I pensieri dei valutatori: Giampiero Bigazzi
La pandemia ha inferto un duro colpo alla musica, intesa non solo come arte ma anche nelle sue vestigie commerciali. Abbiamo chiesto ai nostri valutatori una riflessione sulle criticità nate in conseguenza a questo stato eccezionale. Uno sguardo che passa attraverso gli occhi di produttori, discografici, direttori artistici, musicisti.
Ok. Pensieri in libertà… riflessioni d’inizio dicembre. Anno orribile 2020.
Cosa posso afferrare dai molti pensieri che in tutti questi mesi hanno affollato la mia mente? E che si condensano in questi fiacchi giorni invernali?
Mi sono stancato di fare e vedere le cose in streaming, on line, digitali, fondamentalmente finte. Meno male che per la second wave nessuno ha avuto il coraggio di affacciarsi da un balcone con la chitarra. Come invece ci siamo scatenati nei primi mesi del Covid. A parte i cori dalle terrazze (obbligatoriamente ripresti con i telefonini e subito affidati ai social), è stato tutto un prolificare di dirette (o quasi) digitali, zoom, skype…
La successiva seconda esplosione della pandemia ha istituzionalizzato questi sistemi di comunicazione (ora abbiamo anche webinar!), dopo un’estate di tiepida ripresa dello spettacolo dal vivo. In molti, mancando alternative lavorative, si sono dedicati a proporsi come improbabili maestri della diretta in streaming. Ormai siamo abituati, per non sparire del tutto, ad apparire per forza su un computer o simili. La cosa positiva è che, mentre nella prima fase si chiedeva l’intervento casalingo degli artisti, adesso ci sono situazioni, sempre più diffuse, che hanno accettato l’idea che è giusto pagare il lavoratore dello spettacolo e della cultura anche per la sua creazione digitale. E la qualità giustamente – anche se non sempre – se ne è avvantaggiata. Da questo punto di vista l’uso del web e dei social per esprimerci in modo compiuto e “vivo”, resterà un congegno espressivo e di diffusione che continueremo a usare. E, senza esagerare, sarà un bene.
Si diceva il lavoratore dello spettacolo… Nelle divisioni cromatiche delle norme anti virus, un colore rosso totale ha coperto spettacoli e cultura. Spesso non se ne è capito la necessità, visto la serietà con cui tutti noi in estate abbiamo gestito i nostri spazi rivolti al pubblico. Ancora oggi, mentre scrivo, riaprono il mercato settimanale sotto casa mia (migliaia di persone con minimi controlli), ma non il teatro. È una ferita che colpisce tutti i livelli dell’arte.
C’è stato e c’è ancora un alto livello di disperazione per la mancanza di lavoro per centinaia di migliaia di persone e soprattutto di frustrazione per non essere pienamente considerati una risorsa per il Paese. Questa sensazione e la conseguente frustrazione rimangono, ma – a parte un inizio catastrofico in cui la “cultura” sembrava, nel pensiero dominante, solo turismo e musei – di fronte a continue proteste, le istituzioni hanno cominciato a considerare anche questo settore di lavoro. Nonostante questo, permane la delusione per cui il nostro mondo arriva sempre in fondo ai pensieri e alle azioni di chi ci governa, non considerando i numeri che fanno della cultura e dello spettacolo non solo divertimento e “cibo per l’anima” (che non è poco), ma anche occupazione e “produzione” economicamente rilevante.
Ma, piano piano, qualcosa si è mosso. Forse una lieve scintilla si è accesa anche nelle stanze ministeriali. Si è aperto finalmente un tavolo tecnico permanente fra operatori e Ministero delle attività culturali.
Si è diffusa questa nuova parola: ristoro, vetusta terminologia burocratica a cui, alla fine, ci siamo affezionati. Abbiamo accolto, contenti, i vari ristori che soprattutto il Mibact ha messo, pur confusamente, in campo.
L’impressione però è che un complesso di creazione culturale, oltre l’emergenza, non può essere basato sull’assistenzialismo. Si è abbandonato il “niente sarà come prima” perché era soprattutto un’affermazione incerta, ma nel nostro caso bisognerebbe veramente che le cose non ritornassero a essere come sono adesso.
