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Category Archives: A-G
ALTRE DI B: Sport
Gli Altre Di B sono eccezionali. Mi piacciono un casino. Mi piacciono le loro canzoni. Mi piacciono i loro concerti. Mi piacciono fin dalla prima volta che ho sentito un loro brano. Gli Altre Di B stanno macinando migliaia di chilometri in giro per l’Italia e l’Europa per portare la loro musica. Ed oggi appena sento una loro canzone ne riconosco il marchio di fabbrica. “Sport” è l’ultima fatica discografica sottoforma di album (da pochi giorni è stato pubblicato uno split singolo dalla Covo Records in collaborazione con Sonda, con un brano della band) ed è una festa di colori, emozioni, trovate sceniche, divertimento e voglia di vivere. Gli Altre Di B dovrebbero seriamente pensare di espatriare e tornare da noi sulle ali di un successo planetario. Con la spocchia di chi ha visto la luce e nella luce ha trovato la sua strada. Gli Altre Di B hanno una marcia in più. Non me ne vogliano figuracce e figuranti. Qui c’è classe ed idee a bizzeffe. Avete visto il clip con Dino Zoff? Da antologia. Come da antologia è “Sport”. E se vi dicessi che devo ancora ascoltare l’album ma ho scritto ugualmente questa recensione. Dai scherzo. Con voi non si può mai fare una battuta!!!
(Gente Bella, La Pioppa Records/MIE) CD
ANDREA CARRI: Chronos
Potrebbe essere la colonna sonora di un film, questo “Chronos” del giovane Andrea Carri, classe 1990 e un’autentica passione per il pianoforte. Un progetto ambizioso, finanziato con una campagna su MusicRaiser, un affresco strumentale in cui a farla da padrone è il pianoforte di Andrea, accompagnato a tratti da sintetizzatori, pad, lap steel trasfigurate dall’eco, violoncelli. L’album è concepito come uno studio del concetto di tempo, e diviso quindi in tre fasi – passato, presente e futuro – ognuna caratterizzata da sonorità e atmosfere differenti. Un disco già maturo nonostante la giovane età del suo compositore, infatti è già il quarto album inciso da Carri, che dimostra di avere parecchio da dire: non a caso “Chronos” ha già riscosso un buon risultato di critica un po’ ovunque sul Web, oltrepassando facilmente i confini nazionali. In un periodo in cui artisti omologhi come Einaudi e Allevi si possono considerare mainstream, che sia questo l’inizio di una carriera fortunata per questo musicista emiliano?
(Psychonavigation Records) CD
THE CHICKEN QUEENS: Up from the grave
“I Chicken Queens sono in due e di un basso non se ne fanno niente”: con questa breve e alquanto insolita descrizione si presenta questo power duo di Modena. A Matteo Capirossi e Luca Sernesi bastano infatti solo chitarra e batteria per scatenare il loro garage blues, che evidentemente si può fare tranquillamente in due, come hanno dimostrato bene i nostrani Bud Spencer Blues Explosion o ancora meglio i The Black Keys. Suoni ruvidi e primitivi, brani energici, ipnotici, dalle strutture ben equilibrate, un amore smisurato per il blues del Delta che si mischia con echi del più moderno indie. L’unico limite che si può trovare a questo “Up From The Grave” è che non riesce a catturare completamente l’energia della band dal vivo: l’assenza della componente improvvisata, impossibile da fermare su disco, l’eccessiva “pulizia” della registrazione, danno quasi l’impressione che i due abbiano il freno a mano tirato… E non per arrivare in derapata dritti sul palco.
