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GIACK BAZZ: Just a little bit more famous

Giack Bazz è un artista difficile da catalogare, come è difficile riuscire a seguire passo dopo passo le sue creazioni. Lui è capace di scrivere un album con 366 canzoni e proporlo come il disco più semplice mai realizzato, oltre sei ore di musica, che si sposano con un lavoro precedente di 30 brani per la durata complessiva di meno di venti minuti (qui i Circle Jerks insegnano), oppure eccolo con “Just a little bit more famous”, una sorta di secondo capitolo di un album del 2018. Otto canzoni tra indie rock e psichedelia, tra cantautorato e folk, tra Paul McCartney e Kevin Morby, tra Elliott Smith e Jamie T. Giack ha scritto l’album durante la pandemia non sapendo come sarebbe andata a finire, il disco ma anche il mondo. Oggi l’ha pubblicato e magari è anche contento che la razza umana non sia scomparsa. O forse no?

The Royalty Instrumentality Project: SONDAinONDA

Il progetto nasce nel 2019 da un’idea di Federico Giacobazzi: scrivere un album di 300 canzoni, di breve durata, come segno di protesta nei confronti dello streaming audio e di come le royalty vengono pagate agli artisti. Il disco  – dal titolo Impressions A.I. – vede la luce a novembre 2020 e i brani alla fine diventano 366, per un totale di oltre 6 ore di musica. Al rilascio dell’album segue un documentario in quattro parti diretto da Luca Pusceddu e l’apertura di un canale Twitch di informazione musicale.

Ascolta One with all – None with me che Federico ha suonato per noi a fine intervista

 

GIACK BAZZ: Haikufy

Difficile definire cosa sia questo ultimo disco di Giack Bazz. Ad essere sinceri, non siamo nemmeno certi che si tratti di un disco, dato che l’autore stesso lo definisce come: “30 tracce da 35 secondi ciascuna (in media), con poesie haiku come testi. Il disco parla della natura e dell’isolamento moderno. Nasce come unico stream of consciousness di protesta verso i servizi di streaming musicale. Avrà un seguito da 300 tracce che uscirà alla fine del 2019″. Al di là delle considerazioni sul tipo di operazione, bisogna dire che in questa collezione di brani in “formato pubblicità” Giack Bazz dimostra di saper spaziare con maestria dal folk, passando da contaminazioni alla Radiohead, fino al rock più acido di scuola Sonic Youth. E di farlo in maniera credibile, considerando anche quasi tutti i brani solo collegati senza pausa. Se tutto questo vi ha incuriosito, potete cercare il disco su Spotify (perché la protesta va portata avanti dall’interno) oppure su Bandcamp dove troverete anche titoli (tradotti) e testi dei brani.

(Autoprodotto) Digitale

I live di Sonda visti da voi: Giack Bazz

Giack Bazz
Locomotiv, Bologna, 23 maggio 2019
(main guest The Messthetics)
Giack Bazz è un artista eclettico, pronto senza troppi indugi a salire su un palco ed elargire la sua musica agli astanti: “Conoscevo i Messthetics, ne avevo ascoltato l’album qualche mese prima che mi venisse proposto di fare l’apertura al loro live. Quella sera ero da solo ed ho suonato in acustico, ma il loro sound è in linea con il mio ultimo album, peccato che i miei colleghi non abbiano potuto partecipare”. Giack, infatti, non si scompone più di tanto e stilando la sua classifica mette il concerto al Locomotiv in una precisa posizione di merito: “Rock ALL Opera del 2017 regna sovrano, il peggiore probabilmente fu al Jam in pre-serata. Posti gli estremi, direi che siamo a 8 in una scala da 1 a 10. Conoscere e condividere il palco con artisti internazionali è di per sé un grande onore, farlo in una location così è sicuramente un valore aggiunto”. Se poi non ci sono consigli da dare per migliorare questo aspetto del progetto Sonda (“Sono contentissimo che esista e non saprei cosa cambiare sinceramente”), si può passare agli apprezzamenti ricevuti: “Durante il cambio palco diverse persone sono passate a complimentarsi mentre presidiavo il banchetto del merchandising. Ho omaggiato qualche adesivo ed ho venduto un disco e un CD. Dopo il concerto ho aggiunto qualche nuovo follower su Instagram e un discreto movimento su Spotify. Quindi per quanto mi riguarda un ottimo risultato”. In tutto questo bailamme di sana contentezza c’è anche un episodio che volge al negativo: “Dopo aver dispensato sticker e download mi sono messo ad ascoltare la band sul palco e a fine concerto qualcuno aveva rubato i 10€ del vinile dalla mia cassa. Grasse risate comunque, perché alla fine sono stato io poco furbo, ma era una situazione così intima e armoniosa che non mi aspettavo un gesto del genere”. Questo fattaccio deve insegnare che anche tra gli appassionati di musica si annida il ladruncolo, forse poco interessato al nuovo album di Giack Bazz, “Haikufy”, disponibile in streaming e musicassetta. Quindi, dimenticati i soldi rubati, l’artista emiliano si può rincuorare con la risposta del pubblico alla sua esibizione: “La platea è stata molto affiatata, già al secondo pezzo la sala era piena ed hanno apprezzato le mie battute per risollevare gli animi tra una canzone triste e una cover di Gillian Welch”. A chiudere una bella serata l’accoglienza riservata a Giack e lo scambio di vedute con i The Messthetics: “I gestori sono stati gentilissimi e la cena che ci hanno offerto era ottima. Abbiamo chiacchierato di musica, politica americana e veganesimo. Ho anche “nerdeggiato” di pedali e suoni con il chitarrista che aveva una signal chain veramente interessante”. Insomma tutto bene quel che inizia e finisce bene.