Necessitiamo di regole certe e consapevoli, di leggi apposite (soprattutto per quanto riguarda la musica), di spazi giusti, di coinvolgimento della scuola (perché la matematica e non la musica? perché la letteratura e non il teatro come drammaturgia, e il cinema? cioè il linguaggio che è sintesi di tutto…). E ancora: rivedere l’accesso al Fus (Fondo unico dello spettacolo), riformare il codice dello spettacolo dal vivo, semplificare, uniformare, rivedere i meccanismi previdenziali, abbassare l’iva per la musica e lo spettacolo. Mentre si prova a superare le criticità di questo terribile momento, si dovrebbe individuare un progetto complessivo di ampio respiro: il nostro non è un “passatempo” per gioiosi saltimbanchi. L’ossimoro è dietro l’angolo: non vogliamo uscirne più forti ma con le ossa completamente rotte…
Oyku Dogan: SONDAinONDA
Oyku Dogan è una cantante e pianista – oltre che songwriter – di origine turca che vive a Piacenza. Dal 2013 a oggi ha pubblicato due album e numerosi singoli, di chiara matrice pop e cantati in lingua inglese. Nel 2021 esce Mi ricordo, il primo brano in italiano. Contemporaneamente iniziano le collaborazioni con artisti stranieri in ambito deep house e r’n’b.
Iosonomoka: SONDAinONDA
Nicola, in arte Moka, suona dall’età di 14 anni e definisce la sua musica “intimistica”. E’ nata da un periodo di solitudine e ha alle spalle le canzoni che Nicola suonava in gioventù come artista di strada, in giro per l’Europa e il Sudamerica.
Dal 2016 suona principalmente con la sua band Moka Quartet con la quale ha prodotto 2 album. Il nuovo singolo E’ naturale uscirà nelle prossime settimane
Ascolta Musico Fallito che Moka ha suonato in acustico a fine intervista
SONDAHeart – Il podcast. Ep.22: Giargo in Arte
SONDAHeart, il podcast che raccoglie le interviste degli artisti iscritti a Sonda.
Già da diversi anni pubblichiamo brevi interviste registrate in formato video sul nostro canale Youtube; SONDAheart ci dà la possibilità di espandere le chiacchierate con gli artisti ospiti e di toccare diversi aspetti che, nei video di 3-4 minuti, finiscono per essere tralasciati.
SONDAHeart è distribuito sulle principali piattaforme: Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Google Podcast.
SONDAHeart ospita oggi Giargo in Arte
Sonda Music Sharing 2021: Four Rays
Il Centro Musica ha selezionato cinque strumenti a fiato (flauti, ance, ottoni) per la residenza artistica “Four Rays / Quatre Faisceaux d’Anti-Division: a Residency”.
Il progetto ha offerto la possibilità ai giovani artisti della regione, interessati alla musica di ricerca ed alla sperimentazione, di partecipare ad una residenza artistica coordinata dal chitarrista Stephen O’Malley – fondatore del gruppo Sunn O))) – e dal compositore elettroacustico François Bonnet (in arte Kassel Jaeger, direttore del centro di ricerca INA GRM di Parigi).
La residenza artistica si è tenuta presso La Torre nei giorni 1-5 dicembre 2021.
I musicisti selezionati:
Giacomo Bertocchi (clarinetto, sax contralto, sax tenore, flauto traverso)
Demetrio Cecchitelli (flauto traverso in do)
Oscar De Caro (tuba, euphonium)
Caterina Romano (flauto traverso, ottavino, flauto basso, flauto in sol)
Giulia Schifani (flauto traverso, ottavino, flauto basso).
IL TOUR
• 5 dicembre 2021: La Torre (MO)
• 8 marzo 2022: DAS – Dispositivo Arti Sperimentali (BO) – Collagene Proteine Culturali
• 12 marzo 2022: Spettro (BS) – Calicanto
• 23 marzo 2022: Standards (MI)
SONDAHeart – Il podcast. Ep.21: La Malcostume
SONDAHeart, il podcast che raccoglie le interviste degli artisti iscritti a Sonda.
Già da diversi anni pubblichiamo brevi interviste registrate in formato video sul nostro canale Youtube; SONDAheart ci dà la possibilità di espandere le chiacchierate con gli artisti ospiti e di toccare diversi aspetti che, nei video di 3-4 minuti, finiscono per essere tralasciati.
SONDAHeart è distribuito sulle principali piattaforme: Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Google Podcast.
SONDAHeart ospita oggi La Malcostume
SONDAHeart – Il podcast. Ep.20: Phi Legacy
SONDAHeart, il podcast che raccoglie le interviste degli artisti iscritti a Sonda.
Già da diversi anni pubblichiamo brevi interviste registrate in formato video sul nostro canale Youtube; SONDAheart ci dà la possibilità di espandere le chiacchierate con gli artisti ospiti e di toccare diversi aspetti che, nei video di 3-4 minuti, finiscono per essere tralasciati.
SONDAHeart è distribuito sulle principali piattaforme: Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Google Podcast.
SONDAHeart ospita oggi il collettivo Phi Legacy
Giargo in Arte: SONDAinONDA
Il progetto Giargo in Arte nasce a Bologna nel 2017 grazie all’incontro tra il rapper Giorgio Michele Longo, il chitarrista e produttore Federico Franciosi e il clarinettista Carlo Cocciardi.
Il genere proposto è una sorta di rap fortemente influenzato dal cantautorato italiano, contaminato da sonorità soul e bossanova.
