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I partner, i locali: CALAMITA

calamita1Il Calamita è ubicato in Via Tornara a Cavriago (RE), ha una capienza di circa 200 spettatori e per raggiungerlo, una volta arrivati in paese è sufficiente seguire le indicazioni per “La Cremeria”, che è il centro di formazione proprio di fianco al locale. Tra gli artisti che sono saliti sul suo palco è doveroso ricordare: Morgan dei Bluvertigo, Baustelle, Cristina Donà, Bugo, Offlaga Disco Pax, Marta Sui Tubi, Lydia Lunch, Faust, Howe Gelb, Teatro Degli Orrori, Dente, Diaframma e Malfunk. Tutti questi nomi hanno fatto il sold out, in particolare gli Offlaga nel 2010 e Cristina Donà nel 2003: in entrambi i casi non si riusciva a metter piede al Calamita dal fitto di gente che c’era.

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Paolo Benvegnù live

“Il Calamita nasce alla fine del 1997 su un’iniziativa di alcuni ragazzi con la passione per la musica, alcuni musicisti e altri semplicemente appassionati, che decidono di formare un circolo, questo grazie anche al comune di Cavriago che mise a disposizione lo spazio del centro giovani e all’appoggio della Pro Music di Vezzano s/c che portò le attrezzature per creare un circolo esclusivamente per musica dal vivo. Grazie alla passione mai diminuita, il Calamita è diventato, negli anni, un punto di riferimento per la musica dal vivo non solo per la provincia di Reggio, ma anche per la regione e non solo”, ci racconta con trasporto Davide Fontanili, che prosegue: “Gli artisti che sono in cartellone al Calamita sono scelti da un’apposita direzione artistica, in collaborazione con la webzine Kalporz.com. Da ormai 9 anni la programmazione si concentra su musica originale, quindi evitiamo le cover band e quelle che omaggiano un artista, concentrandoci sul panorama indie-rock italiano e straniero”. Davide alla domanda di cosa significhi direzione artistica è molto sintetico, a ragion veduta: “La direzione artistica del Calamita, una volta decisa la linea con il direttivo del circolo, seleziona le varie proposte che giungono copiose al locale”. Davide è anche disposto a dare un consiglio agli artisti che volessero proporsi come attrazione per una serata nel locale di Cavriago: “Innanzitutto devono fare musica originale, o al massimo cover molto personalizzate, oppure iscriversi al concorso ‘Premio A.Daolio’ che si tiene al Calamita da 18 anni grazie Comune di Cavriago e all’Arci provinciale” e poi con passione ci racconta che “Per noi non è mai stato un business, ma una vera e propria passione nei confronti della musica che ci ha spronato ad andare avanti anche quando il periodo, come negli ultimi anni, non è certamente dei migliori. Pensando a una mancanza del locale mi viene in mente subito la sua capienza, ma forse anche no. Ovvero il fatto di essere piccolo e intimo è uno dei suoi punti di forza, ma se ci fosse più capienza si potrebbero fare anche artisti che attualmente non possiamo permetterci per questioni di budget”. Davide ci tiene a consigliarci anche un paio di locali: “Un club come il Fuori Orario non si può non menzionare e consigliare e poi trovo molto interessante la programmazione di un circolo ARCI in provincia di Treviso, il New Age, che ha un calendario molto simile al nostro ma con alcuni artisti famosi in più”.

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Davide Fontanili

Lo storico gruppo tedesco di kraut-rock “Faust” è stato al Calamita nel 2007 e cosa buffa, ma anche preoccupante, durante il concerto ha acceso un flessibile tagliando della lamiera con una cascata di scintille che scendeva sul pubblico e sugli arredi del locale. Potete immaginare l’ansia che ci assalì tutti quanti ma fortunatamente non successe niente di tragico o drammatico. Tra i tantissimi concerti che sono passati per il Calamita, ne ricordo molti con piacere ed altri che non mi sono piaciuti per niente, ma evito di fare nomi.

