Da Carpi alla conquista dell’alternative rock. Deve essere questa la missione de Le Mura Di Mos ascoltando il loro album “Come sempre non sai più”. In attività dall’inizio del 2013, la band è giunta terza alla ventesima edizione del “Premio Augusto Daolio”, un ottimo piazzamento dopo appena un anno di attività. Dal vivo si sono esibiti anche il 29 settembre 2014 in Piazza Grande, in cartellone c’erano, tra i tanti, Roberto Vecchioni, Rats, e Paolo Benvegnù. “Come sempre non sai più”, nei brani che lo compongono, risulta essere un disco velato da una tristezza di fondo. Chiedersi che fine abbia fatto “Tereza” o cosa sia successo a “Mogadiscio” è del tutto naturale dopo l’ascolto dei rispettivi brani, come è assolutamente consigliato sentire “Il primo giorno di primavera”. Chitarre delicate, cantato a volte sofferente per via delle vicissitudini della vita, sono le linee guida del gruppo. Poi tutto d’un tratto Le Mura Di Mos ingranano la quinta e sfornano “Tungsteno” scuotendoci come fili d’erba al vento.
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