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Category Archives: F-M
THE GLAN: Fuss
I The Glan costruiscono il loro suono partendo dagli anni 80, sino ad arrivare ai giorni nostri, proponendo una formula contemporanea ed immediata.
“Fuss” è un disco post punk nell’attitudine e indie nelle sonorità.
Pare quasi che, inizialmente, gli arrangiamenti sfiorino a tratti i Bloc Party di Silent Alarm, per poi convincere particolarmente quando virano su dissonanze cupe, atmosfere dark e aperture post rock. Basta un primo ascolto per capire che questo disco è fatto per essere ascoltato dal vivo, avvolti dal muro di suono (Hide Your Weapon), trascinati da cori da stadio emozionanti (Stormy Weather) e da un senso di “liberazione” da sé stessi che permea l’intera musica dei The Glan.
Questo perché “Fuss” è un disco che parla di nuovi inizi, fiducia, insicurezza e coraggio.
“Le cose non vanno sempre come abbiamo pianificato, l’importante è reagire con appropriate contromisure…perché da ogni nube trapela un contorno argentato”.
(Autoprodotto) CD
GIVE VENT: Days like years
Il modenese Marcello Donadelli è Give Vent (dare sfogo) e noi chiediamo venia se siamo arrivati un po’ lunghi a recensire il suo album d’esordio ma così è. Give Vent è un cantautore che esprime il suo “disagio” con testi in inglese e ascoltando il suo disco sembra di trovarci di fronte ad un artista folk rock di Minneapolis o di Manchester, che ha attinto a piene mani dal punk (attitudine), dalla lezione di gente come Billy Bragg e dalla nuova scena che ha i suoi punti di riferimento anche nei Mumford and Sons. Il disco parte in sordina per poi esplodere con “More than a self destruction”, tutta da canticchiare e godersi, per poi tornare a sonorità più intime e riesplodere con “Times to wait”. In tutto otto brani da cucirsi addosso come un guanto di pelle stretto stretto. Per coloro che amano la musica cantautorale americana, la scena poetica inglese, Give Vent è il loro artista. Complimenti anche per la veste grafica. Il cd è racchiuso in un booklet di grande formato con i testi, ma dentro la busta potete trovare anche una mini fotografia ed una stampa che cambiano (suppongo) ad ogni copia. Grande ed impegnativo lavoro. “The winter will have an end” potrebbe diventare la colonna sonora delle vostre giornate. Fateci un pensierino.
(diNotte Records) CD
GIACK BAZZ: Giack Bazz is not famous
Federico Giacobazzi, Giack Bazz, è bravo. Forse anche troppo. Il suo ultimo lavoro si presenta racchiuso in un foglio di quotidiano che contiene il cd, due 45 giri, un adesivo, una copertina ed il download su bandcamp. Esistono tre versioni diverse di questo pacchetto che cambiano per il colore dei vinili e per la copertina che li contiene. Insomma un grande lavoro non solo musicale ma anche grafico/concettuale. Arrivando, invece, alla musica vera e propria bisogna prendere per buone le parole con le quali Giack si presenta: “Musicista professionista e creatore di mondi e parole (wor(l)ds)”, perché in questo lavoro c’è un pianeta brulicante di persone che fanno cose, che amano o si disperano, che vorrebbero raccontare o essere raccontate. C’è Devembra Barnhhart e la sua Jaguar vintage, c’è James White, c’è l’America sterminata, ci sono i social network, la brexit, ci sono le fake news, la fama, il successo, c’è la stanchezza mentale dopo una opera rock, c’è Federico che con la musica esorcizza i suoi demoni. Bazz non è famoso ma forse un giorno potrebbe diventarlo. Noi glielo auguriamo. Con tutto il cuore.
(Autoprodotto) CD + DOPPIO 45
FERORMONI: Un segno più forte
Ferormoni è un duo, un progetto artistico nato nel 2014 dall’incontro fra Tommaso Crisci (musicista e compositore) e Monica Marini (autrice di testi musicali e poesie), che in quattro anni di sperimentazioni sonore e poetiche hanno dato vita a questo esordio “Un segno più forte”, titolo quanto mai identificativo della passione con cui affrontano la materia musicale. Il disco, nel complesso, è scuro e marcatamente elettronico come i riferimenti che delineano, nelle parole dei due stessi autori, il loro background artistico: Nick Cave, Garbo, Subsonica, Sylvia Plath, Tuxedomoon, Cure. Bisogna essere ben chiari, la musica di Ferormoni non è quasi mai orecchiabile, facile, piacevole… ma d’altra parte si tratta di musica di ricerca, non potrebbe essere altrimenti. È espressione artistica, e come tale non ricerca il consenso a tutti i costi. Quello che è certo che è i due, pur lavorando spesso a distanza, sono riusciti a creare un mondo musicale ben definito e personale, il che non è poco.
(Autoprodotto) CD
FAKIR THONGS: Lupex
I Fakir Thongs sono giunti al nuovo album, “Lupex” e confermano, anche se non ce n’era bisogno, la loro bravura ed intensità. I Fakir Thongs sono il rock anni 70 che vive nel 2018 e se ne frega di cosa sta succedendo nel mondo della musica (la trap per esempio), perché loro sono stoner rock fino al midollo, sono blues nel sangue, sono progressive quel tanto che basta. In “Lupex” il trio/quartetto non cerca di compiacere con il ritornello furbetto, la melodia zuccherosa ma piuttosto cerca di coinvolgere (e ce la fa) con ritmi spigolosi, incedere lento e funambolico ed una vena psichedelica che ti fa girare la testa. Dentro “Lupex” c’è il rock che trasuda dopo un tirato concerto in uno sperduto locale di periferia, ci sono i Fakir Thongs che mi immagino in sala prove a suonare e risuonare un brano fino a farsi sanguinare le dita. Per certo uno di loro è padre di famiglia ma il rock non si ferma neanche davanti al proprio pargolo. Ascoltate senza remore, mettetevi in cuffia “No tears”, inginocchiatevi davanti alle casse mentre suonano “Pen strokes”, fatevi un panino durante i sette minuti di “Hormiga bite” e poi digerite con “Lady bell”. I Fakir Thongs saranno la mia colonna sonora per le prossime settimane. Si vive una volta sola, dicono.
(Music For People Distribution) CD