Ed: Meglio soli
Ed arriva al nuovo album, “Meglio soli” e per l’artista è una svolta epocale. Dimenticate i suoi precedenti discografici, giocati su liriche in inglese, perché Ed con il nuovo album ha deciso di giocarsi la carta dell’italiano. Scelta che può sembrare “facile” e che invece nasconde trabocchetti e difficoltà a non finire. Ed continua sulla strada di un folk rock che strizza l’occhio al pop edulcorato. Atmosfere sixties, che possono calare l’ascoltatore nella bolgia di Woodstock ma anche nella New York di Lou Reed, melodie scolpite nella pietra della west coast e ballate tra ansia ed allegria. Tra i brani più riusciti mi preme segnalare “Avvoltoi”, ricco di nervature che si discosta un poco dal resto del disco. Ed afferma che “A modo mio” è il pezzo più autobiografico dell’album e nella sua disamina del progetto artistico, che lo vede coinvolto in prima persona, parla anche biberon grunge con chitarra distorta e di Elliott Smith. Ed è approdato all’italiano. Un bene o un male spetta a voi deciderlo. Per noi Marco Rossi, in arte Ed, ha fatto la scelta giusta. Una scelta che porterà pace e tanto amore.
(Tirreno Dischi/Urtovox) Digitale
Dirty Sanchez: Madness
I Dirty Sanchez ci hanno messo qualche anno a mettere fuori questo primo EP: formatisi nel 2012, è infatti solo nel 2015 che “Madness” vede la luce tra le mura del Music Insider Studio di Rovereto (MO). Ma cosa è successo in questo tempo? Diversi avvicendamenti nella formazione, che hanno portato il trio iniziale a diventare un quintetto, e un gran lavoro per trovare una mediazione tra le varie influenze della band, che abbracciano generi come grunge, metal, rap, crossover. E si direbbe che sia poi proprio quest’ultimo ad avere avuto la meglio, o comunque una posizione predominante, perché già dal primo ascolto si viene riportati a quell’epoca in cui non era strano trovare in alta rotazione band come Deftones, Korn, e soprattutto Limp Bizkit. Cinque tracce di chitarre massicce, scratch, una voce che varia con disinvoltura tra melodia, rime e urlato, la scelta coraggiosa di optare per la lingua italiana (considerando che il nu-metal è stato un genere poco esplorato nel nostro Paese): l’esordio dei finalesi Dirty Sanchez è un episodio imperdibile per gli amanti del genere.
(Autoprodotto) CD
Des Moines: Des Moines
Des Moines è la capitale dello stato dell’Iowa, e ha dato i natali a tutti i componenti degli Slipknot. Ecco, questo non c’entra assolutamente niente. Des Moines è anche e soprattutto, in questo caso, Simone Romei. Che al di là della sua musica, me lo immagino come la cosa più lontana dagli Slipknot che ci possa essere al mondo. Appena mi sono ritrovato tra le mani questo esordio del cantautore Reggiano il primo paragone ad essermi venuto in mente è stato con un altro album d’esordio, quello di Damien Rice, complice il giallo pallido della copertina. Alle prime note di chitarra acustica, e con le prime melodie, si capisce subito che siamo invece in un altro mondo sonoro, più vicino a Nick Drake: dodici brani quasi sussurrati, da ascoltare al lume di candela, ben scritti e piacevoli da ascoltare, figli della tradizione folk inglese e americana. Un senso di intimità che si trasmette anche aprendo il libretto e toccando con mano il disco, con la sensazione di avere tra le mani qualcosa di fatto con dedizione e sentimento, un pezzo di appena cinquanta copie confezionate con cura. E non è una cosa poco.
(Whippoorwill Tunes) Digitale/CD ed. limitata
Il Club dei Vedovi Neri: D’amore non si muore
Nuova produzione discografica per il quartetto de Il Club Dei Vedovi Neri, che già dal nome, un omaggio a una raccolta di Isaac Asimov, connotano una certa propensione per una musica scura ed elegante. “D’amore non si muore”, affermazione assolutamente vera, ma per amore si può stare decisamente male, è un album pieno zeppo di sonorità stilose, tra folk, rock, ballate e musica d’autore, dove si può incontrare la rabbia, l’intensità delle parole ma anche della musica, la passione, la malinconia e le mille sfaccettature dell’esistenza umana. Il Club Dei Vedovi Neri non mette fuori posto nemmeno una nota musicale e nemmeno una parola, segno evidente del lavoro certosino fatto in questa produzione discografica. Adatti per curare anime ferite, amori infranti e coltivare la speranza, “D’amore non si muore” è un album da ascoltare pensando alla frase di Asimov riportata in copertina: “La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea problemi”. Un album ricco di emozioni. Un album pacato. Un album da coccolare.
