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Inside Band
Aspetti legali nel live e nella discografia.
9 e 16 ottobre, 7 novembre 2019; 21 febbraio 2020
INSIDE BAND è un percorso di orientamento, formazione e divulgazione rivolto ad artisti solisti e band che vogliano approfondire la propria conoscenza del music business.
Quattro incontri in quattro città della regione che affronteranno due tematiche fondamentali del percorso musicale:
– l’attività live: aspetti fiscali e previdenziali, la Siae e le altre società di gestione dei diritti, la pirateria musicale;
– l’attività discografica: i diritti degli artisti interpreti ed esecutori, i rapporti con il produttore fonografico, le autoproduzioni, la distribuzione digitale.
- Mercoledì 9 ottobre: Covo Club, Bologna
- Mercoledì 16 ottobre: Bronson Cafè, Ravenna
- Giovedì 7 novembre: Splinter Club, Parma
- Venerdì 21 febbraio: Diagonal Loft Club, Forlì
Tutti gli incontri si terranno alle ore 18 e saranno a ingresso libero e gratuito.
Gli incontri saranno condotti da Andrea Marco Ricci, presidente dell’Associazione Note Legali.
I live di Sonda visti da voi: Davide Bosi
Davide Bosi.
Covo Club, 18/11/2017. Main guest The Amazons
“Suonare live mi piace da matti”: con queste parole si presenta Davide Bosi, cantautore e musicista cesenate, che infatti con il suo album “Don’t Try” del 2017 ha avuto modo di suonare in importanti locali, sia in Italia che all’estero, accompagnato solo da chitarra e loop station, compresa la data al Covo Club prima del concerto dei britannici The Amazons. “Francamente non mi aspettavo così tanta gente all’apertura, sono rimasto piacevolmente colpito. Dopo il live molti si sono fermati a farmi i complimenti, e questo mi ha riempito di gioia. Non conoscevo i The Amazons, ma ne avevo sentito parlare… hanno il tipico sound pop-rock britannico che può sembrare banale, ma dal vivo sono decisamente formidabili, poche volte mi è capitato di sentire una chimica così forte tra i componenti di una band”. Era la prima volta per Davide in apertura a un artista affermato, ma possiamo dire che abbia capitalizzato l’occasione offerta da Sonda, dato che di recente ha aperto anche il concerto di Alessandro Fiori in occasione di Ingranaggi Festival a Santarcangelo di Romagna. “Penso che sia un tipo di esperienza fondamentale per un artista emergente, anche perché si ha l’opportunità di parlare con figure ben introdotte nel settore musicale, e non capita spesso di riuscire a ottenere questo tipo di contatti. C’è spesso un certo disinteresse da parte di chi di dovere verso la musica emergente che viene loro inviata, e in questo senso Sonda riempie un buco, perché senza comunicazione non c’è futuro per la musica emergente. E, di conseguenza, non c’è futuro per la musica”. E proprio la musica è stata al centro della serata di Davide Bosi al Covo Club, anche fuori dal palco, con i The Amazons che prima del concerto suonavano nei camerini per puro svago, non per prepararsi al concerto. “Visto che erano in pieno tour ho trovato assolutamente incredibile che nel tempo libero suonassero per rilassarsi. Dimostra ancora una volta quanto vivano la loro musica non solo come una professione, ma anche come una grande passione”.
I live di Sonda visti da voi: Bert
BERT
Covo Club, 14/12/2012. Main guest Mystery Jets
Un appuntamento importante per il mondo indie-addicted, quello del 14 dicembre 2012. La band: gli inglesi Mystery Jets, freschi di pubblicazione del loro ultimo “Radlands”. Il locale: il Covo Club di Bologna, da più di un quarto di secolo tappa fissa della scena indipendente internazionale. Ad aprire il concerto Sonda ha invitato Bert, leader e frontman dei Rufus Party di Reggio Emilia. “Ovviamente conoscevo il Covo e c’ero già stato, ma mai come performer”, racconta Bert, “Sinceramente prima di questo live non avevo mai sentito i Mistery Jets, ma credo che le nostre proposte, anche se non necessariamente sulla stessa linea, fossero complementari e che siano state bene assieme. Quella sera però non ho avuto modo di conoscerli perché al mio arrivo erano già tutti a cena e per il resto, prima e dopo lo show, si sono rintanati nei camerini con tanto di transenne. Addirittura, finita la mia esibizione volevo andare nel backstage per dare una copia del mio CD ai gestori, ma il manager dei Mistery Jets (padre del cantante) non voleva farmi passare e continuava a dirmi ‘after the show!’ credendo che fossi lì per farmi autografare un loro album… Ah, questi Inglesi!”. Un’esperienza comunque positiva con “molta affluenza, gente sotto al palco ed attenta, il che non è affatto scontato” e un’ottima accoglienza da parte dei gestori del locale. “L’unico dispiacere è che in queste serate sarebbe bello poter avere in loco uno stand che spieghi cos’è il progetto Sonda, e che magari venda anche il merchandise degli altri artisti coinvolti”.
