MORIEL: Emma Stone Ep
Un ep, due facce della stessa medaglia, due singoli pop prodotti a regola d’arte, memorabili e accattivanti. “Emma Stone” è il brano che dà il nome alla release, una canzone d’amore carica di tutto l’entusiasmo che caratterizza le fasi iniziali di una relazione. I piccoli gesti vissuti trattenendo il fiato, i primi progetti, l’impressione immersiva che esista solo l’altro a dare luce alle proprie giornate. È tutto perfetto e irrinunciabile. Poi cala il tramonto e inspiegabilmente, quasi senza accorgersene, il rapporto si sgretola, in un moto perpetuo e inarrestabile. “Non ci ripensi mai” è la break up song per chi si è arreso agli eventi. Una stanchezza atavica, accompagnata da una chitarra acustica indolente, traccia i passi di un cammino senza possibilità di ritorno. “Saremo solo scritte sui muri”. E allora, come una specie di caccia al tesoro, leggiamo tra le righe un messaggio di speranza. Sulla pagina Facebook dell’artista spicca un’immagine, un murales che recita: “oggi ti succederà una cosa straordinaria”. Allora non possiamo che augurare a Moriel “cose straordinarie”.
(Autoprodotto) Digitale
MEDICAMENTOSA: Floodd
Bruno Mari è Mediocamentosa. Medicamentosa è Bruno Mari. Due facce della stessa medaglia che lanciata in aria è atterrata al suolo con il terzo parto discografico “Floodd”, un ep con cinque brani che vive, anche lui, in una sorta di parallelismo tra il prima e il dopo. Il prima è la Terra ancora viva e vegeta, il secondo è il pianeta sommerso dalle acque dove l’uomo cerca disperatamente di adattarsi. Un lavoro che ha in “Avremo le ali e le branchie” il pezzo che fa da spartiacque (parola non fu mai più azzeccata) tra la meditazione e la psichedelia. “Floodd” è un disco di musica elettronica, di vapor wave, di pop ambient. Un grido d’allarme. Una sirena che ci invita a vedere il mondo sott’acqua perché le terre emerse non ci saranno più. Rispetto al precedente lavoro, dove i richiami afrobeat erano l’ossatura, qui Medicamentosa ha deciso di entrare in un vortice di silicio siderale, di psichedelia che nella sua voce ricorda il Garbo dei primi album, che a sua volta ricordava il Bowie del periodo berlinese. Un gioco al rimpiattino tra passato e futuro che lascia a bocca aperta. Tecnologia futurista.
(Tempura Dischi) CD
MARBLE HOUSE: Embers
Ogni genere musicale vive dentro le sue regole. Se il primo album dei Circle Jerks (gruppo hardcore punk americano) durava 15 minuti e 40 secondi, la sola canzone che chiude l’ep di debutto dei bolognesi Marble House è lunga 24 minuti e 43 secondi. Una suite che può essere apprezzata da tutti coloro che amano il prog e le sonorità di band come Porcupine Tree o Genesis, per citare il passato e il quasi presente. Non per niente l’uso di strumenti quali Hammond, Farfisa o Mellotron sono pura formalità per i Marble House, che si divertono un mondo a passare da momenti di furore strumentale a delicati passaggi vocali. In questo ep che dura come un album, energia e irrequietezza vanno di pari passo, equilibrio e spaesamento si danno la mano, mentre la band è intenta a portare a segno un risultato strabiliante. “Embers” è un disco anni ’70 calato nell’attualità dell’oggi. I Marble House dovrebbero espatriare e cercare fortuna all’estero. Dimostrare a tutti quanti che dall’Italia possono arrivare band degne di sedersi accanto ai nomi internazionali altisonanti. I Marble House sono i nostri King Crimson. Può bastare o abbiamo esagerato?