 

 

 

I partner, i locali: BRONSON

bronson1Il Bronson si trova in via Cella, 50 a Madonna dell’Albero in provincia di Ravenna. Ha una capienza di 400 spettatori. Tra i festival ospitati ci sono: Passatelli In Bronson, Transmissions, Weird Tales, Beaches Brew. Tra i sold-out figurano: Kula Shaker, Patrick Wolf, Alt-j, Verdena, The Tallest Man On Earth. Tra i concerti di rilievo: Anna Calvi, Shout Out Louds, Dente, Olafur Arnalds, Motorpsycho, Tinariwen, Tito and Tarantula, Micah P. Hinson, The Notwist, Joanna Newsom.

Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.bronsonproduzioni.com, scrivere a info@bronsonproduzioni.com, o telefonare alla info line 333.2097141. Facebook: Bronson Twitter: @bronsonprod

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Photo: Luca Sartoni

I partner, i locali: OFF

Mr Muzik OffL’Associazione Culturale Stoff, composta da un gruppo di giovani ragazzi modenesi, si occupa di promuovere la diffusione di attività sociali e culturali svolgendo iniziative e organizzando servizi. Dal settembre 2008 gestisce il complesso Mr. Muzik, che comprende cinque sale prove e il locale Off, di cui l’associazione garantisce tutti i servizi, dalla custodia degli spazi all’organizzazione e produzione di concerti ed eventi. L’alto livello di questi ultimi ha portato velocemente il nome dell’Off all’interesse di stampa e addetti del settore.

 

Nato come luogo per ospitare attività culturali e in particolare spettacoli di musica dal vivo, l’Off fa parte di Mr Muzik, struttura del Comune di Modena che comprende anche 5 sale prova. Da circa 4 anni è sotto la gestione dell’associazione culturale Stoff: “La decisione di intraprendere quest’avventura è arrivata grazie ad una opportunità offertaci dal Centro Musica di Modena”, racconta Valerio Gilioli, a capo dell’associazione assieme a Filippo Stanzani, “Che ha visto in noi due figure professionali in grado di sviluppare un progetto credibile per rilanciare questa struttura, in particolare perché il fulcro delle iniziative da noi sviluppate all’interno del contenitore è la musica dal vivo, con un occhio di riguardo per le realtà locali e nazionali”. Dal 2009 il locale collabora con il progetto Sonda, anche se non è l’unico modo con cui la struttura contribuisce allo svilupparsi della scena di band emergenti: offrire ai giovani un palco importante, un club che abbia una reputazione e che quindi ospiti nomi di richiamo, ma anche dargli la possibilità di ascoltare e confrontarsi con artisti più avanti di loro professionalmente parlando è secondo gli organizzatori un modo per favorire la crescita dei musicisti modenesi.

Valerio Gilioli e Filippo Stanzani dell'Off
Valerio Gilioli e Filippo Stanzani dell’Off

