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I Live di Sonda visti da voi: Beggars on Highway

Beggars On Higway

Freakout Club (Ass. Perpetual Stain) 3/3/17. Main guest The Freeks

beggarsonhighway1low“Non era la prima volta che aprivamo il concerto di una band piú grossa”, ci racconta Mattia, chitarrista dei Beggars On Highway: “Grazie al nostro ultimo album ‘Onion Eaters’ siamo riusciti ad aprire il concerto di Phil Campbell, chitarrista dei Motörhead e mio personale eroe. Abbiamo condiviso il palco anche con i Duel, dei texani veramente incredibili compagni di etichetta dei The Freeks”. Ed è proprio nel bolognese Freakout Club che la band hard rock di Parma ha incontrato la formazione losangelina capitanata da Ruben Romano (Fu Manchu, Nebula). “Personalmente non conoscevamo la band fino a quando non ci è stata proposta la data, ma dopo pochi ascolti abbiamo capito che la serata avrebbe funzionato. Il pubblico ha risposto bene, ricevere complimenti a fine concerto da gente sconosciuta ti rende sempre felice, riceverli poi da chi ha suonato nei Fu Manchu ancora di piú!”. Un’affinità che non si è fermata solo alla musica, forse aiutata anche da uno strano caso di somiglianza: “Siamo rimasti al locale a bere coi ragazzi dei Freeks fino alla chiusura del locale”, prosegue Mattia, “E ricordo Ruben Romano cercare sul suo telefono la foto di un certo Scott Votaw, a detta sua il mio sosia che aveva suonato con lui nei Fu Manchu agli albori. La somiglianza era effettivamente palese, solo che io ho 25 anni e quella foto era stata scattata una ventina di anni prima!”. Nati nel 2010, i Beggars On Highway hanno all’arrivo un EP (“Hard, Loud and Alcoholic”, del 2012), un full lenght (“Onion Eaters”, del 2015) e sono attualmente al lavoro su un nuovo album che contano di registrare nel corso dell’anno: nuovi brani molto rock ma molto meno “standard”, che uniscano un carattere fresco ai canoni tipici del rock’n’roll, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico sempre più ampio. “Parlare di band underground è sempre lodevole, personalmente se leggendo queste righe anche solo 10 persone che non ci conoscono andassero ad ascoltare la nostra musica sarebbe tutto di guadagnato”. E voi cosa aspettate? Andatevi a cercare i Beggars On Highway su YouTube e Spotify!

I live di Sonda visti da voi: Binge Drinkers

Binge Drinkers

Freakout Club (Ass. Perpetual Stain) 24/10/17. Main guest Mos Generator

Sonda_oAprire un concerto è un’esperienza che può tramutarsi nel disastro più completo o nella serata della vita. Quando poi suoni in un locale conosciuto la cosa si fa ancora più interessante. I Binge Drinkers hanno varcato la porta del Freakout con la voglia di spaccare il mondo: “Avevamo sentito nominare il Freakout da più di una persona, è un club molto conosciuto, però non ci avevamo mai suonato e non lo avevamo mai frequentato”. Il concerto di spalla è anche una seria opportunità per conoscere band affini al tuo genere musicale: “Non conoscevamo i Mos Generator. Grave errore direi, perché sono un’ottima band e di certo in linea con la nostra proposta”. Inoltre, la riuscita di un live dipende anche dall’atmosfera che si instaura tra artisti e gestori del locale, basta una parola di troppo o uno sguardo recepito negativamente per creare dissapori e problematiche, ma il più delle volte tutto questo non accade come ci confermano i Binge Drinkers: “L’atmosfera grazie anche ai ragazzi che gestiscono il Freakout, è stata molto piacevole, è andato tutto bene. Si sono dimostrati molto affabili e disponibili”. La risposta del pubblico è un altro fattore che determina la riuscita di un concerto: “La platea è stata molto attenta alla nostra esibizione, l’unico punto a sfavore, dovuto credo al giorno di esibizione (lunedì sera) era la scarsa affluenza. Ma di questo non si può certo incolpare Sonda, o i gestori del locale”. Per catturare l’attenzione di un pubblico che non ti conosce la scaletta è fondamentale come ci confermano i Binge: “Abbiamo cercato di concentrare nel poco tempo a disposizione (una mezz’oretta circa) il materiale più d’impatto, tralasciando i (pochi in realtà) pezzi più ragionati e lenti”. Infine dopo l’esibizione cosa c’è di meglio che fermarsi ad ascoltare altra musica: “Abbiamo visto le esibizioni di Black Hole e Mos Generator. Ottime entrambe e con una bella risposta energica da parte del pubblico”. Quindi qual è il giudizio ed il suggerimento dei Binge Drinkers: “Credo sia molto positivo il fatto di dare a delle band emergenti la possibilità di esibirsi in palchi che diversamente sarebbe impossibile calcare. Il tutto in forma gratuita. Quindi grazie, sappiate che vi sto facendo un’ottima pubblicità. Credo che come miglioria si potrebbe organizzare un festival in una buona venue con sole band locali”.