Festa della Musica 2019

Festa della Musica

Anche a giugno 2019 la Città di Modena ha scelto di aderire alla Festa della Musica, iniziativa che dal 1985 marca l’inizio dell’estate in Europa, un’occasione per contagiare le città con la passione per il rock e le sue derivazioni, il jazz, la musica classica. Coordinata dal Centro Musica del Comune di Modena, la manifestazione si è snodata in tutto il centro storico anche grazie alla collaborazione degli esercenti locali. Novità assoluta dell’edizione 2019 è stato “Mùnar – Musica nuova alle Rimembranze”, festival nato all’interno del corso di formazione INSIDE Live & Management, promosso da Fondazione Teatro Comunale di Modena in collaborazione con Centro Musica del Comune di Modena, cofinanziato con risorse del Fondo sociale europeo e della Regione Emilia-Romagna. Nell’area del Parco delle Rimembranze adiacente a via Saragozza, di fronte alle ex-caserme Fanti e Garibaldi, si sono esibiti artisti emergenti locali e due headliner d’eccezione: Giorgio Poi e Dutch Nazari. Sul palco anche tre artisti del progetto SONDA, ovvero Medicamentosa, Davide Amati e Giack Bazz. Pensato nell’ottica della rigenerazione urbana dell’area, per restituire alla città uno spazio abbandonato e fino ad ora mai utilizzato per eventi musicali, come cornice ai concerti la location è stata allestita con installazioni luminose e opere di street art, oltre ad un bar totalmente eco-friendly. Anche per quest’anno si è poi riconfermato come fondamentale un altro evento legato a SONDA: le sonorizzazioni dal vivo di film frutto della nuova edizione di “Soundtracks – Musica da film” a cura di Centro Musica Modena – progetto Sonda azione Residenze Artistiche, Associazione culturale MUSE – progetto Arts & Jam, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Regione Emilia-Romagna, direzione artistica di Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò. Come sempre in un SuperCinema Estivo gremito di pubblico, gli artisti di Soundtracks (Amigdala, Hyperflower, Enrico Pasini, Kidslovedinosaurs, Party Animal) assieme a Stefano Pilia (chitarrista di Afterhours, Massimo Volume e Rokia Traoré) hanno portato sul palco “Cinema Misterioso”, un viaggio attraverso cinque capolavori del cinema muto e delle avanguardie, cinque pellicole accomunate dal tema del mistero, della magia, dell’illusionismo e dell’occulto, fra streghe, demoni, prestigiatori ed ipnotisti. Fra i film in programma: “Häxan – La stregoneria attraverso i secoli” (Benjamin Christensen, 1922), “Nosferatu, il Vampiro” e “Faust” (Friedrich Wilhelm Murnau, 1922 e 1926), “Inauguration of The Pleasure Dome” (Kenneth Anger, 1954) e “The Dante Quartet” (Stan Brakhage, 1987).

Ultimo, ma non meno importante, il SONDA Stage realizzato all’interno della splendida cornice dei Giardini Ducali, in collaborazione con Studio’s Programmazione Spettacoli, su cui si sono esibiti Andrea Zacchi, Leatherette, Telegraph Tehran e Aabu.