“Mi piace pensare”, spiega Valerio, “che portare nomi di richiamo a Modena aiuti la nostra città stimolando sempre nuovi ragazzi a iniziare a suonare, o ad impegnarsi per raggiungere un traguardo importante”, obiettivo che fa da controparte alle tante difficoltà legate al tempo e al reperimento delle risorse, oltre al crescente aumento della burocrazia e delle limitazioni imposte ad associazioni come Stoff, ma che è compensato dalle tante soddisfazioni che questo impegno porta con sé, soprattutto quando Filippo racconta che “grazie al mio lavoro di fonico, che mi vede ospite di altri live club lungo tutta la penisola, sento che l’Off è conosciuto e considerato come uno dei locali più attivi in Italia, e mi rendo conto di quante siano le persone che ormai vedono nel locale una seconda casa, o meglio una tana dove rifugiarsi. Infatti negli anni abbiamo ospitato la produzione e l’allestimento di parecchi tour, con artisti come Marta Sui Tubi, Dente, Bugo, Immanuel Casto e Offlaga Disco Pax”. Quattro anni in crescita, dunque, che hanno permesso ai due soci di Stoff di farsi un’idea abbastanza chiara sullo stato della musica dal vivo nel nostro Paese, un ambiente in cui le cose più importanti per andare avanti sono secondo loro umiltà e spirito di sacrificio. Sia nella gestione di un locale, sia nell’ottica di una band emergente è importante “essere pronti a mettere in discussione il proprio lavoro e a ricominciare ogni giorno, non fossilizzarsi su idee che non funzionano e non avere paura di sbagliare” almeno tanto quanto “crearsi una buona cultura musicale, ascoltando e andando a vedere concerti perché sono momenti di confronto e crescita. Il vero valore aggiunto di Sonda è infatti che segue le band proponendo incontri e collaborazioni con professionisti di tutti gli ambiti legati alla musica, cosa che un artista difficilmente può fare da solo”.

 

Di episodi ne sono successi veramente tanti, e anche se non ci è capitato nessuno che mangiasse un pipistrello sul palco ci siamo fatti delle risate: artisti che hanno fatto commenti sulle ragazze (ignorando fossero le nostre), band che ci chiedono da bere sul palco tisane calde messe in bottiglie che le facciano sembrare bevande da duri, rider faraonici e un cantautore americano che viaggiava in tour senza telefonino e navigatore sostenendo che il bello di viaggiare è il perdersi. Le altre “avventure” è meglio che rimangano un piccolo segreto.

 

I partner, i festival: NODE

node festivalNel corso degli ultimi quattro anni Node è diventato una manifestazione di grande importanza, capace di attirare nei prestigiosi spazi della Galleria Civica migliaia di persone provenienti da Modena e da tutta Italia. Con un ricco programma di eventi, spettacoli e workshop, il festival vuole essere per la città un’occasione sperimentare forme di espressione riempiendo spazi con nuovi suoni e nuove immagini. Negli anni Node ha ospitato, fra gli altri: Alva Noto, Ryoichi Kurokawa, Rafael Anton Irisarri, Oval, Leafcutter John, Shigeto, Baths, Anenon, Shlohmo, Salva, Soosh.

 

Risale al mese di giugno 2008 – dopo quasi un anno passato tra le difficoltà proprie dei primi passi e il confronto con i vari interlocutori in campo – la prima edizione di Node, festival modenese dedicato all’incontro delle arti visive con la musica, il cinema e le nuove tecnologie, che ha portato in Italia alcuni tra i progetti più interessanti e ricercati della scena mondiale. “L’idea di fare un festival di musica elettronica è nata un po’ per passione e un po’ per il desiderio di riuscire a creare un momento in cui la ricerca musicale e le arti performative contemporanee trovassero un punto di contatto comune, in un luogo non deputato alla musica come la Galleria Civica di Modena.

NODE, Ryoichi Kurokawa (ph Simona Silvestri)
NODE, Ryoichi Kurokawa (ph Simona Silvestri)

