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MIRKO COLOMBARI: In viaggio

Mirko Colombari è un cantautore dell’appennino Reggiano dal sorriso e da una positività contagiosa. Personaggio poliedrico, padre, laureato in giurisprudenza, appassionato di arti marziali, con “In viaggio” arriva al suo quarto lavoro in studio. È un disco piacevole, curato nei dettagli e racchiude tutto quello che la tradizione del cantautorato emiliano ci ha regalato negli ultimi vent’anni, con un’interessante apertura al futuro. Un disco che unisce rock, pop (come in “Cocco Bello”), blues e arriva fino al reggae in “Paese del Sole”, dove Mirko racconta a suo modo la mentalità dell’italiano che vive un po’ alla giornata, circondato da arte, buon cibo e calore umano. Preziosa la presenza di Massimo Varini alle chitarre. Mirko ci racconta la dualità viaggio/radici tra le quali si divide: si sente un cittadino del mondo e vuole che la sua musica non conosca confini, ma in “SS63” celebra la sua terra, e in particolare l’antica Via del Sale dell’appennino Tosco Emiliano, accompagnata da un bellissimo road video. Con “Resto con me” il cantautore di Castelnovo ne’ Monti non delude chi si aspetterebbe una ballad acustica verso la fine di un disco di questo genere. Disco promosso e in bocca al lupo per il futuro!

(Sorridi Music) Digital

Le scelte dei valutatori: Marco Bertoni

Marco Bertoni segnala alcuni degli iscritti a Sonda più interessanti tra quelli che sono stati lui attribuiti negli ultimi anni.

Vorrei innanzitutto osservare con vero piacere come il progetto SONDA ha continuato a crescere in questi anni. Evidentemente lavora bene, in una direzione utile ai giovani musicisti e si conferma come l’Emilia sia terra fertile, parlando di giovane musica. Un’altra cosa a mio avviso molto interessante è che a differenza di tre anni fa (dove segnalavo la necessità di una forte dose di autarchia per i giovani che volevano iniziare e provare un percorso nel panorama musicale italiano), alcune cose sono cambiate.
In sintesi, le praterie nel mercato musicale lasciate parecchio libere dalle major (ritiratesi a gestire cataloghi per lo più con titoli stranieri o a gestire gli artisti annuali dei talent shows) finalmente sono utilizzate da etichette indipendenti, ed ecco che il termine indie (cioè indipendente) oggi vuole dire non più una attitudine musicale (con i suoi suoni ecc ecc) ma piuttosto definisce progetti con possibile valenza pop e possibile attitudine al mainstream che sorgono da situazioni non major (e quindi indie).
é giustamente indie la Sugar di C Caselli, e via andando.
Finalmente tornano i tormentoni estivi, finalmente gli spazi di promozione radiofonica vengono aperti anche a progetti, appunto, indie.
E così (che è quello che interessa poi a me) si ri apre la possibilità di uno spazio dove occuparsi di “musica alternativa”, e cioè di quella musica che nasce e cresce non per andare in classifica, ma per esprimere esigenze esistenziali ed artistiche, e che per sua natura si contrappone al mainstream (ne è appunto alternativa).
Poi potrebbe e dovrebbe succedere che dall’alternativo qualcosa venga pescato (molto spesso copiato) e finisca poi sulle tavole imbandite del mainstream. Anche se qui si aprirebbe un discorso sul provincialismo italico e…oddio, sto divagando…dovrei scrivere di artisti che ho valutato nel corso di questi ultimi tre anni di percorso SONDA. Eccoci.

District Line, band
Nel tempo mi sono specializzato nel lavoro con gli artisti (anche se le ultime cose che ho fatto sono poi degli spot commerciali) giovani ed esordienti. Mi trovo bene a svezzare virgulti che se poi crescono come ad esempio è successo con i Bloody Beetroots, possono comunicare anche a tutto il pianeta.
I District Line sono un perfetto esempio di potenziale: tanta inconsapevolezza, giovinezza, disponibilità, una voce interessante e un apporccio alla musica da bravi emiliani, dove mettersi sotto e lavorare non spaventa più di tanto, anzi ci piace. Questi ragazzi mi hanno colpito perchè, nonostante la scarsa qualità delle prime demo, comunque si intravedeva una seria possibilità di crescita sia a livello di scrittura di canzoni che di progetto.
Frequentano (vincendo o arrivando sempre in fondo) vari contest nazionali, a conferma della attitudine positiva. Iniziamo a collaborare e dò una mano alla “confezione” di nuovi brani, il risultato mi sembra assai positivo, e soprattutto sottolineo loro come a livello testuale sia necessario imparare ed utilizzare un PROPRIO linguaggio, dove il loro quotidiano sia cantabile anche da tanta gente.
E la cosa cresce, e se tutto va come deve il 2018 sarà il loro anno.

Mirko Colombari, cantautore
Anche nel caso di Mirko, un elegante e intimo cantautore dall’impronta tipicamente emiliana, mi piace segnalare l’impegno e la costanza che mette nel proprio lavoro. Dai primi provini ascoltati dove a mio parere c’era parecchio da fare, parecchio da mettere a fuoco, si è passati a un nuovo pezzo intitolato “Amsterdam” e si è sentito che qualcosa è successo, che la messa a fuoco era nella direzione giusta e che il lato comunicativo era di molto aumentato. A mio avviso Mirko ha ancora tanto da fare, soprattutto (ed è lì che si combatte e che si vince la “guerra”) dal punto di vista testuale, ma ha messo a punto alcuni aspetti (chitarristici e vocali e melodici) che lo possono portare a un buon livello artistico.

Ylenia Siniscalchi, musicista
Ecco per ultima vorrei citare questa ragazza che è proprio l’ultima (al momento in cui scrivo queste righe) a cui ho fatto il report per Sonda. Mi piace molto parlarvi di Ylenia perchè è una ragazza che , per passione, per fare qualcosa che le piace, ogni tanto si mette lì, smanetta con computer e tastiere, e registra delle sue musiche. Non canzoni, o tracce techno, musiche (con un sapore elettronico essendo musiche che nascono da un lap top). Bene e brava, e per capire il valore e la utilità che io attribuisco al progetto Sonda lascio a lei la parola, dalla sua bio:
Mi chiamo Ylenia, ho 22 anni, sono nata a Crotone e mi trovo a Modena da circa tre mesi. Faccio musica per hobby/sfogo dall’età di 13 anni ma non ho mai studiato o avuto i giusti mezzi, perciò sono autodidatta e ho sempre usato un semplice programma per pc. E’ sempre stata una “cosa mia”, condivisa con pochi o nessuno. Ora però vorrei consiglio sul se e cosa possa fare per sfruttare ciò; non tanto riferendomi alle tracce a cui mi son dedicata fin ora in totale libertà, ma in generale alla minima capacità compositiva che ho, e se quindi possa inserirmi in qualche modo in qualche ambiente.