. Main guest The Young Gods
Quando finisci per esibirti in un importante festival che allinea un cartellone pieno zeppo di artisti altolocati non pensi più a quella volta che avevi perso una occasione: “Conoscevamo Zona Roveri ma non ci avevamo mai suonato, anche se nel 2016 avremmo dovuto fare da spalla ai mitici Killing Joke. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare per impegni pregressi”, dicono i Temple Of Venus dopo l’ottima performance al festival. Una due giorni di sonorità oscure che ha portato sul palco vecchie glorie e nuove proposte: “Conoscevamo bene i Disciplinatha. I Temple of Venus gli hanno fatto da apertura, come a tante altre band peraltro, a “Scandellara Rock” nel lontano ‘96. Gli Young Gods per alcuni sono una specie di band di culto, le Client direi che non le conoscevano in tanti. In tutta sincerità non abbiamo trovato tanti punti di contatto tra la nostra proposta e quella delle altre band, ma ovviamente il nostro è un parere soggettivo”. Una ennesima esperienza anche per le dimensioni del locale che davanti ad un festival così articolato deve prepararsi su più livelli: “Inizialmente, al nostro arrivo, ci siamo rapportati col fonico, Giorgio, veramente molto capace e professionale, poi una volta “sul pezzo” con la numerosa crew a supporto, la più collaborativa con cui abbiamo avuto il piacere di suonare, mentre con le altre band non abbiamo avuto alcun contatto, ma questo non è necessariamente un fattore negativo”, continuano a raccontarci i Temple Of Venus che ci tengono a sottolineare anche che nonostante siano stati il primo gruppo a salire sul palco hanno ottenuto una ottima risposta da parte del pubblico. In serate così strutturate può capitare che succeda un qualcosa da raccontare anche dopo anni: “Non si offenda nessuno ma non c’è stato nessun aneddoto. Abbiamo fatto il nostro live nei tempi assegnati e concordati. Vogliamo però sottolineare che il sound che sentivamo sul palco era veramente di prima qualità, il migliore da tempo”. Un piccolo rammarico dopo una riuscita esibizione può anche trapelare parlando con alcuni spettatori: “In tanti ci hanno messo in evidenza lo scarso minutaggio a disposizione; a serata conclusa, ci hanno detto che il nostro set è stato quello che ha reso meglio dal punto di vista sonoro”. Rimane il fatto che la collaborazione di Sonda con i diverso locali è apprezzata: “Siamo grati a Sonda di questa opportunità, anche perché nonostante i quasi 34 anni di militanza musicale, le occasioni per suonare su un palco come quello di Zona Roveri e in una situazione come il festival musicale cittadino più importante di Bologna sono rarissime. Non crediamo di dover aggiungere altro”. Bene, alla prossima occasione.
Intervista a Massimo Mezzetti
Massimo Mezzetti è Assessore alla cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità della regione Emilia-Romagna. Dal suo lavoro sono nate due leggi regionali per cinema e musica, quest’ultima varata da poco. Musicplus l’ha intervistato per capire meglio cosa significhi legge sulla musica e cosa voglia dire essere assessore della nostra regione.
Qual è la missione di un politico in questo preciso periodo storico?
“Questa domanda arriva in un momento in cui sono distante dai partiti ma non dalla politica. Ovviamente la missione dipende dal politico. Io posso parlare della missione di un politico che pensa a sinistra. Per me la sinistra è tutto ciò che riesce ad includere in una società, dai primi agli ultimi e non esclude nessuno. Il compito di un politico di sinistra è quello di combattere e sconfiggere le paure, in una società, come quella di oggi, dove imperano le paure e la solitudine. Purtroppo le paure non sono dettate solo da reali problemi ma anche da una percezione che viene alimentata strumentalmente dagli imprenditori della paura. C’è una classe dirigente e di governo che invece di risolvere i problemi fa leva sulle paure, le accresce, per poi candidarsi a sconfiggerle più con le parole e gli slogan che con i fatti reali. Le paure creano divisione, diffidenza e violenza. Un politico che oggi sia serio, è una persona che tende ad abbassare i toni e il clima di odio, per creare una società sulla capacità di dialogo che porti a conoscerci ed imparare a rispettarci. Perdendo il rispetto degli altri perderemo anche il rispetto di noi stessi. Oggi un politico di sinistra deve cercare di invertire questa tendenza. Personalmente credo che fare cultura significhi fare politica, perché la cultura è qualcosa che anticipa la politica. La cultura, la conoscenza e il sapere sono strumenti di trasformazione della società, contro chi ha una idea distorta di democrazia in cui la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza”.
Mi ha anticipato la prossima domanda che volevo farle, sul lavoro che deve fare un assessore alla cultura.
“Io devo generare curiosità, perché generando curiosità si genera voglia di conoscere e di sapere. La conoscenza e il sapere sono elementi di emancipazione e riscatto sociale”.
Perché
una legge regionale sul cinema e sulla musica?