Mischiare le carte, insomma”, dice di Node uno dei suoi fondatori, Fabio Bonetti. Punto forte del festival è certamente la scelta degli artisti, realizzata ricercando costantemente la qualità musicale e la costruzione di un filo logico in grado di unire le esibizioni dei performer, con l’obiettivo di valorizzare al meglio ogni singolo progetto (oltre che l’intera rassegna). Un discorso armonico, quindi, che si svincola dalla semplice presenza di artisti noti e che negli anni ha anzi cercato in ogni modo proporre live artisti poco conosciuti, destinati dopo non molto tempo a calcare le scene dei migliori festival europei e non solo. Un traguardo, però, raggiunto non senza poca fatica. “Penso che la difficoltà principale sia il riuscire a trovare i finanziamenti necessari per realizzare il festival. A chi volesse intraprendere una strada del genere consiglierei di armarsi di pazienza, determinazione e una buona dose di elasticità”. Un mondo duro quello della musica dal vivo, anche se, prosegue Bonetti: “Le soddisfazioni? Sono tante, quelle più grandi direi siano la presenza di un pubblico sempre crescente ad ogni edizione, e il clima sereno e disteso che si instaura tra gli artisti e lo staff nei giorni del festival”. Ma cosa deve avere un artista, oltre a un prodotto musicale valido, per partecipare a Node? Una performance ben definita, chiara, che vada oltre alla semplice idea di “live”. Si, perché il punto di arrivo che da sempre Node si ripropone di raggiungere è l’unione fra la musica e le arti, un legame difficile da creare ma impossibile da sciogliere: il festival non è infatti solo musica, ma anche installazioni interattive, creazioni di video-maker e sound-designer, è incontro, scambio, un’intersezione (appunto) fra diverse forme artistiche. Ed è forse anche in quest’ottica che Node è entrato a far parte dei partner di Sonda nel nuovo triennio del progetto, una sfida affrontata con la curiosità di scoprire se tra tante band rock iscritte al progetto si nascondano anche artisti interessati alle nuove frontiere della sperimentazione con la musica elettronica.

 

Fabio Bonetti, NODE Festival
Fabio Bonetti, NODE Festival

 

“Vedendo passare tanti artisti, di episodi e richieste assurde ce ne sono stati diversi, ma sicuramente nella top ten c’è l’insistente richiesta – alle 4 del mattino – di andare in un night club… Imbarazzante”.

 

 

 

 

I partner, i festival: MEI

MEIIl Meeting delle Etichette Indipendenti nasce nel 1997 ad opera di Giordano Sangiorgi e un gruppo di organizzatori modenesi, e raduna tutte le produzioni discografiche indipendenti italiane alla Fiera e al Palazzo delle Esposizioni di Faenza. Nel 2009 si arriva a oltre 30 000 presenze, con 300 espositori e più di 400 artisti che si sono esibiti dal vivo, mentre dal 2011 il MEI si trasferisce all’interno del Medimex di Bari (Fiera delle Musiche del Mediterraneo) mentre a nel centro di Faenza organizza il festival per artisti emergenti Supersound.

 

Seconda metà degli anni ’90. Le etichette discografiche indipendenti, per lo più quelle aderenti ad AudioCoop, occupavano il 3% del mercato e puntavano ad allargarsi sempre più, scalzando quote alle multinazionali del disco. Come fare, però? Un vecchio proverbio dice che l’unione fa la forza: proprio quella fu la strada intrapresa con la nascita del Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti), una strada che ha portato la Fiera a diventare punto di incontro per tutto un comparto arrivato a coprire il 25% dell’intero mercato discografico nazionale. Giordano Sangiorgi, patron della manifestazione, ha ben chiara la linea artistica della propria creatura, nonché le ragioni del suo successo: “Non scelgo mai da solo, ma sempre sulla base delle proposte che mi arrivano dai produttori discografici o dai festival. Poi lavoro sempre affinché i nuovi talenti siano in qualche modo presenti, anche perché uno dei motivi principali di crescita e sviluppo del Mei è che negli anni ha proposto al 90% artisti sconosciuti al grande pubblico, oltre ad avere condiviso le scelte con tanti altri. Non una direzione artistica unica ma una rete, un network di proposte artistiche, in questo modo si costruisce il futuro della musica del nostro Paese, anziché lasciarlo in mano alle major del disco o al sistema dei talent”. Un impegno progettuale non facile da sostenere, però, data la difficoltà – racconta sempre Sangiorgi – nel reperire fondi e risorse in un contesto in cui la musica non è riconosciuta a livello nazionale come un elemento di crescita culturale, lontana quindi dalla certezza del sostegno pubblico e quindi impossibilitata a fare progetti sul lungo termine. “Credo che la musica in Italia meriterebbe di avere ogni anno, come accade per il cinema e per altri settori, una vera e propria vetrina ufficiale dei suoi prodotti nuovi”, prosegue Sangiorgi, “Bisogna fare un ragionamento per salvare il circuito dei live degli artisti indipendenti che fanno innovazione e ricerca: se non vi sarà sostegno a questi circuiti, si rischia di ritrovarsi solo con il mercato del live del lusso a prezzi stratosferici oppure con il discount della musica: piano bar, karaoke e cover band a costo zero nelle birrerie”. In quest’ottica si inserisce anche la partecipazione del Mei al progetto Sonda, per creare sinergia in un territorio emiliano romagnolo “da sempre in prima fila nella produzione di talenti musicali vecchi e nuovi, che meriterebbe ci fosse un piano di intervento che faccia diventare il settore culturale uno dei volani economici della regione”. Intanto anche il Mei è già cambiato, traslocando il Meeting vero e proprio all’interno del Medimex di Bari e mantenendo in terra faentina la sua ultima genesi: il Supersound – la cui prima edizione ha registrato oltre 20mila presenze – che nasce quindi anni dopo dagli stessi intenti, riunendo insieme alla Rete dei Festival la nuova musica italiana.