“Molta affluenza, gente sotto al palco ed attenta, il che non è affatto scontato”
I live di Sonda visti da voi: The Talking Bugs
THE TALKING BUGS
Covo Club 18/04/2015. Main guest The Once
“L’iniziativa è lodevole. La band emergente può raccontare di aver suonato in un bel locale aprendo a qualche artista noto. I gestori del locale hanno un riempitivo per fare l’ora di far suonare quelli bravi. Se va bene portano anche gli amici paganti che spendono in birra e drink al bar del locale. Non costano nulla se non una pizza da asporto, qualche consumazione e un sommario soundcheck”. A sentirli commentare così potrebbe sembrare che l’esperienza con le aperture di Sonda – o meglio di qualsiasi live in apertura a un artista già noto – non sia andata molto a genio ai The Talking Bugs, formazione indie folk bolognese nata nel 2011 e con all’attivo un album, “ViewOfAnonsense”, pubblicato nel 2013 via Urtovox. Eppure rimane il sospetto che ci sia un velo di ironia nelle loro parole, anche perché la data selezionata era di tutto rispetto: il live dei The Once, band canadese dalle sonorità folk, sul palco del Covo Club di Bologna. “Nessuno di noi li conosceva ma prima del concerto abbiamo ascoltato qualche cosa”, raccontano, “Niente male. Gli stili sono compatibili per utilizzo di sonorità acustiche, ma alquanto diversi per composizione e atmosfere. The Once propongono un folk di estrazione americana arioso, amabile, mansueto. Il nostro stile trova spunti melodici e ritmici più transeuropei, e le atmosfere sono più malinconiche e tormentate”. Seppure solo in funzione di “riempitivo” prima di “quelli bravi” (come si diceva qualche riga più su, no?) evidentemente i The Talking Bugs possono comunque dire di aver colpito il pubblico presente nel locale, anche se il loro è sicuramente un metro di giudizio alquanto singolare: “Noi non facciamo ballare o saltare. Ci sono attimi sospesi nelle nostre canzoni in cui il suono sparisce. Quando in quegli istanti non rimane niente altro che il silenzio e occhi che guardano, allora sappiamo che abbiamo conquistato il pubblico. Così è stato quella sera”.
I Live di Sonda visti da voi: Natan Rondelli
NATAN RONDELLI
Estragon, 22/02/2014 – main guest Anna Calvi
Natan Rondelli (da Bologna) ha giocato in casa, presentandosi insieme alla sua band per aprire un concerto organizzato dal Covo Club presso l’Estragon. L’headliner era Anna Calvi, cantante inglese di successo internazionale. Natan si è, infatti, esibito davanti ad un Estragon bello pieno, lasciando negli spettatori belle emozioni e un dubbio che ci racconterà lui stesso. “Ovviamente conoscevo l’Estragon, locale nel quale avevo già assistito a vari concerti, ma non ci avevo mai suonato. Sapevo chi era Anna Calvi ma l’occasione di aprire un suo concerto mi ha spinto ad ascoltare le sue canzoni in maniera più approfondita, pensando che la sua musica e di conseguenza il suo concerto potevano essere molto in linea con il nostro. Gli organizzatori sono stati fin dal nostro arrivo assai disponibili nei nostri confronti. Con Anna Calvi e i suoi musicisti ci siamo salutati sul palco nella fretta del soundcheck. Il pubblico dell’Estragon ha risposto molto bene alle nostre canzoni, anche perché credo che fosse la platea e il locale giusto per la nostra musica. Questo aspetto di Sonda, la possibilità di aprire ad artisti più affermati, è un’iniziativa molto importante per “spingere” gli artisti emergenti in un locale o evento nel quale non hanno ancora potuto mettere piede, con tutto quello che può comportare in termini di esperienza, nuove conoscenze e visibilità. Non ci sono particolari aneddoti sulla serata. Se non che per un paio di canzoni ho lasciato il dubbio nel pubblico di essere arrivato direttamente con il pullman nero e con i vetri neri di Anna, ringraziando in inglese. Per noi rockers i chilometri percorsi per arrivare al concerto portano sempre qualche applauso in più”.
Covo Records: la produzione discografica in collaborazione con Sonda
Sonda è felice di annunciare la prima pubblicazione nata dalla collaborazione con le etichette discografiche partner.
Venerdì 19 dicembre verrà presentato al Covo Club di Bologna il nuovo vinile 7″ uscito per Covo Records grazie alla collaborazione con il Progetto Sonda.
Le due band bolognesi protagoniste della pubblicazione – Altre di B e Absolut Red – si esibiranno sul palco dello storico club di Viale Zagabria 1.