“Sono
settori fondamentali della cultura contemporanea. Fondamenta di una
idea di cultura e creatività che si coniuga con la capacità di
produrre, creare sviluppo ed occupazione. Lo abbiamo dimostrato con
la legge sul cinema, che dopo i primi tre anni di vita, ha prodotto
risultati notevoli sul piano economico. Ci sono dati statistici che
ci dimostrano che per ogni euro pubblico investito ce ne sono quattro
di ricaduta sul territorio. Solo nel primo anno della legge sul
cinema, quello di rodaggio e più debole, abbiamo registrato un
aumento di occupazione nel settore del 18,3%, quindi vogliamo mutuare
lo stesso modello anche con la legge sulla musica. Cerchiamo un
approccio di filiera, dal campo della formazione professionale (i
tecnici del settore) fino al campo della produzione, della
distribuzione e della internazionalizzazione. Nel caso della musica,
distribuzione e internalizzazione significano anche la possibilità
di circuitazione del prodotto live, perché siamo convinti che il
concerto è ancora un aspetto fondamentale attraverso il quale
l’artista può misurare sé stesso e la capacità di parlare al
pubblico. L’internalizzazione perché vogliamo incentivare gli
autori contemporanei di musica originale della nostra regione a
misurarsi anche col mercato estero”.
Perché prima la legge sul cinema e poi quella sulla musica?
“La legge sul cinema è stata fortemente rivendicata e richiesta dal mondo della celluloide perché in regione, a differenza della musica che è sempre stata sostenuta con la legge 37 e 13 in vigore dal 1999, il cinema non aveva una legge specifica. Siamo partiti dal cinema sperimentando un modello di filiera produttiva a 360 gradi ed è stata la prima legge firmata da quattro assessorati: cultura, attività produttive, formazione lavoro e turismo”.
Le legge sulla musica è una legge che prevede eventuali modifiche, o è blindata?
“Come per la legge sul cinema anche per quella sulla musica abbiamo organizzato un percorso partecipato. Non abbiamo realizzato un testo e proposto, a giochi fatti, al mondo della musica. La legge è stata costruita passo dopo passo con gli operatori del settore, che hanno partecipato a focus e gruppi di lavoro, definendo con noi la legge. Come è stato per il cinema, anche per la musica, la legge si impianta su un piano triennale, procederemo, anno dopo anno, a degli aggiornamenti con un serio confronto con gli operatori che ci indicheranno quali sono stati gli elementi di criticità, o di problematicità, accompagnando il percorso di questa legge con ulteriori confronti, per intervenire con eventuali modifiche o rafforzamenti”.
Nel comparto musica il lavoro in nero esiste da sempre. La legge sulla musica cerca di combattere anche questo stato di cose?
“Tutte le nostre leggi in campo culturale sono rivolte a superare la fase di precarietà e lavoro sommerso. Un punto fondamentale della legge è rivolto alla circuitazione nei locali live. I club che aderiranno a questo patto di circuitazione devono garantire una serie di aspetti, compreso la regolarità del rapporto di lavoro con gli artisti”.
Altre regioni si sono interessate a queste leggi?
“Al momento siamo la prima regione che ha adottato una legge di questo genere, nessuna regione ha cominciato a lavorarci. Qualcuna ci ha chiesto il testo per poterlo esaminare. Ovviamente noi non vogliamo avere nessuna esclusiva, anzi vorremmo essere l’apri pista, sperando che altre regioni si muovano in questo senso, considerando che ancora tardano norme a livello nazionale”.
Nel fare e disfare politico, ha il timore che in futuro qualcuno possa cancellare queste leggi?
“Il timore ce l’ho. Non è la prima volta che cambi ammnistrativi portano al disfacimento di quello fatto in precedenza. Questo modus operandi credo che sia un grande sbaglio, perché chi arriva dovrebbe mantenere quello che di buono si è fatto a prescindere dal colore politico. Quando sono arrivato ho tenuto tutto quello che ritenevo positivo, cioè gran parte di quello che già esisteva, modificando qualcosa in modo migliorativo. Mi auspico che chi arriverà abbia l’interesse e la voglia di ascoltare i soggetti che hanno usufruito delle leggi per sapere se buone, o cattive, per poi prendere una decisione in merito”.
Per lei cos’è il Centro Musica di Modena?
“Il Centro Musica è il fulcro laboratoriale, di sperimentazione e ricerca nel percorso dedicato alla musica e per questo io non mi riferisco mai al Centro Musica di Modena ma al Centro Musica regionale al servizio di tutta l’Emilia-Romagna, punto di riferimento e stella polare anche per la stessa legge sulla musica”.
In questi anni di assessorato ha qualche rimorso?
“No, ho avuto la fortuna di riuscire a fare quasi tutto quello che volevo fare, forse una cosa che avrei voluto realizzare ma non c’erano sufficienti risorse, è una legge che potesse sostenere la piccola editoria e le librerie storiche delle nostre città, che continuo a ritenere essere dei centri importanti d’incontro e di diffusione della cultura”.
