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Settembre Adesso – SONDAinONDA

I Settembre Adesso nascono a Modena nell’estate del 2009 inizialmente come “power trio” strumentale formato da Marcello Borsari (chitarra), Vittorio Vezzali (basso) e Greta Benatti (batteria). Da subito inizia la ricerca di una voce femminile in grado di affiancare le sonorità particolari della band e dopo una lunga ricerca entra a far parte del gruppo Laura Antonioli che, con l’aggiunta di Marco Michelazzi (chitarra), va a completare la line-up.

Nell’ultimo anno i Settembre Adesso sono stati reduci da ottimi risultati vincendo Rock Targato Italia e il concorso Note In Bilico organizzato dal Centro Musica durante il quale è stata registrata questa versione live del brano Vedo Aldilà che potete ascoltare e vedere sul canale Youtube del gruppo.

facebook.com/settembreadesso

Exit Limbo – SONDAinONDA

Il progetto Exit Limbo nasce nel 2011, dall’incontro tra Giovanni Cantele (chitarrista Italo-Afrikaans di cultura anglo sassone, approdato in Italia nel 2006 per continuare la sua attività di designer e Concept Artist), Alberto Bergonzini (bassista ed attuale membro degli “Shot Guns”, cover band dei Guns’n’Roses, molto conosciuta a livello nazionale) e Niccolò Facchinetti (batterista, coinvolto nel progetto “Supravisitor”, con all’attivo 3 Ep e numerose performance live in Italia, tra cui “Heineken Jammin’ Festival 2007” e “Jack Daniel’s Tour 2008”).

La sinergia e l’approccio poco tradizionalista dei musicisti inizia a trovare terreno comune nell’esplorazione di sonorità nuove, contaminate da elementi di elettronica e un’ indole tribale, che va ad attingere da più generi. All’inizio del 2012, a completare il gruppo si va ad aggiungere, dapprima l’elemento vocale, Luca Toni, poi quello elettronico, Dario Casillo (fonico di studio della band integrato al synth e alla drum machine). La scelta di voler seguire questo percorso nasce da persone con un background diverso, per certi versi agli antipodi, che cercano di sintetizzare i loro punti in comune originalmente ed efficacemenete, attraverso un suono ruvido e di impatto. Ad affiancare la musica un immaginario visivo post industriale che caratterizza tutte le loro produzioni, esemplare il video del brano White Noise.

facebook.com/exitlimbo

Travel – SONDAinONDA

I Travel  sono una giovane band di Campogalliano che suona un alternative-rock dalle diverse sfumature.

Preferiscono che sia la musica a parlare per loro, ma siamo riusciti a strappargli un’intervista e a farci raccontare le origini del gruppo, la nascita dei brani e le loro tecniche di scrittura.

La versione acustica di Il sole si arrende, registrata a fine intervista, indica le loro coordinate sonore.

Not Dead Yet – SONDAinONDA

I Not Dead Yet nascono nell’estate del 2012, all’interno di uno dei più fiorenti bacini di produzione musicale d’Italia…quello Modenese. Dalle ceneri dei Milkill, Mattia “Matt” Fraulini (Batteria) e Mirko “Dassa” Dassanayake (Chitarra/Voce) iniziano a dare forma al progetto e dopo una intera estate passata ad essere un duo, a settembre la line-up viene completata con il bassista Mattia “Rubbio” Rubini.
Il genere è un misto di rock n roll, stoner, nu-metal prog e punk: un mix grintoso ed energico. Già nel Settembre 2012 (dopo una settimana dall’arrivo nella band di Mattia Rubini) il groove sostanzioso e fresco li ha portati a vincere il Guiglia Rock 2012 (concorso musicale provinciale), conquistando il premio del miglior arrangiamento e il primo premio. La versione di The world is falling down registrata a fine intervista racchiude in versione acustica tutti questi elementi. A voi i Not Dead Yet…

facebook.com/notdeadyet

Master Of Confusion – SONDAinONDA

Il progetto Master of Confusion nasce tra il 2004 e il 2006 a Medolla, nella bassa Modenese, con l’intento di fondere le atmosfere psichedeliche di Pink Floyd e Doors con l’energia del pop/rock dei Muse e dei Radiohead in un genere che a loro piace definire rock “sognante”. Nel 2006 la band trova la sua line-up stabile e dopo svariate esperienze live il progetto inizia a prendere forma concreta fino ad ottenere, nel 2011, grandi soddisfazioni grazie agli ottimi piazzamenti raggiunti in vari  concorsi regionali ed extra regionali. Purtroppo la sostituzione del batterista prima e il devastante terremoto dopo, li ha obbligati a rallentare il ritmo.