L’ultima pubblicazione – dal titolo Gabbiano Mixtape – risale a pochi mesi fa.
Ascolta Quando Bevo che Giargo in Arte ha suonato per noi in acustico a fine intervista
Sonda Music Sharing 2021: SOUNDTRACKS
SOUNDTRACKS – Musica da film si rivolge a tutte le realtà musicali interessate all’integrazione tra linguaggi musicali e cinematografici. Gli artisti selezionati costituiranno un collettivo originale che lavorerà alla sonorizzazione e colonne sonore di pellicole cinematografiche, al fine di realizzare produzioni musicali su specifiche pellicole individuate dal direttore artistico del progetto residenziale (Corrado Nuccini). Al collettivo saranno affiancati artisti guest per ogni produzione.
SOUNDTRACKS – Musica da film è un bando di selezione per 8 artisti per la formazione di un collettivo che andrà a realizzare produzioni originali di sonorizzazione di pellicole cinematograficheLa partecipazione è riservata a residenti in regione di età inferiore ai 36 anni. I tutor coinvolti nella residenza di 10 giornate sono Xabier Iriondo – per la realizzazione della produzione City Visions – ed Enrico Gabrielli, per la sonorizzazione della pellicola L’Inferno.
I musicisti selezionati:
Agnese Amico, violino
Michele Bonifati, chitarra
Francesco Brianzi, vibrafono
Simone Di Benedetto, violoncello
Marco Fiorini, chitarra
Giacomo Ganzerli, batteria
Mattia Loris Siboni, elettronica
Giulio Stermieri, tastiere
LE RESIDENZE
Residenza artistica presso La Torre dal 5 al 10 giugno con Xabier Iriondo.
Residenza artistica presso La Torre dal 15 al 17 settembre con Enrico Gabrielli.
IL TOUR
• 21/6 La Tenda (MO), Festa della Musica
City Visions. Collettivo Soundtracks 2021 + Xabier Iriondo
• 29/8 Parco Pareschi (FE)
City Visions. Collettivo Soundtracks 2021 + Xabier Iriondo
• 18/9 Palazzo S.Margherita (MO), Festivalfilosofia
Sonorizzazione de L’Inferno. Collettivo Soundtracks 2021 + Enrico Gabrielli
• 27/11 Teatro Miela (TS)
City Visions. Collettivo Soundtracks 2021 + Xabier Iriondo
• 2/12 Circolo Arci Colombofili (PR)
City Visions. Collettivo Soundtracks 2021 + Xabier Iriondo
• 17/12 Circolo Arcipelago (CR)
Sonorizzazione de L’Inferno. Collettivo Soundtracks 2021 + Enrico Gabrielli
VIDEO
City Visions – Collettivo Soundtracks + Xabier Iriondo
L’inferno – Collettivo Soundtracks + Enrico Gabrielli
Sonda Music Sharing 2021: I TRILLICI
I Trillici nascono a ridosso del 2018. Fondono la freschezza dei lidi romagnoli con il disagio esistenziale adolescenziale, il tutto coadiuvato da una generosa dose di ukulele e distorsioni rigorosamente ingiustificabili.
Così Underground Che Mi Vorrei Seppellire è la loro prima fatica discografica.
L’idea dell’album è quella di trasformare le aspirazioni e i sentimenti in ritornelli incalzanti e urla strazianti, grazie all’aiuto di un basso, una chitarra, un ukulele e una la batteria.
Registrato nella primavera del 2019 al Big Tree Studios, Così underground che mi vorrei seppellire è la prima uscita di Upupa Produzioni dopo un periodo di silenzio e il doveroso ricambio
generazionale, per un’etichetta attiva ormai da più di 10 anni.
Partecipano all’edizione 2020 di X-Factor suonando una cover dei Queen – Don’t try suicide – davanti ai giudici Manuel Agnelli, Emma Marrone, Mika ed Hell Raton.
I Trillisci sono:
• Andrea Zambelli, chitarra/voce/ukulele
• Alex Pinca, basso
• Enea Scomparin, batteria
LA RESIDENZA ARTISTICA
La residenza artistica de I Trillici si è svolta dall’8 al 10 ottobre ed è stata condotta dal produttore Marco Bertoni.
IL TOUR
• 18/6 Festa della Musica (Nonantola – MO)
• 19/6 Barfly (Finale E. – MO)
• 24/8 Nonno Pep (Carpi – MO)
• 4/9 Rockrazia Festival (S.Benedetto Po – MN)
• 10/9 Avamposto 2.0 (Rimini)
• 4/11 Cap 10100 (Torino)
• 6/11 Circolo Arcipelago (Cremona)
LA PRODUZIONE DISCOGRAFICA
L’album Paura, huevos y leche è on line su tutte le piattaforme dal 17 dicembre 2021
IL VIDEO