(Lizard Records) CD
LUDWIG MIRAK: É quasi l’alba
“É quasi l’alba” è un disco estremamente umano e ha un’anima folk che abbraccia e stringe, delicatamente. Ludwig Mirak non è un nome totalmente sconosciuto ai più, da X Factor al Bungaro Stage, ha cambiato diversi abiti artistici sino a indossare quello che lo veste meglio, una musica d’autore che narra di vicende comuni e profonde, con un trasporto autobiografico calzante e mai banale. Continua dunque a fare da traino un bel canto che non deluderà i fan del pop italiano più inflazionato, con ritornelli catchy e melodie memorabili, ma non mancherà nemmeno una firma personale, che inizia a trasparire dalle otto tracce dell’album. Interessanti le incursioni rock e grunge che spezzano il sentimentalismo e lasciano spazio a virate rabbiose, generando curiosità sulla futura trasposizione dal vivo, già segnata in passato da opening act di rilievo (Ghemon e Carl Brave, per citarne due). Il forte senso d’identità e una consapevolezza non solo artistica e vocale fanno di Ludwig uno degli artisti pop più interessanti del panorama modenese. Da tenere d’occhio.
(Autoprodotto) Digitale
ANDREA LORENZONI: Senza fiori
Andrea Lorenzoni giunge alla sua nuova e seconda fatica con un curriculum di tutto rispetto. Dopo aver militato in diverse formazioni musicali bolognesi pubblica una raccolta di poesie e il primo libro di componimenti. Nel 2017 arriva il disco solista “Mondo Club” e ora “Senza fiori”, un album poliedrico come la personalità dell’autore. Premesse alquanto necessarie per affrontare una produzione che incuriosisce da subito, ma necessita di numerosi ascolti per essere apprezzata appieno. La forma canzone viene qui a tratti attraversata da parte a parte, a tratti circumnavigata, andando a toccare sponde e nuovi lidi. Si passa quindi da brani che strizzano l’occhio a sonorità anni Ottanta, tra synth modulari e batterie iper compresse, a incursioni hard rock e pop. La scrittura è eclettica e complessa, pragmatica e onirica. Lorenzoni affronta temi di un certo peso specifico: l’omofobia, il razzismo, il rapporto uomo-donna, la religione vista come “opera d’arte” e la dicotomia fra teoria e pratica. “Senza fiori” è indubbiamente un album colto e ben arrangiato, che troverà posto nelle orecchie degli ascoltatori più attenti. Per i fan di Lucio Dalla (e del primo Morgan).
(Dimora Records) CD/Digitale
LEI, (NO) INNOCENCE: Innocence
I Lei, (No) innocence sono un duo di base a Bologna, composto da Gabriele Chinè Milieri e Giuseppe Cassano. “Innocence” è il loro primo vagito discografico, un album intriso di dark ambient che potrebbe fare la gioia di molti appassionati di sonorità al silicio. Il disco è un “concept” sulla purezza e la solitudine, composto da innumerevoli strati e concepito come un’opera unica divisa in dieci movimenti. “Innocence” è il dolce che diventa salato, la felicità che assume le sembianze della disperazione. Dal vivo i brani sono accompagnati da visual espliciti, un serrato montaggio di immagini pornografiche anni ’60. I loro videoclip sono stati oscurati sulle piattaforme come YouTube, mentre l’artwork dell’album è una foto trattata appartenente alla collezione “National child labor committee”, che documenta le condizioni di lavoro, soprattutto di donne e bambini, negli Stati Uniti nei primi del ‘900. Silenzi, distorsioni, nebbia sonora, sibili e anfratti sonori sono gli angoli appuntiti di questo lavoro. Un disco da ascoltare con paziente attenzione, magari comodamente seduti e in cuffia. Lei, (No) innocence vuole disturbare, punzecchiare ed infastidire.
(A Buzz Supreme) CD/Digitale
Adesione al network Sonda Tour
Avviso pubblico per adesione al network Sonda Tour
Il Centro Musica del Comune di Modena lancia una call rivolta a titolari di locali di pubblico spettacolo, associazioni, circoli, festival della Regione Emilia Romagna, che svolgano attività di musica live al fine di implementare la rete di soggetti che costituiscono il network di Sonda, progetto finanziato nell’ambito della Legge 2/2018 a sostegno della creatività musicale.
Il progetto Sonda prevede la circuitazione di gruppi musicali della Regione al fine di promuovere le occasioni di visibilità ed esibizione dei gruppi aderenti alla piattaforma di Sonda alla quale ogni artista può accedere attraverso il sito https://sonda.comune.modena.it/
In funzione dell’adesione e della tipologia di inziativa proposta dai titolari dei locali, associazioni, circoli e festival, saranno individuati gli artisti che potranno esibirsi fra quelli aderenti al progetto Sonda a fronte di un sostegno economico che sarà garantito a parziale copertura delle spese di cachet e di organizzazione sostenute dal locale/associazione/circolo/festival.