Oggi i Master of Confusion sono tornati e il 2013 rappresenta per loro una sorta di anno zero da cui ripartire.

facebook.com/masterofconfusion

Festa della Musica 2013

festadellamusica2013Sonda Stage all’interno della Festa della Musica 2013 a Modena.

Sul palco di Largo Muratori si esibiranno cinque artisti di Sonda, a partire dalle 18.30: Master Of Confusion, Ero, Natan Rondelli, Ex Presidenti, Exit Limbo.

Animal Farm Project – SONDAinONDA

Eterogeneità è la parola chiave per definire gli Animal Farm Project, una band che in 10 anni di vita ha visto succedersi tra le sue file musicisti dalle personalità diverse e, in certi casi, contrastanti.
Dopo anni di prove, live e demo più o meno casalinghi, la band attira l’attenzione di Cristiano Santini (ex-cantante dei Disciplinatha) della Black Fading.
Da questa collaborazione nasce il primo disco ufficiale degli AFP: “Complicated Lines”. Uscito nel 2009, l’album è un’insieme composito di stili, recensito dalla critica (non solo italiana), ed applaudito dagli addetti al settore, ma non riesce ancora a raggiungere l’attenzione del grande pubblico.
In questo periodo la band vive un momento di profonda divisione interna, durante il quale lasciano prima il chitarrista solista, e successivamente la cantante, ed al cui posto subentrano rispettivamente Davide e Barbara, tutt’ora membri del gruppo. Ma se la forza degli Animal Farm Project sta nell’eterogeneità dei suoi elementi, è proprio da questo cambio di formazione che ripartono per costruire un sound completamente rinnovato e finalmente, nel 2012 gli AFP entrano negli studi della Front Of House e, sempre con la collaborazione di Cristiano Santini, danno vita al loro secondo disco ufficiale: “The Earth Follows Us” , che ha visto la luce a gennaio 2013.

Tutto il resto da sapere lo trovate nell’intervista. Animal Farm Project.

facebook.com/animalfarmproject

May Gray – SONDAinONDA

May Gray è un’espressione californiana che indica un periodo specifico dell’anno in cui il grigio delle rare nuvole prevale all’onnipresente e acceccante sole color arancio accesso, tipico della West Coast. Ma è anche il nome di una band. Dopo una lunga esperienza nel leggendario Golden State, Paolo Rossi, già bassista di ED, semplicemente sente l’esigenza di scrivere.

I pezzi sono in inglese, chitarra e voce tenendo conto degli insegnamenti del più classico pop dei Beatles, del grunge dei Foo Fighters e dei Pearl Jam fino ad arrivare alla delicatezza di Ryan Adams; un paio di demo registrati in sala prove suscitano il desiderio di volerli sviluppare in un gruppo. Due chitarre (Alberto Lepri e Paolo Giliberti) un basso e una batteria (Mattia Giacobazzi) danno il giusto input a un sound contaminato dal rock, pop e atmosfere acustiche, in cui regnano sovrane la spontaneità e la voglia di fare musica. Esempio perfetto è la versione acustica di Please be Mine che abbiamo registrato a fine intervista.

facebook.com/maygray

Alesya: Notte Elettrica

alesya_notteE’ in uscita Notte Elettrica, il primo singolo della cantautrice emiliana Alesya.
Il brano è in programmazione su Radio Reggio e verrà presentato al Fim Rock Festival presso la Fiera Internazionale della Musica a Villanova D’Albenga (SV).
Alesya suonerà anche all’interno della manifestazione Music Town a Modena il 7 giugno sul palco di Calle di Luca.

I valutatori: intervista a Marcello Balestra

Marcello BalestraAutore e compositore, laureato in legge con una tesi sul Diritto d’autore. L’inizio della carriera di Marcello Balestra nell’industria musicale è legato a Lucio Dalla: Balestra è stato tour manager del cantautore bolognese nel periodo 86-88 poi nel tour mondiale Dalla-Morandi 88-89. Nello stesso anno diventa responsabile editoriale, artistico e legale dell’etichetta Pressing, sempre con Dalla, e delle Edizioni Assist. Fino al 2000 è docente universitario in Diritto d’autore e Discografia ESE, poi inizia a collaborare con la casa discografica CGD. Dal 2004 è in Warner Music Italia.