 

Giordano Sangiorgi, MEI
Giordano Sangiorgi, MEI

“Gli aneddoti sono tantissimi, ma ce n’è uno che mi piace ricordare: alla fine degli anni ’90 si iscrive per fare uno showcase acustico un artista che pochi anni dopo diventerà di gran moda, e io lo inserisco perché mi piace moltissimo, è stravagante e innovativo. Naturalmente all’epoca era sconosciuto, ma non ci potevamo aspettare che – con la fiera stracolma di gente – non lo sarebbe venuto a sentire nessuno. Imbarazzante. Lui senza battere ciglio prende la chitarra e attacca il suo showcase con me come unico spettatore, ma dopo appena trenta secondi mi cercano al cellulare per questioni di lavoro (ovvio, trovandomi al Mei) e mi tocca lasciarlo solo mentre continua imperterrito a suonare di fronte a nessuno. Un anno o due dopo vincerà un premio al Mei e avrà il palco sotto strapieno di gente, naturalmente stralunato come sempre ma felicissimo”.

 

Fakir Thongs – SONDAinONDA

I Fakir Thongs iniziano la loro esperienza musicale a gennaio 2012 e, dopo un periodo in sala prova di produzione serrata, iniziano un’intensa attività live nella zona di Modena. La loro musica si ispira allo stoner rock anni ’90 e allo space rock degli anni ’70 unendo melodie orecchiabili e atmosfere psichedeliche. A gennaio 2013, entrano in studio per la registrazione del loro primo EP che, per l’occasione, si avvale della produzione di Omid Jazi presso l’Hot Studio di Modena. Attualmente, proseguono la composizione di nuovo materiale e una costante attività live. Il brano Rifle Down Blues, registrato in versione acustica a fine intervista, raccoglie al meglio le loro sonorità.

facebook.com/fakirthongs

Sonda Live: le aperture nei locali partner 2013/2014

Sonda ha già confermato diversi artisti in apertura ai concerti in questa seconda stagione di collaborazione con live club e festival dell’Emilia Romagna:

OFF
– 17 ottobre: BORZ in apertura a The Crazy Crazy World of Mr.Rubik
– 18 ottobre: RADIOALICE in apertura a Criminal Jokers
– 7 novembre: EUGENIO RICHETTA in apertura a Riccardo Sinigallia
– 14 novembre: SAPONE INTIMO in apertura a Kutso
– 15 novembre: ENRICO MESCOLI in apertura a Selton
– 19 dicembre: MAY GRAY in apertura a Go!Zilla
– 20 dicembre: EXIT LIMBO in apertura a Unwelcome
– 21 febbraio: ORDINARY FRANK in apertura a Zeman
– 21 marzo: SETTEMBRE ADESSO in apertura a Soltanto
– 24 aprile: THE TALKING BUGS in apertura a Jack Jaselli