(Autoprodotto) CD
DANI MALE: Smaila
Sgombriamo subito il campo da facili paragoni, Dani Male non è il figlio illegittimo di Bugo ma piuttosto il nipote di Syd Barrett durante un trip chimico o il vicino di casa di Beck che ha scoperto un nuovo strumento dimenticato in soffitta. Dani Male arriva a questo album, “Smaila”, dopo aver imperversato con diverse produzioni musicali e lo fa con un disco sgangherato, dove per sgangherato s’intende pieno di guizzi e trovate sceniche degne di quei progetti artistici che possono diventare tutto d’un tratto il termine di paragone. Dani Male parla di tante cose in “Smaila”, facendo l’occhiolino alla psichedelia ma anche al grunge, al nonsense che diventa “sense”, cantando quasi svogliato o del tutto sopra le righe (bisogna poi capire dove è posizionata la riga), con quella naturalezza che non ci fa distinguere i fatti del quotidiano che dovrebbero farci inorridire. Tra i titoli “Vomito”, “Bolle di cartilagine” (canzone presente anche in “Sonda volume 3”), “Flanella”, “Vampira” e “Fuori c’è il sole”. Dani è un genio…….. del Male.
(Musica Sbagliata) CD
DELOSER: Viva la vita
Dalla fine del 2008 i Deloser macinano rock cantato in italiano. Debutto live alla Tenda di Modena, finalisti del concorso “Rock Targato Italia” (2011), primi classificati al “Cavezzo Rock Festival” e secondi all’Augusto Daolio (2010), i Deloser hanno pubblicato un primo cd autoprodotto nel 2012, intitolato “Destinazione libertà” ed oggi danno un seguito a quel disco con un cd ep con 5 tracce, “Viva la vita”. Nei brani presenti ci si tuffa in un rock ad ampio respiro con la possibilità di canticchiare insieme a loro subito dopo il primo ascolto. Divertimento e sano rock’n’roll per i quattro musicisti e per chi cerca dalla musica un momento di svago e divertimento senza finire nel più becero pop da pseudo classifica. Chitarroni e un cantato assai fluido sono le caratteristiche di “Viva la vita”, “Solo falsità”, “Come si fa”, “Noi non cambieremo” e “La ballata di Felix”. Echi di pop punk, rock e una ballata che non può mai mancare. Ascoltate i Deloser se siete giù di corda. Ritroverete la voglia di “vivere”.
(Autoprodotto) CD EP
DIVANOFOBIA: I fantasmi baciali
I Divanofobia (da Bologna) arrivano al primo album ufficiale. Un disco che spazia tra i meandri del rock, dai Radiohead ai Verdena perché se d’improvviso dal mondo sparisse il caffè come potremmo continuare a vivere? Le soluzioni a questo dilemma possono essere infinite possibilità che partono da un punto centrale: “C’è l’acqua rappresa nei tessuti a strascico”. Questa affermazione ci porta ad una semplice domanda: “Ciao, come stai?”, perché probabilmente non hai più niente senza di lui, considerando che per essere il tuo capitano, confondermi per guidarti bisogna anche non farti corrompere dai tuoi genitori. Però vi scongiuriamo non sfilacciatevi ora terminazioni nervose, anche se vedo ma soprattutto ti sento in lontananza. I Divanofobia, capitanati da Andrea Lorenzoni sono i carbonari della musica cantautorale, sono i paladini della poesia nelle sette note, sono i sostenitori delle intime disgrazie, sono gli amici che vorresti al tuo fianco quando non vedi via d’uscita.
(Autoprodotto/A Buzz Supreme/Audioglobe)
FAKIR THONGS: Habanero
Un gradito ritorno quello dei Fakir Thongs, quartetto modenese dedito allo stoner rock in salsa anni ’90 sporcato di atmosfere psichedeliche, che finalmente dà alle stampe il primo album – registrato con la supervisione di Enrico Prozac, storico fonico dello Studio Decibel di Sozzigalli – dopo la buona prova dell’EP d’esordio datato 2013. Dieci brani con cui la band riconferma la propria caratura artistica, con suoni compatti e brani quasi ipnotici, in costante equilibrio tra la melodicità del cantato e l’irruenza dei riff e delle ritmiche serrate, senza disdegnare qualche fuga elettronica come nel brano “Pledge”. Interessanti le strutture, che spesso all’interno dello stesso brano trovano soluzioni quasi progressive, destinate a stravolgere ogni aspettativa di ascolto. I Fakir Thongs hanno ben chiaro il proprio campo di azione, lo stesso che fu dei Kyuss e che ora è dei Queens Of The Stone Age, ne conoscono perfettamente le coordinate e non tradiranno la fiducia degli amanti del genere. Ascoltateli, e se vi piacciono su disco non perdete occasione di vederli dal vivo!