GIACK BAZZ: Giack Bazz is not famous

Federico Giacobazzi, Giack Bazz, è bravo. Forse anche troppo. Il suo ultimo lavoro si presenta racchiuso in un foglio di quotidiano che contiene il cd, due 45 giri, un adesivo, una copertina ed il download su bandcamp. Esistono tre versioni diverse di questo pacchetto che cambiano per il colore dei vinili e per la copertina che li contiene. Insomma un grande lavoro non solo musicale ma anche grafico/concettuale. Arrivando, invece, alla musica vera e propria bisogna prendere per buone le parole con le quali Giack si presenta: “Musicista professionista e creatore di mondi e parole (wor(l)ds)”, perché in questo lavoro c’è un pianeta brulicante di persone che fanno cose, che amano o si disperano, che vorrebbero raccontare o essere raccontate. C’è Devembra Barnhhart e la sua Jaguar vintage, c’è James White, c’è l’America sterminata, ci sono i social network, la brexit, ci sono le fake news, la fama, il successo, c’è la stanchezza mentale dopo una opera rock, c’è Federico che con la musica esorcizza i suoi demoni. Bazz non è famoso ma forse un giorno potrebbe diventarlo. Noi glielo auguriamo. Con tutto il cuore.

(Autoprodotto) CD + DOPPIO 45

Le scelte dei valutatori: Daniele Rumori

Daniele Rumori segnala alcuni degli iscritti a Sonda più interessanti tra quelli che sono stati lui attribuiti negli ultimi anni.

Non è stato molto semplice scegliere chi citare per “Le Scelte dei Valutatori”. Questo perchè, fortunatamente, il livello delle cose che ho ascoltato in questo triennio di Sonda mi è sembrato davvero molto alto. Ho avuto a che fare con tanti gruppi di buon livello, soprattutto per quello che riguarda la capacità di scrittura. Allo stesso tempo, però, quasi sempre ho notato dei problemi per quello che riguarda la qualità delle produzioni e delle registrazioni dei brani che mi sono stati sottoposti. Spesso si pensa che avere la possibilità di registrare tutto in casa sia un enorme vantaggio. Purtroppo, invece è esattamente il contrario. Ho ascoltato troppe cose che magari potevano avere un buon potenziale ma che sono state rovinate da registrazioni “fai da te” di bassissimo livello. Per questo vorrei ricordare a tutti, e soprattutto alle band composte da più elementi, che è sempre meglio non avere troppa fretta prima registrare, e di farlo preferibilmente in uno studio vero!
Comunque, tornando a noi, non ho avuto assolutamente dubbi nel voler citare per questa rubrica prima di tutti Davide Bosi. I suoi brani sono quelli che più mi hanno impressionato di tutti quelli che ho mai ascoltato a Sonda. Davide ha una capacità di scrittura davvero super, le sue canzoni sono originali, ben eseguite ed ottimamente registrare. Ballate catchy e sperimentazioni sempre azzeccate. Non solo, andatevi a vedere i suoi video: impeccabili come tutto il resto. Difficile, in generale, trovare prodotti italiani di questo livello, incredibile se si pensa che Davide ha solo 22 anni. Nonostante mi sia trovato di fronte a dei brani quasi perfetti, la sensazione è che Bosi non abbia per niente espresso tutto il suo potenziale.Talento vero. Spero davvero che i miei colleghi valutatori di Sonda, che nella vita sono produttori, discografici ed editori, gli diano una chance.
Un altro talento è sicuramente Giack Bazz. Anche lui singer/songwriter, anche lui capace di scrivere ottime canzoni e di eseguirle alla perfezione. Il tutto supportato da una voce fantastica che il ragazzo riesce a sfruttare al meglio. Si sente che ha qualcosa da dire, e riesce a farlo molto molto bene. Quando ho ascoltato per la prima volta la sua “Childhood dream” sono rimasto semplicemente folgorato. Un pezzo bellissimo ed emozionante, nella migliore tradizione dell’indie rock americano con cui sono cresciuto. Anche lui meriterebbe un’opportunità.
Un altro cantautore che mi ha impressionato è certamente A Tallboy. Il ragazzo ha un dono che hanno in pochi: riesce a scrivere ballate semplici ed essenziali, di quelle che rimangono in testa e non se ne vanno.
Ascoltatevi anche una sola volta la sua “Living in a Car” e vi ritroverete a fischiettarla senza accorgervene anche a giorni di distanza…
Infine, menzione per due bands. Prima di tutto Dea Dea, bravi a realizzare dei brani freschi e ben fatti in italiano, cercando di dire la loro nell’attuale scena musicale in modo originale e senza scimmiottare modelli troppo ingombranti. Tutto molto spontaneo e diretto, sia per quello che riguarda la musica che i testi. C’è davvero del buono. Se dobbiamo dirla tutta, il loro lavoro è, forse, un pochino acerbo. Ma anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una band molto giovane. La strada intrapresa è quella giusta.
Non sono acerbi, anzi danno l’impressione di aver ascoltato tanti dischi i Saint Lawrence Verge. Non si tratta di un gruppo che nasconde i propri riferimenti: la loro musica sembra un vero atto di amore verso la scena new wave/post-punk britannica degli anni 80. La loro “Wings of Oblivion” è una delle canzoni migliori che ho ascoltato attraverso Sonda. Ascoltatela, sono 5 minuti e mezzo strepitosi. E ve lo dice uno che di solito fa fatica ad ascoltare brani che durano più di 3 minuti…

Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band 50th anniversary

Dopo l’esperienza nel 2016 con “I Giardini del Duca (Bianco)”, concerto tributo a David Bowie nell’anno della sua scomparsa, anche nel 2017 il progetto Sonda è stato invitato a replicare con un nuovo tributo nella cornice dei Giardini Ducali di Modena, all’interno della rassegna I Giardini d’Estate 2017. Anche se per fortuna, anziché l’occasione di omaggiare un artista venuto a mancare, il pretesto è stato quello di festeggiare un compleanno: quello dei 50 anni di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, album chiave della carriera dei The Beatles e pietra miliare della musica pop. Dei tantissimi artisti iscritti a Sonda che hanno risposto alla chiamata, sono quattro quelli che sono saliti sul palco il 22 Luglio per suonare i loro brani originali e una cover dal disco dei quattro baronetti.

giulia olivariBNlowGiulia Olivari, ha scelto “She’s Leaving Home”
Cantautrice nata e cresciuta a Bologna, nel 2015 avvia il suo progetto solista e con il brano “Riso & Sangria” raggiunge la finale nei premi Bianca d’Aponte e Pierangelo Bertoli. Accompagnandosi con la sua chitarra, si muove in equilibrio tra la canzone d’autore e cantautorato pop.

 

 

edspotifyfanlowEd ha scelto “When I’m Sixty-Four”
Creatura musicale e alter-ego del modenese Marco Rossi, ED fa musica da solo o come band dal 2008, e ha all’attivo 4 album e 2 EP, oltre a decine e decine di date in Italia e all’Estero. Il suo cantautorato pop venato da atmosfere dream pop si richiama alla musica britannica degli anni ’60 e alla scena musicale americana degli anni ’90.

 

 

giack bazzBNlowGiack Bazz ha scelto “With a Little Help From My Friends”
Cantante, autore, polistrumentista, il modenese classe ’94 Federico Giacobazzi è un vero e proprio vulcano musicale: oltre al suo progetto solista, con cui propone un indie rock di matrice americana e che ha dato alle stampe l’album “Childhood Dream”, milita infatti anche nelle band Peter Piper e ZiqqurHat.

 

 

marschbnMarsch hanno scelto “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”
Quartetto riminese formatosi nel 2012, portano sul palco un alternative rock italiano energico e dalle tinte cupe, fatto di chitarre ruvide e ritmiche potenti. Hanno all’attivo un EP omonimo e un album (“Sul fondo delle acque”, 2015), oltre a decine di concerti in tutta Italia.

I Giardini del Sergente: 22 luglio

Le band del Progetto Sonda saranno protagoniste di una maratona musicale omaggio ai Beatles, per il cinquantesimo anniversario dell’uscita di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”:

Il concerto si terrà presso i Giardini Ducali di Modena, all’interno della rassegna I Giardini d’Estate 2017.

Ore 21.30, ingresso gratuito

SONDAcase – Giack Bazz

Federico Giacobazzi, in arte Giack Bazz, classe 1994, inizia a suonare la chitarra e cantare nel 2003. Con il passare degli anni l’attività di cantautore lo porterà ad approcciarsi da autodidatta a diversi strumenti e a fondare i progetti Peter Piper e Un Complicato Complesso.

Si esibisce negli spazi del Centro Musica  vestendo i panni da solista, con un sound che si crogiola tra il folk rock condito da effetti nella performance live. Il risultato è un indie cantautorale, minimale quanto intenso.

Per il terzo episodio di SONDAcase Giack Bazz presenta “Childhood Dream”, uscito il 10 giungo 2016, un album colmo di simbolismi che tratta della travagliata infanzia dell’artista.