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MORIEL: Segni opposti

Moriel è una “vecchia” conoscenza di Sonda, un suo brano è stato scelto da Alice come lato B di un singolo della collana Sonda Club ma oggi è ora di un nuovo brano estratto dall’ep di prossima pubblicazione. “Segni opposti” è una canzone pop che racconta di un ex che incontra la sua perduta anima gemella e fa finta di non vederla, per evitare di instaurare un dialogo che non ha voglia di iniziare, di incrociare il suo sguardo e forse anche di sentirla felice insieme ad altri amici/amiche. Un pezzo pop che racconta questa storia in appena un minuto e mezzo, quindi non preoccupatevi se quando arriverete alla fine vi sembrerà che tutto deve ancora succedere, perché tutto è già accaduto. Registrato in presa diretta, si sente addirittura il cinguettio di alcuni uccellini che chiacchieravano tra loro fuori dallo studio, “Segni opposti” gioca la fine di questo amore con i segni zodiacali. Infatti, se i segni opposti si attraggono a volte possono allontanarsi e prendere strade diverse. Un minuto e mezzo può bastare per evitare la tua ex, perché anche un minuto e mezzo può diventare interminabile.

(Autoprodotto) Singolo Digitale

MONOLITH GROWS: Interregnum ep

II Monolith di un tempo sono ormai diventati i Monolith Grows e con questo 45 giri testimoniano una sterzata verso sonorità più acide, in attesa di ascoltare il nuovo album previsto per il 2021. “Interregnum ep” è composto da tre tracce nella versione digitale e da un paio nella versione a 45 giri, pubblicata in una edizione limitata di 150 copie. Se gli echi di Kyuss e Soundgarden (l’inizio di “Shade and sleep” sembra uscito da “Badmotorfinger”) ci sono ancora, quello che salta all’orecchio è l’impasto sonoro dei brani, una sorta di lava incandescente che dalle casse acustiche scivola verso di noi. Il 45 giri, per via anche della sua forma fisica di vinile nero, sembra un monolite piantato nel terreno pronto a svelarci i segreti del mondo. Tre brani che scavano un profondo solco dove gettarci di testa, un suono compatto che nulla può scalfire. I Monolith Grows sono già pronti (da tempo) per conquistare il mondo devoto allo stoner, per dimostrare che anche alle nostre latitudini c’è chi prende sul serio il rock, senza bisogno di mezzucci per arrivare al pubblico. Da ascoltare unendo più impianti hi-fi per creare una bomba sonora.

(All Right Riserva Recordz) 45 giri/Digitale

NICHOLAS MERZI: Metti le scarpe al tuo cane

È arrivato al secondo disco Nicholas Merzi, cantautore carpigiano classe 1985. Il titolo è curioso, “Metti le scarpe al tuo cane”, che lo stesso autore descrive come un’esortazione a correre il rischio di vivere i propri sogni senza temere il cambiamento. L’album arriva a gennaio 2020, cinque anni dopo l’esordio “Qualche traccia” (2015), anticipato dal singolo “Marghera” di cui potete trovare il video su YouTube. Risultato di due anni di lavoro tra la sua Emilia e Londra, il nuovo disco di Nicholas Merzi contiene ben 13 tracce di puro pop di qualità, che oscillano fra brani acustici e sonorità vicine al funky e al rock, senza disdegnare una strizzata d’occhio a campionamenti ed elettronica: si va quindi da brani più introspettivi come “Flusso di coscienza Pt.1 & Pt. 2”, “Falò” o il già citato singolo a vere hit power pop come “Spangenberg (sei sicuro?)” e la title track “Metti le scarpe al tuo cane”, pronte per far tremare le gambe al Francesco Gabbani di turno. Per chi lo conosce Nicholas era già una garanzia, ma con questo nuovo album dimostra di essere arrivato alla maturità. Da ascoltare tutto d’un fiato.