Per l’adesione è necessario sottoscrivere e inviare i moduli allegati 1 e 2, all’indirizzo di posta elettronica casellaistituzionale041@cert.comune.modena.it (specificando nell’oggetto “Adesione Sonda Tour”).
La scadenza è fissata per il giorno 31 luglio 2020.
Per informazioni:
Centro Musica – Comune di Modena
tel 059/2034810, email cmusica@comune.modena.it
Privacy
Ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Generale Protezione dati 2016/679 si informa che i dati personali forniti e raccolti in occasione del presente procedimento verranno:
• utilizzati esclusivamente in funzione e per i fini del presente procedimento;
• conservati presso l’archivio del Settore Cultura, Sport, Giovani e Promozione della Città, Via Galaverna 8, nella responsabilità del Dirigente di tale Settore.
In relazione ai suddetti dati l’interessato può esercitare i diritti sanciti dall’art. 15 del citato Regolamento. Restano salve le disposizioni di accesso di cui alla Legge 241/90.
SONDAinPILLOLE
Questo è il periodo in cui di solito si tengono i Sonda Camp, gli incontri con i valutatori.
L’emergenza sanitaria ci ha costretto a rimandarli quindi per rimanere in contatto, per riannodare i fili di Sonda che in questo periodo sono un po’ laschi, abbiamo fatto ai valutatori un paio di domande:
• come si sviluppa la giornata di un produttore (di un musicista, di un editore, di un discografico, di un direttore di live club…) in queste giornate di quarantena?
• come vedi il tuo lavoro – e il mondo della musica in generale – dopo questa epidemia?
Ecco le loro risposte.
SONDAinPILLOLE: Carlo Bertotti
SONDAinPILLOLE: Roberto Trinci
SONDAinPILLOLE: Nicola Manzan
SONDAinPILLOLE: Giampiero Bigazzi
SONDAinPILLOLE: Luca Fantacone
SONDAinPILLOLE: Marcello Balestra
SONDAinPILLOLE: Marco Bertoni
SONDAdaCASA
PAOLO G.: ORDINARY MAN
MORIEL: SALVAMI
ALICE SACCHI: CAREZZA
ANDREA LORENZONI: SFIDE VELODROMICHE SUL KILIMANGIARO
PANDOREA: NIRVANA
DAVIDE PANCETTI: SERENATA A PRIMAVERA
OGNIBENE: CINQUE ANNI
MAY GRAY: CHIEDIMI ANCORA
CESARE AUGUSTO GIORGINI: TUTTO DA RIFARE
QUID: SALVAMI ADESSO
AABU: SI PUO’ SBAGLIARE ANCORA
ALEX “AKCEL” FILIPPETTI: NIGHT OUTSIDE
LE FRAGOLE: STREGA IMPALATA
HOTEL MONROE: NUOVI MONDI
MACOLA & VIBRONDA: LA ROULOTTE
RICCARDO MAZZY MASETTI: E ADESSO DORMI
LE PICCOLE MORTI: INTERFUIT
MATTEO POLONARA: Muto
LE ZAMPE DI ZOE: Cinema Lumière
Le Zampe di Zoe sono un progetto musicale nato nella pianura modenese intorno alla fine del 2016 dall’unione di due avventure soliste, quella di Edoardo Baschieri e di Elisa Debbi. Insieme hanno cominciato a scrivere i brani che compongono il debutto discografico intitolato “Cinema lumière”, un ep con sei tracce che rendono più piacevole qualsiasi giornata nata col piede storto. Il disco inizia la sua scanzonata passeggiata con “Sacchetto per il vomito”, canzone nelle mani di Edoardo che sembra uscita da un disco di qualche cantautore di it.pop tanto in voga in queste stagioni. La perfetta partenza per un lavoro che poi passa di mano e comincia a diventare una brezza marina che ti accarezza il volto. “Il ballo dell’ortica”, cantata da Elisa, è una bella canzone che saltella leggiadra sul prato della vita, mentre “Cinema lumière” è il modo perfetto per buttarsi in una storia d’amore attraverso film d’autore o scene che dimentichi appena terminate. Le Zampe di Zoe mettono di buon’umore, novelli cantastorie di un’Italia che cerca di scrollarsi dalle spalle usi e costumi senza volerlo realmente. In chiusura “Amen” semplicemente sublime.
(Cincilla Records) CD