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Old Scratchiness: No shape

old-scratchinessOKUn po’ come l’Araba Fenice, i pavullesi Old Scratchiness risorgono dalle proprie ceneri con questo “No Shape”: scioltisi nel 2013 dopo la pubblicazione dell’EP “Negativity”, il quartetto si riforma ad inizio 2014 e subito riprende il lavoro su brani inediti, che sfociano in questo nuovo lavoro registrato nei primi mesi del 2015 presso il Kaze Studio. A prendere in mano l’abum viene il dubbio che sia un EP piuttosto che un full lenght, dato l’esiguo numero di brani al suo interno, ma non appena si inserisce nel lettore le cose cambiano parecchio: “No Shape” infatti non manca certo di respiro o lunghezza, dato che molti brani superano abbondantemente i cinque minuti, addirittura la finale “The Room of 1000 Clocks” trascina l’ascoltatore in giro per quasi seicento secondi. Le radici degli Old Scratchiness sono sicuramente nel primo grunge, quello dei Kyuss per intenderci, embrione della corrente stoner sviluppatasi nell’ultimo ventennio, un’eredità particolarmente evidente nel brano “Shapeshifter”: ritmiche quadrate, chitarre affilate e una produzione scarna al punto giusto, elementi che fanno di “No Shape” un buon punto di partenza per una band in crescita.

(Autoprodotto) CD