(Uniquity Publishing Ltd) Digitale

JAMES MEADOW: A scarecrow sight

James Meadow (al secolo Davide Falcone) è un cantautore modenese che si è fatto le ossa per strada. Sì, proprio in quelle vie sparse per il mondo che ospitano i busker (si è esibito in Italia, Europa e Canada). James è figlio del folk rock acustico nordamericano, di canzoni che si aprono alla vita e alle melodie. Nel 2016 l’incontro con Luca Perciballi ha portato il lavoro di Meadow alla pubblicazione di questo primo CD composto da undici tracce che sono la summa del suo percorso artistico. Un disco di folk-rock che però affonda le sue radici nella contemporaneità. Un lavoro che si mette al servizio della musica e dell’impegno professionale di Davide in ambito antropologico. I brani sono ispirati alla tecnica di finger-style di Bruce Cockburn e lasciandosi andare all’ascolto James riesce a trasportarci in quelle terre dove il folk è nato e vive prosperoso. Un disco di frontiera, un disco legato alla terra (non intesa come pianeta), un disco che ti avvolge e ti accarezza. Meadow potrebbe anche essere inserito nel filone dell’indie pop, ampliando le vedute musicali, perché alla fine quello che contano sono le melodie, le parole e la capacità di unirle insieme.

(IRD Music) CD

MDNT: Motion

Matteo Donati in arte MDNT, musicista e produttore da Parma il 22 Ottobre produce e pubblica il suo primo singolo MOTION. Quando si pensa alla musica elettronica si ipotizza sempre che dietro a tutto ci siano semplicemente due tasti di un computer, ma in MOTION è tutt’altro. Compressori, riverberi, chitarre, synth, tastiere e tanto altro vanno a creare un beat deciso che trascina l’ascoltatore in un viaggio mistico.
Il brano riporta alle sonorità dance dei Disclosure, alla sperimentazione di Bonobo e agli intrecci polistrumentali degli XX. I beat si costruiscono su uno spettro di possibilità che pare infinito, picchiano duro ma sempre con classe, mentre tutt’intorno melodie minimali creano l’atmosfera perfetta sia per rilassarti che per darti la carica giusta. Ascoltare MOTION ti riporta alle serate passate fino alle 4 nei club e ti da quella minima speranza di poterci tornare il prima possibile.

(Autoprodotto) Digitale

EMILIANO MAZZONI: Emiliano Mazzoni

Iniziamo subito dicendo una cosa impopolare. Questo disco si deve ascoltare più volte. Quindi se siete tra coloro che decidono che un brano è da buttare alle ortiche dopo i primi 15 secondi c’è un problema. Non quello comunicato a Houston ma quello che non lascia spazio a niente e nessuno. Mazzoni, invece, è un artista che va ascoltato e riascoltato. Un cantautore che arriva a pubblicare un album intitolato col suo nome e cognome, quasi a voler rimarcare che dentro a queste otto canzoni c’è lui e il suo mondo. Un mondo fatto di ricordi, paura, sonno, natura e tempo trascorso e da trascorrere. Un disco che cerca di portare l’ascoltatore distante dal baratro della semplice sopravvivenza, trasformando l’ansia in pace interiore. “Emiliano Mazzoni” è un album di luce e nebbia che lascia a ciascuno di noi l’interpretazione dei singoli brani. Un disco di coraggio. Un disco coraggioso. Qui non c’è la ricerca della verità assoluta ma storie che fanno parte di un percorso. Dove porterà questo sentiero nessuno lo può sapere, perché tutto è in mano al destino. Da ascoltare possibilmente in cuffia.

(Private Stanze/Audioglobe) CD

RICCARDO MAZZY MASETTI: Sollèvati

L’unico modo per spiegare l’amore è scriverlo sotto forma di canzone, così scrive Riccardo Mazzy Masetti nella sua biografia. Nuova uscita per il cantautore bolognese che sbarca su Musicplus con il suo quinto album “Sollevati”. Disco estremamente umano che rimane saldamente ancorato al pop italiano dei precedenti dischi. Il suo è un cantautorato sensibile ma con carattere, stempera inquietudini con una certa raffinatezza, cuce con la chitarra trame intorno a un canto sofferto, a volte un po’ troppo.
I brani ricordano melodie e atmosfere dei primi album di Nek ma con un timbro vocale che ricorda i live in acustico di Vasco. Riccardo utilizza come immagine del disco un manichino per disegni, immagine molto rappresentativa che incornicia la visione di noi stessi, così mobili ma allo stesso tempo statici, come le storie di vita che racconta nel suo disco intimo. Un disco che porta speranza e buon umore e incoraggia l’ascoltatore a risollevarsi dopo un momento di difficoltà.