(Autoprodotto) CD
Matteo Cincopan: Passati futuri
Matteo Cincopan, da Bologna, era nei Poets, band di pop anni 60, per poi fondare i Guidos, comporre musica per cinema e spettacoli teatrali e ritrovarsi anche con nome e cognome nelle vesti di cantautore. In tre anni ha pubblicato tre album, tutti legati da un comune filo conduttore, visioni diverse del mondo di Matteo, tra fantascienza, progressive rock , pop, ritornelli melodici, visioni ipnotiche e sperimentazione. Matteo si muove leggiadro tra i suoni di “Agosto”, filtra la sua voce, mentre le sue parole si modellano su storie dedicate al tempo, quel tempo che passa inesorabile, quel tempo che ti ricorda che l’oggi non come l’ieri, non sarà come il domani. “Passati futuri” è un disco di pop stralunato, di leggere brezze sonore, di una delicatezza palpabile fin dal primo ascolto. Matteo Cincopan è un cantautore fuori dagli schemi, qui non c’è l’annoso problema dei sentimenti d’amore, tanto caro a tutti gli artisti sofferenti, qui c’è altro, qui c’è l’incontro tra il sogno e la realtà, tra una carezza e uno schiaffo. Matteo Cincopan ha scritto una trilogia, non è da tutti.
(Autoprodotto) CD-R
Cadori: Cadori
Cadori è Giacomo Giunchedi ed ha voluto dare un corpo a un progetto cantautorale ridotto ai minimi termini (in fatto di
suoni), dove la voce di Cadori fluttua leggera. Parole, un poco di elettronica, un violino, una batteria minimale, una chitarra dolorante, una vena malinconica tipica di ogni cantautore che si rispetti, il tutto condito però con una capacità di entrare nelle storie in punta di piedi per poi farsele proprie e guidarle alla meta. Cadori è uno specchio lo-fi dove la nostra immagine riflette un’aurea new wave e gli occhi sprigionano un pop raffinato lontano anni luce dalla becera musica d’intrattenimento per menti appiattite dalle troppe radiazioni cui sono sottoposte. “La brutta musica”, brano che mi ha ricordato i Bluvertigo e “Fuori cadono i fulmini” tra i pezzi da ascoltare a ripetizione, insieme al resto dell’album. M’immagino Cadori a Campovolo, davanti a qualche decina di migliaia di spettatori a bocca aperta, che non capiscono cosa sta succedendo sul palco, mentre lui canta: “Se ti vedo a terra, ti risolleverai” e sorride soddisfatto. Ma i testi, si possono trovare da qualche parte?
(Autoprodotto) CD
Massimo Boeri: Massimo Boeri
Non è certo un ragazzo di primo pelo Massimo Boeri, piacentino classe 1962. Si sente dalla voce, si sente dai testi, e quelle che sono le sue influenze come cantautore. Perché sì, Massimo è un cantautore nel senso più stretto del termine, di quella scuola che ormai in Italia si è quasi estinta, quella in grado di creare, soprattutto, canzoni. A dire il vero nei sei brani di questo EP, frutto di un percorso iniziato nel 2009 assieme al bassista e compositore Lorenzo Poli, c’è molto lo zampino di quest’ultimo: arrangiamenti estremamente vari, ben curati, che danno un tocco di classe ai brani ma che non funzionerebbero se questi non fossero scritti proprio in quel modo. Insomma una cosa tira l’altra, è vero, ma la convinzione è che queste sei canzoni funzionerebbero anche solo voce e chitarra. Chiariamo: non siamo davanti a un capolavoro, ci sono momenti alti e bassi, ma questo esordio omonimo è un buon punto di partenza, soprattutto se la strada seguita sarà quella di brani come “Non puoi dirmi di no”, in bilico tra un Pino Daniele e uno Jannacci.
(Remajo) CD
Bitterness: Genetic surgery department
Quando arrivi a trent’anni, puoi decider di fare diverse cose, che non hai mai fatto prima. Tra queste c’è anche quella d’incidere un album ed è proprio quello che hanno deciso tre modenesi che si fanno chiamare Bitterness. Il loro album d’esordio, intitolato “Genetic surgery department”, è un viaggio in undici tracce cantante in inglese che spaziano da un rock “arcigno” a momenti più delicati, con assoli di chitarra, voce pastosa e una sezione ritmica sempre sul pezzo. I Bitterness si sono tolti lo sfizio di pubblicare un album che scandaglia il presente (quindi con un elevato tasso di tecnologia) prendendo però spunto dal passato (che potete chiamare grunge, punk, o progressive). In “Genetic surgery department” c’è molta carne al fuoco, così tanta che può soddisfare i palati dei patiti dei generi sopracitati ma anche chi è cresciuto facendo colazione a base di new wave, dark ed elettronica. I Bitterness sono dei trentenni, una generazione già consapevole di cosa gli aspetta nel futuro, quindi consapevole di doversi “divertire” fin quando sarà possibile. Se a trenta hanno pubblicato un album a quaranta cosa succederà?