 

Tu rivesti il ruolo di A&R manager per la Warner Music. Come si diventa A&R di una multinazionale discografica?
“A mio parere non c’è un percorso standard per ricoprire questo ruolo. C’è chi ha fatto gavetta e chi ha imparato ricoprendone il ruolo anche per caso. La mia esperienza è stata varia ma sempre rivolta alla produzione di progetti artistici musicali e di ricerca sul repertorio. Occorre sicuramente essere immersi nella musica a 360° gradi, poiché l’A&R può e deve sviluppare progetti totalmente diversi tra loro, specie in una major”.

Quali sono le caratteristiche che deve avere un A&R per svolgere al meglio il suo lavoro?
“Un A&R manager deve avere il piacere, la curiosità, il bisogno, la voglia di ascoltare qualsiasi cosa gli sia proposta e poi con passione e determinazione, in base anche alle linee editoriali dell’azienda per cui opera, con serenità scegliere i progetti maturi per un pubblico che reputa potenzialmente pronto a capirli. Occorre anche tantissima umiltà e predisposizione all’arte altrui, senza quindi cercare di prevaricare artisti o produttori con la personale visione che si ha dei progetti, ma dando un contributo alla creatività già espressa”.

Come è cambiato il ruolo dell’A&R nel corso degli anni?
“Il ruolo è rimasto sempre legato alla progettualità e alle idee da sviluppare, oltre ai progetti obbligati da contratti, o da cadenze occasionali come il Festival di Sanremo. Da qualche anno l’A&R ha sempre più un ruolo trasversale e di ricerca anche in settori paralleli alla musica”.

Credi che si possa in qualche modo uscire dalla crisi che attanaglia la musica? Se sì, come?
“Cercando di non parlare solo del nostro settore ma di tutti i settori merceologici di beni ai quali si può rinunciare in momenti di crisi, direi che è possibile riconfigurare il ruolo della musica, specie per quella pop, e spostarlo da quasi sottofondo radiofonico a spazio culturale urbano. La musica può tornare protagonista e importante ad artisti e pubblico, soltanto allontanandosi dall’uso distratto che se n’è fatto negli ultimi anni, cercando invece di diventare un qualcosa da comunicare e non da somministrare: musica che serve a chi la ascolta e non a chi la produce. Solo guardando con più rispetto alla sensibilità di chi ascolta, si può trovare una soluzione diversa da quelle adottate fino ad ora, che assomigliano più alla vendita a peso che a quella di creatività emotiva”.

Nelle ultime stagioni i talent show hanno dato impulso al mercato discografico. è questa la strada da percorrere anche in futuro, o è stata una fortunata parentesi?
“Come previsto da tempo, anche il talent conferma il suo destino di programma tv che non riesce a sorprendere all’infinito. Il mercato è stato invaso da tanti nuovi nomi ma solo in pochi rimarranno. Ricordo che tre anni fa, quando cercai di porre l’attenzione sulle diverse intenzioni che ha un talent nei confronti di un partecipante, rispetto a quelle dello stesso partecipante, o di un eventuale produttore artistico e discografico, qualcuno disse che intanto coi talent si potevano far nascere nuovi talenti. Se pensiamo che i pochi giovani nuovi talenti sono il riassunto di centinaia di migliaia di partecipanti, c’è da riflettere sulle motivazioni prettamente televisive di un talent, ossia quelle giuste e primarie per chi fa televisione, di produrre uno show televisivo e non necessariamente di produrre talenti o costruire carriere. è sicuramente un bene che i talent abbiano dato a tanti giovani l’opportunità di imparare, migliorarsi e cimentarsi in programmi tv ma oggi rimangono spazi illusori”.

Cosa ti spinge a lavorare con un artista piuttosto che con un altro?
“Gli ingredienti di un artista sono tanti per capirli tutti al primo colpo e spesso ci si lascia coinvolgere dall’istinto più che da considerazioni tecniche. Aiuta molto la versatilità e la riconoscibilità oltre alla grande determinazione e all’intelligenza. Altri elementi fondamentali sono ovviamente lo stile, la scrittura e il modo di esprimere il tutto. Ultima cosa, comunque importante, è l’immagine, che deve essere coerente con ciò che esprime”.

Cosa ti aspetti dalla collaborazione con Sonda?
“Ogni volta che approccio nuovi spazi creativi, penso a nuove energie e a idee che s’incontrano. L’aspettativa è semplicemente questa, nella speranza di essere sorpreso da qualcosa di diverso, anche difficile da capire ma artisticamente e umanamente stimolante”.

Un tuo ricordo di Lucio Dalla.
“A Lucio devo tanto, lo ringrazierò sempre per avermi insegnato ad ascoltare e a dare!”.


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