I live di Sonda visti da voi: Le Piccole Morti

Le Piccole Morti

Titty Twister (Ass.Perpetual Stain) 22/4/17. Main guest Ecstatic Vision

le piccole morti 2lowUn bilancio positivo con una nota amara: così si potrebbe sintetizzare la serata de Le Piccole Morti al Titty Twister, in apertura agli Ecstatic Vision, perché nelle parole del chitarrista Alex Cavani “il pubblico è stato molto scarso per tutto il corso dei concerti, gli opener hanno suonato davanti a praticamente nessuno e gli headliner davanti a forse venti persone… Per quel che ci riguarda siamo stati soddisfatti del concerto e contenti di aver conosciuto delle persone nuove, ma la mancanza quasi totale del pubblico si è fatta purtroppo sentire. Ma almeno un nuovo sostenitore tutte le band lo hanno guadagnato quella sera”. La band pavullese, nata dalle ceneri degli Old Scratchiness (che abbiamo recensito proprio su queste pagine), per quanto attiva sul territorio e con una buona esperienza live accanto a band locali, non si era mai cimentata sullo stesso palco di un artista straniero: “Non avevamo mai suonato prima di un gruppo straniero e affermato come gli Ecstatic Vision. E’ stato interessante vedere come si comporta una band così in una situazione tipicamente underground italiana. Non conoscevamo la band, ma abbiamo subito recuperato la loro discografia… I nostri stili differiscono per diversi motivi, ma ciò che ci lega e che si è percepito durante la serata è il gusto psichedelico dei brani, quindi ci siamo adattati bene l’uno all’altro. Anche l’altra band di apertura, i Drunken Crocodiles, anche se più duri e violenti hanno contribuito a creare il giusto clima”. In definitiva fatta eccezione per la scarsa affluenza di pubblico (forse, suggerisce Alex, dovuta a qualche errore nella promozione della serata) il bilancio de Le Piccole Morti per la serata si è chiuso in positivo, e non sono mancati diversi momenti curiosi: “Il nostro tentativo di comunicare in Inglese col cantante degli Ecstatic Vision, pur capendo pochissimo dal suo accento, il loro soundcheck, dove sempre lui si è avvicinato al fonico scansandolo e alzando tutti i potenziometri al massimo… Infatti il loro live è stato ad un volume tremendamente alto!”.

I live di Sonda visti da voi: Monolith

Monolith

Freakout Club (Ass. Perpetual Stain), 23/11/17. Main guest Stoned Jesus
monolithSi definiscono una band “non moderna”, i Monolith, anche se formata da relativamente poco tempo: come ci racconta Andrea “ci piace suonare dal vivo, e passare intere giornate nella nostra ‘Villa Monolith’ dispersa nel bosco pavullese a provare. Suoniamo rock ispirandoci a tutto quello che più ci piace del vecchio e nuovo panorama musicale, senza disprezzare niente in particolare”. Un entusiasmo per la musica che si è automaticamente esteso alla data bolognese, anche perché la band conosceva già molto bene gli Stoned Jesus, formazione stoner/doom/prog rock proveniente da Kiev, con cui hanno diviso il palco del Freakout Club. “Quando abbiamo saputo dell’apertura abbiamo fatto festa per una settimana! Il loro genere è in linea a quello che suoniamo, e avevamo comunque intenzione di andarli a vedere dal vivo… Quindi, come si dice, abbiamo preso due piccioni con una fava. E poi è stata un’occasione per suonare davanti a un mega-pubblico e a una band che ci piace, aver conosciuto gli Stoned Jesus – persone davvero mitiche e umili – ed avere raccolto un sacco di nuovi fan”. Mettendoci anche che la data è andata molto bene, con il locale pieno e il pubblico che trasmetteva energia ad ogni nota, il cocktail perfetto è servito. Non era comunque la prima volta che i Monolith hanno avuto occasione di aprire concerti in situazioni live importanti, ma la data con gli Stoned Jesus è stata quella che ha funzionato di più come trampolino di lancio: “Sonda ci ha letteralmente catapultati in un mondo di contatti e live che prima potevamo solo immaginarci”, continua Andrea, “Dall’apertura agli Stoned Jesus siamo arrivati a intraprendere un tour europeo in ottobre! Grazie a Sonda si ha la possibilità di farsi conoscere e farsi sentire e quindi alzare enormemente le possibilità di avere chances che contano per davvero”. Se come dicevamo all’inizio i Monolith suonano da relativamente poco tempo, sono però anche la testimonianza che gli sforzi e l’entusiasmo ripagano.

I partner, i locali: ASSOCIAZIONE PERPETUAL STAIN

perpetual_scrittaPerpetual stain non è una band. Perpetual stain non è un club. Perpetual stain non è un’agenzia di booking o promozione. Perpetual stain è la volontà di fare casino. Perpetual stain è la necessità di esprimersi. Perpetual stain è la ricerca del suono. Perpetual stain è un’associazione culturale di promozione sociale che lega la musica ai luoghi che la permettono alle persone che la vogliono. Perpetual stain è l’underground: quella macchia che c’è sempre stata e sempre ci sarà, che lo si voglia o no.

Per informazioni, proposte, confronti, condivisioni e pareri: perpetualstain@gmail.com

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