I partner, i locali: COVO CLUB
Il Covo Club è in viale Zagabria 1 a Bologna. Ha una capienza di 270 spettatori e si può contattare alla pagina www.covoclub.it www.facebook.com/ilcovoclub. Tra gli artisti più importanti che hanno calcato il suo palco: The XX, Mumford & Sons, The Libertines, Gossip, Refused, Decemberists, Franz Ferdinand, Animal Collective, Mogwai, Black Lips, The Drums, Godspeed You Black Emperor, Trail Of Dead, Mars Volta, Afterhours, Subsonica, Broken Social Scene, Beach House, Teenage Fan Club, Superfurry Animals, Jay Reatard. I sold out più clamorosi, quelli in cui la gente ha iniziato ad arrivare dal pomeriggio, sono stati quelli di The XX, Blood Brothers, The Brian Jonestown Massacre, Baustelle, Le Luci della Centrale Elettrica, Shout Out Louds, Clap Your Hands Say Yeah, Franz Ferdinand, The Go Team, The Organ, Long Blondes, Xiu Xiu, Calla e recentemente la serata dedicata a Manchester con Peter Hook dei Joy Division/New Order e Mike Joyce dei The Smiths.
“Il Covo nasce nel 1980 come un ritrovo di ragazzi di un quartiere difficile, come era San Donato a Bologna. Si usciva dagli anni 70 e mentre si scopriva il punk rock, nella periferia si diffondeva anche l’eroina. Il Casalone diventò da subito un rifugio per un gruppo di ragazzi che pensava che c’era un modo migliore di ‘evadere’ dalla difficoltà della vita di periferia rispetto alla droga. Piano piano il ritrovo di quartiere ha cominciato a diventare una meta per tutti i creativi della città, poi una istituzione culturale di Bologna ed infine un club conosciuto in tutta Europa. Noi amiamo dire che il Covo esiste da più di trenta anni ed ha una gestione continuativa. Ancora oggi i due fondatori del Club, Yanez e Dedu, oltre ad essere dj residents, rimangono un punto di riferimento importante per noi che gestiamo il locale ora”, ci racconta il Comitato Direttivo del club, aggiungendo: “C’e un lavoro di ricerca continua, compriamo una marea di dischi e di riviste musicali di tutto il mondo e non ci stanchiamo mai di scoprire gruppi nuovi. Questo perché da sempre il Covo cerca di proporre il meglio della scena rock indipendente/alternativa e non possiamo non essere sempre super aggiornati. Solo in questo modo siamo riusciti a regalare al nostro pubblico alcune chicche, gruppi che hanno suonato da noi poco prima di esplodere in tutto il mondo come Mumford & Sons, The Libertines, Franz Ferdinand, Beach House, Gossip o Animal Collective. Tutto questo senza dimenticarsi che il nostro è un locale di dimensioni molto ridotte e tanti dei nostri concerti sono così diventati storici”. Sull’aspetto della direzione artistica ecco il loro pensiero: “Sappiamo che possiamo sembrare presuntuosi, ma più di trenta anni di storia pesano molto sulle nostre spalle. Per questo pensiamo che la direzione artistica di un locale come il Covo sia una responsabilità enorme”. Il Comitato è anche ben sicuro sul consiglio da dare ad un giovane artista che voglia suonare al Covo: “Esibirsi da noi è sicuramente un trampolino di lancio, ma anche un piccolo punto di arrivo. Quindi, quando si ha l’opportunità di suonare qui, ci vuole una proposta musicale valida, una grande motivazione e soprattutto una forte identità”. Sulle carenze del locale il Direttivo è unanime: “Al Covo manca almeno un metro di larghezza in più nella sala concerti… Ci fosse quello sfioreremmo la perfezione” e mentre sorridono ci consigliano anche altri club: “Una doverosa citazione per l’Estragon, con cui collaboriamo da anni, dove lavorano persone con un livello di professionalità davvero straordinario. Invece in Italia sono da citare lo Spazio 211 a Torino e il Circolo degli Artisti a Roma, dove spesso passano gruppi che fanno tappa anche da noi”. Infine scatta un paragone: “Sicuramente un locale come il Covo funzionerebbe meglio in città come Londra, Berlino, Parigi, New York o San Francisco. Potrebbe essere aperto sette giorni a settimana e permettersi una programmazione davvero unica. Ma onestamente siamo felici di essere a Bologna, che da un punto di vista musicale è sempre stata all’avanguardia e che non ha nulla da invidiare a città di pari dimensione nel resto del mondo”.
Richieste insolite ce ne sono state tante, ma onestamente niente di veramente incredibile… Forse perché con gli anni ci siamo abituati anche ai rider più inconsueti. Un episodio curioso è successo quando hanno suonato da noi i The Fall di Mark E. Smith. A quanto pare il giorno prima Mark litigò con il suo tour manager, che per scusarsi con il suo artista ci telefonò chiedendo di far trovare un mazzo di rose in camerino. Sul versante dei bei ricordi è bello rammentare due concerti storici come quelli di Teenage Fanclub e Spoon, gruppi che davvero, anche nel momento in cui hanno suonato qui, non era facile vedere in un locale così piccolo. Due concerti indimenticabili, con la sensazione di avere avuto davvero delle vere rockstar sul palco. Con dispiacere ne ricordiamo due che non ci sono mai stati, quelli di We Were Promised Jetpacks e di Leisure Society. Dovevano suonare al Covo nel weekend in cui abbiamo ricevuto la terrificante notizia della scomparsa del nostro socio Max, per anni anima di questo club.