(Rènile Rec./Believe) CD/Digitale

ELIA MARTINA: Nigredo

Elia Martina, compositore classe ‘85, muove i primi passi nella scena musicale di Forlì. Nel 2019 , dalla sintesi delle esperienze passate, nasce il primo disco solista “Happy Days”, che gli permette di sperimentare, avvicinandosi al mondo delle colonne sonore.
Nel 2020, dalla sintesi delle esperienze passate, esce “Nigredo”, Ep di cinque tracce con il quale Elia tenta di avvicinarsi sempre più ad una propria idea di linguaggio. Lo scheletro compositivo è spesso formato da arrangiamenti basso-chitarra-batteria, che si arricchiscono di volta in volta con elementi sperimentali. Si va dal neo funk dominato dal flanger di “Saturday Night”, alla ballata alternative folk di “Mr Fiammifero”. Resta intatta la matrice rock del progetto, con il rumore bianco delle valvole che fa da tappeto. Nigredo è un laboratorio, una fucina in cui le idee di Elia prendono forma. L’ascoltatore ha il compito di sedersi e partecipare al percorso dell’artista. E se il prodotto finito non riscontrasse le proprie aspettative? Basterà ritrasformarlo in materia grezza e ricominciare a modellare, come se fosse argilla.

(Autoprodotto) Digitale

MARBLE HOUSE: Underscore

I Marble House si lanciano da una parte all’altra del crepaccio di genere, calcolando la distanza e il rischio, ben certi di atterrare su due piedi senza sprofondare nella fenditura del terreno. E se da un lato c’è l’impronta progressive anni 70, dall’altro troviamo territori inesplorati e inediti per la band, che scruta all’orizzonte ambientazioni modulari, svolte acustiche e lunghi strascichi vocali, scavando solchi nell’ascoltatore. In questo paesaggio a tratti solenne, a tratti giocoso, trova spazio una produzione a regola d’arte, che miscela sapientemente gli elementi più disparati, sottolineando l’ottimo interplay della band e incoraggiando l’ascolto dal vivo. D’altronde si tratta di un gruppo che da otto anni è attivo sul territorio bolognese e non solo, con diversi live alle spalle e una lunga preparazione dei lavori in studio. “Underscore” è un disco di sette brani, quaranta minuti e un’eterogeneità che catturerà dal fan dei Radiohead a quello dei Tool, passando per i nostalgici del progressive dell’era Peter Gabriel. La riconferma di una band poliedrica che dovrebbe meritare la vostra attenzione. Se questo non bastasse, potete riscoprire il loro album del 2018 “Embers” e il nuovo lavoro “More Human Than Me”, una demo rilasciata nel maggio 2020 solamente su Bandcamp.

(Autoprodotto) Digitale

MALFER: Fiore nella tempesta

Giovane rapper modenese attivo dal 2014, Malfer non è certo alla prima pubblicazione discografica, dato che da anni butta fuori tracce su tracce in collaborazione con l’etichetta Radioattiva Records e affiancato da vari producer fra cui, soprattutto, Morra. Questo per dire che qui vi presentiamo il suo ultimo singolo “Fiore nella tempesta”, che lo vede in featuring con Itarille e Millow, ma nel frattempo scopriamo dalla sua pagina Facebook che nel 2020 nonostante il lockdown Malfer è stato tutto meno che fermo: a novembre un altro singolo ancora (“Sai che me ne frega”, il titolo), ha messo a segno una collaborazione con la squadra di calcio Modena FC, ed è pure riuscito ad mettere a segno qualche data live (miracolo, quest’anno) fra cui la partecipazione a Tutto Molto Bello al Locomotiv Club. E a sentire le rime di “Fiore nella tempesta” non c’è da meravigliarsi che Malfer sia pronto a bruciare le tappe. Il suo è infatti un sound che ti prende subito, un rap sanguigno dai beat old school, ben lontano dai suoni patinati a cui il genere ha strizzato l’occhio negli ultimi anni. Tanta roba.

(Radioattiva Records) Singolo Digitale