(Autoprodotto) CD
I Live di Sonda visti da voi: Settembre Adesso
SETTEMBRE ADESSO
Off 21/03/2014 – main guest Soltanto
“Conoscevamo già il locale per diverse frequentazioni ed alcuni di noi ci si erano precedentemente esibiti con altri progetti. Per noi è stata la prima volta perché comunque è abbastanza complesso entrare nel programma dell’OFF”, racconta Marcello dei Settembre Adesso, ricordando quella serata di marzo in cui la band ha aperto per il cantautore emergente Soltanto. Una serata che si prospettava dal risultato incerto, almeno per l’affluenza di pubblico, e che infatti non ha tradito le aspettative. “Sinceramente e sfortunatamente la risposta e l’affluenza del pubblico è stata scarsa”, confessa Marcello, “Un vero peccato perché la serata e l’artista meritavano un altro tipo di sorte”. Sintomo questo di una sindrome che ha colpito purtroppo tutto il sistema live italiano, un contesto in cui, come ci raccontano i Settembre Adesso “probabilmente la cultura musicale si è abbassata, e la gente è molto meno predisposta ad assistere a concerti dal vivo di band inedite. Forse con più promozione o con serate che includano più di un solo artista ‘conosciuto’, ed ovviamente più band emergenti, si potrebbe aumentare l’affluenza”. La band modenese non si perde però d’animo e cerca comunque di vedere i lati positivi dell’esperienza, a partire dall’opportunità formativa offerta da Sonda per confrontarsi con artisti di maggior calibro all’interno di palcoscenici (per quanto possibile) prestigiosi. Ed è proprio sul piano personale che i Settembre Adesso hanno portato a casa i risultati migliori di quella serata: “Ci siamo trovati molto bene sia con i gestori che l’altra band, entrambi molto disponibili e gentili. Il locale non ci ha fatto mancare nulla e i primi davanti al palco durate la nostra performance sono stati Soltanto e la sua band. La cosa, devo dire, ci ha fatto molto piacere, perché rispecchia il rapporto che dovrebbe esserci tra musicisti, emergenti o meno che siano”.
Buon compleanno Centro Musica!
10 maggio 1994 / 2014
…. E sono 20 anni di Centro Musica a Modena. Sabato 10 maggio 2014 il Centro Musica ha celebrato e festeggiato i suoi primi vent’anni insieme agli amici e protagonisti di questa lunga storia. Una giornata per ritrovarsi, per fare il punto su tanti anni di intense attività a stretto contatto con giovani, artisti, musicisti e professionisti.
Il Comune di Modena, infatti, si dota del servizio Centro Musica nel 1994. Il Centro, nato come Centro Regionale per la Promozione e Produzione musicale giovanile, sostenuto finanziariamente oltre che dal Comune, dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Modena, oggi fa riferimento all’Assessorato alle Politiche Giovanili e si rivolge ad un’utenza di musicisti e operatori del settore musicale con un’offerta diversificata di servizi. In capo al Centro Musica sono un complesso di 5 sale prova (Mr Muzik, capofila rete provinciale sale prova), un locale per musica dal vivo (Off), un ufficio consulenza e informazione sulle tematiche legate al diritto d’autore (Siae, Enpals, contrattualistica), un ufficio promozione per l’organizzazione di eventi e attività musicali, un settore legato all’attività di formazione sia per musicisti che per figure professionali della filiera musicale. Duecento i concerti ospitati dal 2006 a oggi all’Off di via Morandi, gestito in collaborazione con l’associazione Stoff, mentre nelle sale prova Mr. Muzik, inaugurate nel 2002 e recentemente ristrutturate, vengono venduti in media ogni anno 1300 turni. Oltre un migliaio i partecipanti ai percorsi di formazione, che si sono susseguiti negli anni, pensati per sviluppare le capacità professionali artistiche, organizzative, tecniche e gestionali dei giovani aiutandoli a sviluppare un progetto musicale e a orientarsi verso il mercato: da Rockimpresa per la formazione di professionisti della filiera musicale a Fronte del Palco, la residenza formativa per giovani band; da Live Sound Education per fonici professionisti al corso per imparare a fare impresa nel settore musicale Dj Style, al nuovo corso sulla sonorizzazione Soundtracks. In capo al Centro Musica, oltre a tutte le attività sopra citate, ricordiamo i festival: Sconfini, per la musica contemporanea (5 edizioni realizzate); Modena Medina (6 edizioni); Storie di (Stra)ordinaria Scrittura (7 edizioni, 22 appuntamenti). Non possiamo dimenticare i progetti per i più giovani: Piccole band crescono (per ragazzi tra i 13 e 15 anni) progetto biennale che conta 8 edizioni per un totale di circa 80 gruppi partecipanti; ed i concorsi A piece for peace, Note in bilico e Citizen, per la produzione di una canzone originale su tematiche sociali; e la collaborazione con il progetto Nati per la Musica.
Ringraziamo tutti i musicisti che sono venuti a trovarci, quelli che hanno suonato in acustico, i responsabili, i docenti dei corsi, i collaboratori e tutti gli amici, che hanno reso questa giornata davvero intensa ed importante. In questi tempi duri, come auspicio, brindiamo ai prossimi vent’anni!
Il Centro Musica è a Modena, ma lo trovate anche su:
www.musicplus.it
sonda-t.comune.modena.it
www.facebook.com/centromusicamo
www.youtube.it/CentroMusicaModena
wwwsoundcloud.com/centromusicamodena