SONDAcase: Le Zampe di Zoe
Le Zampe di Zoe nascono nel 2016 dalla fusione dei progetti solisti di Edoardo Baschieri ed Elisa Debbi. Dopo circa un anno pubblicano il primo brano Mess is Mine a cui fa seguito, nel 2019, il primo album Cinema Lumiere.
A SONDAcase hanno presentato, oltre ai brani dell’album, anche un paio di inediti.
SONDAcase: FAKIR THONGS
I Fakir Thongs nascono a Modena nel 2012. La loro musica si ispira allo stoner rock anni ’90 e allo space rock degli anni ’70 e unisce melodie orecchiabili e atmosfere psichedeliche. Il primo ep esce nel 2013, l’ultimo cd nel 2018 – Lupex. Nel mezzo parecchi concerti in Italia e una tournée in Europa dell’Est.
Per SONDAcase hanno ri-arrangiato sette brani in versione acustica e con una formazione ridotta rispetto al trio abituale.
SONDAcase: TREROSE
I Trerose sono una band modenese attiva dal 2015. Presentano oggi cinque brani in versione acustica tratti dal loro cd di debutto Pop Noir.
La descrizione che i Trerose danno della loro musica è esaustiva e non lascia molti dubbi: “musica pop dalle sonorità scure e con divagazioni sorprendentemente psichedeliche, suonata alla vecchia maniera con poca elettronica e tante riprese in diretta”.
Adesione al network Sonda Tour
Avviso pubblico per adesione al network Sonda Tour
Il Centro Musica del Comune di Modena lancia una call rivolta a titolari di locali di pubblico spettacolo, associazioni, circoli, festival della Regione Emilia Romagna, che svolgano attività di musica live al fine di implementare la rete di soggetti che costituiscono il network di Sonda, progetto finanziato nell’ambito della Legge 2/2018 a sostegno della creatività musicale.
Il progetto Sonda prevede la circuitazione di gruppi musicali della Regione al fine di promuovere le occasioni di visibilità ed esibizione dei gruppi aderenti alla piattaforma di Sonda alla quale ogni artista può accedere attraverso questo sito.
In funzione dell’adesione e della tipologia di iniziativa proposta dai titolari dei locali, associazioni, circoli e festival, saranno individuati gli artisti che potranno esibirsi fra quelli aderenti al progetto Sonda a fronte di un sostegno economico che sarà garantito a parziale copertura delle spese di cachet e di organizzazione sostenute dal locale/associazione/circolo/festival.
Per l’adesione è necessario sottoscrivere e inviare i moduli allegati 1 e 2, all’indirizzo di posta elettronica casellaistituzionale041@cert.comune.modena.it (specificando nell’oggetto “Adesione Sonda Tour”).
La scadenza della prima finestra di adesione è il 15 maggio 2019.
Si precisa che una seconda call verrà aperta a settembre 2019 a valere per l’anno 2020.
Per informazioni:
Centro Musica – Comune di Modena
tel 059/2034810
email centro.musica@comune.modena.it
Privacy
Ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Generale Protezione dati 2016/679 si informa che i dati personali forniti e raccolti in occasione del presente procedimento verranno:
•utilizzati esclusivamente in funzione e per i fini del presente procedimento;
•conservati presso l’archivio del Settore Cultura Sport e Politiche giovanili, Via Galaverna 8, nella responsabilità
del Dirigente di tale Settore.
In relazione ai suddetti dati l’interessato può esercitare i diritti sanciti dall’art. 15 del citato Regolamento.
Restano salve le disposizioni di accesso di cui alla Legge 241/90
SONDAcase: PANDOREA
Le Pandorea sono una band modenese nata nel novembre del 2015.
Per SONDAcase presentano cinque brani tratti dal loro loro primo EP intitolato XX, uscito a novembre 2018. Un mix di energia rock’n roll, atmosfere metal e ballad, oggi in versione acustica.
Incontri con i valutatori 2019
Il Centro Musica ripropone quest’anno gli incontri con i valutatori del progetto Sonda. La nostra intenzione è quella di portare a conoscenza degli iscritti di Sonda, e più in generale dei musicisti interessati, le varie figure professionali della filiera musicale. I valutatori di Sonda coprono i diversi aspetti del mercato musicale e possono fugare ogni dubbio o perplessità nel loro specifico campo professionale.
Gli incontri, rivolti principalmente e musicisti e gruppi musicali, sono aperti a tutti.
Si svolgeranno di pomeriggio e ruoteranno principalmente attorno agli ascolti dei brani; tutti potranno far sentire un proprio brano e avere una sorta di ‘report’ in diretta dai valutatori.
• sabato 16 marzo 2019, dalle 14 alle 18
Incontro con Daniele Rumori (direttore artistico Covo Club);
Giampiero Bigazzi (produttore discografico), Carlo Bertotti (produttore, autore).
• sabato 13 aprile 2019, dalle 14 alle 18
Incontro con Roberto Trinci (direttore artistico Sony/Emi Music Publishing); Marco Bertoni (produttore, musicista); Gabriele Minelli (A&R manager di Universal Music Italia); Marcello Balestra (produttore-editore musicale).