(Autoprodotto) Digitale
FREDDIE B: Il succo del discorso
Freddie B è una “vecchia” conoscenza dell’hip hop italiano. Un tempo era uno dei due mc di un trio (insieme al fratello) chiamato Ghettotre, oggi si presenta in prima persona con la forza di uno schiacciasassi. “Il succo del discorso” è la sua ultima fatica che si apre con i fantasmi di manovre politiche (“Intro”) per poi sgomitare tra rime ed attacchi frontali. Freddie B è stato visto ultimamente sul palco dell’Off in apertura a Ghemon e chi c’era racconta di un live energico e muscoloso, come muscoloso è questo album. La lingua affilata di Freddie si accompagna ad alcuni featuring: Rei aka Zero e Persa Fly in “Bla bla bla”, NCV in “Mani sulla testa”, La Dema in “Bang bang”, Bruce in “Dolce notte Italia” e Pregio in “Non si ferma mai”. Un paio di videoclip girano in Rete (vi consigliamo di vederli), per altrettanti singoli estratti dall’album, ma soprattutto date un orecchio a “Il succo del discorso”. Se amate l’hip hop, quello ruvido, cattivo e disturbante Freddie B è il vostro guru. Abbracciate le sue rime. Non ve ne pentirete.
(TRB Records) CD
GILVIAN: Gilvian
Ha impiegato parecchio Roberto Ferrario, classe 1974, a dare alle stampe questo suo lavoro d’esordio. I brani che troviamo all’interno sono infatti frutto di un lavoro compositivo esteso su ben 7 anni, che finalmente il chitarrista pugliese trapiantato a Rimini ha deciso di fissare su disco assieme a due cover, Stalemate dei Motorpsycho e Swing dei Japan. E meno male! Perché il suo sound è veramente interessante, diviso tra batterie elettroniche, chitarre psichedeliche, sintetizzatori graffianti, melodie ipnotiche e mai scontate: un connubio di elementi che sfocia in un pop alternativo e scuro, venato di riferimenti anni ’90 e soluzioni industrial che ricordano spesso i Nine Inch Nails di Trent Reznor… anche se addolciti (parecchio addolciti). Altri riferimenti? Li troviamo nel suo nome d’arte, Gilvian, frutto della fusione tra i nomi di David Gilmour e David Silvian, due punti di riferimento per l’artista. In arrivo pare ci sia un EP, quindi restate sintonizzati.
(Autoprodotto) CD
GONE: Gone
Lorenzo Lugli è Gone. Lorenzo Lugli è il chitarrista dei Vanamusae. Gone è il suo alter ego quando vuole portare a galla la sua anima più intimista. Lasciati i ruggiti della band di appartenenza, Gone si è appropriato delle tenebre e le ha avvolte alle dodici tracce che compongono il suo debutto sulla lunga distanza. Gone soffre le pene dell’inferno e trasmette il suo stato d’animo in questo disco così minimale che ad una ulteriore sottrazione sarebbe rimasto solo il silenzio. Alcuni passaggi vocali sono ancora da focalizzare al meglio mentre il sound risulta essere il perfetto partner delle parole. Lorenzo ha intitolato la traccia numero quattro con il suo nome d’arte, scelta che porta a pensare che sia impazzito del tutto. Invece Gone è fatto così, ama provocare con “10’”, o prenderci in giro con “Hai dei rimpianti?”. Gone è il progetto solista di Lorenzo Lugli che ama guardare le stelle e pensare di poter viaggiare nella Via Lattea. “Andrà tutto bene”, questa ne è “La prova”, perché “La ragazza con gli occhiali da sole” è sicura che “Gone” “Guarda avanti”. Forse troppo avanti.
(Autoprodotto) CD