COVO CLUB
– 6 dicembre: ED in apertura a Villagers
– 22 febbraio: NATAN RONDELLI in apertura a Anna Calvi

BRONSON
– 16 marzo: THE ASHMAN in apertura a Piers Faccini

CALAMITA
– 29 marzo: DIVANOFOBIA in apertura a Maria Antonietta

DIAGONAL LOFT CLUB
– 9 aprile: THE ASHMAN in apertura a Quilt

BORZ – SONDAinONDA

Dopo aver capitanato per anni la punk band modenese Kilowater, facendo da spalla a Punkreas, Shandon, Linea77 e con ben 5 album autoprodotti alle spalle, nel 2011 il bassista e cantante emiliano Andrea Borghi diventa IL BORZ. Ispirando il suo personaggio ad un joker fumettistico, BORZ crea un mondo teatrale e musicale, in cui si pone al centro della scena come simbolo dell’ipocrisia di una società che impone la felicità ad ogni costo.
Con la sua band sperimenta sonorità elettroniche mixate con abbondanti dosi di chitarre punke cerone bianco e il risultato è un vibrante electropop. Nel 2012 dopo solo un anno dall’inizio del progetto, firma con MIRALOOP RECORDS (etichetta indie bolognese) ed esce “ELECTROCLOWN” il primo, rappresentativo singolo di questo nuovo progetto musicale in cui l’evoluzione dell’artista verso nuove sonorità è evidente. In attesa dell’uscita del suo album verso fine anno potete guardarvi il video di Rockstar, un condensato del BORZ pensiero.

facebook.com/borz

ECOS – SONDAinONDA

ECOS è un quintetto che nasce con l’intento di creare musica Rock Italiana partendo da un background variegato che va dal metal più evoluto al rock.
Nell’album d’esordio “Sospeso e in equilibrio” l’obbiettivo di ogni canzone è quello di raccontare e raccontarsi in un modo originale, uscendo dai canoni precostituiti. Le influenze che caratterizzano i brani sono ben distinguibili tra loro in un suono di forte carattere costruito sempre nell’ottica del “made in Italy”. Nel 2012 si aggiudicano il secondo posto al festival degli Autori di Sanremo, dove ottengono un forte consenso dall’etichetta discografica Warner. Attualmente collaborano con l’Over Studio Recording di Cento (BO), dove stanno lavorando al secondo album. Oggi gli ECOS hanno raggiunto maggiore maturità grazie ad un affiatamento che traspare dalle canzoni e dai testi di cui potete avere un assaggio ascoltando Senza di Lei registrato in versione acustica a fine intervista.

facebook.com/ecos

Sapone Intimo – SONDAinONDA

I Sapone Intimo sono una band modenese nata a gennaio 2011, suonano fin da subito pezzi propri in lingua italiana, il loro genere spazia tra il rock e la demenza. Iniziano l’attività live a marzo 2011 suonando in molti locali di Modena e provincia, a dicembre 2011 vengono chiamati a suonare in uno dei locali live più importanti di Modena, l’Off, e una settimana dopo aprono il concerto degli Skiantos al Vibra sempre a Modena. Nel Giugno 2012 il comune di Maranello organizza una serata di beneficenza in Piazza Libertà e chiama i Sapone Intimo a suonare come headliner, la serata ha un enorme successo, infatti si esibiscono di fronte a circa 2000 persone. Il 12 settembre vincono il contest Happy Sound 2012 con la canzone “Tu non mi capisci”.
Il 20 aprile 2013 è uscito il loro primo album “Sensibile” composto da 11 canzoni tra cui anche Champignon, la canzone che hanno registrato in versione acustica per il nostro canale Youtube.

facebook.com/saponeintimo