I Ners esistono dall’alba del nuovo millennio. Provengono da Reggio Emilia ed hanno nel cuore delle canzoni che sembrano un inno all’amore e alla vita. Già autori di alcune prove discografiche, giungono oggi, a qualche anno di distanza dal precedente lavoro, al nuovo album, “Silence brings life”. Non fatevi ingannare dalla foto in copertina che promette un bombardamento sulla vostra testa che può annientarvi, perché i Ners sono ancora (fortunatamente) ancorati a melodie zuccherine che ti entrano in circolo fin dal primo ascolto. Liriche in inglese (non può essere altrimenti), giri di chitarra da rifare nella propria cameretta e una attitudine che ricorda il pop rock d’alta classifica. “Little boy”, a metà del disco, scuote le fondamenta del progetto Ners ma è un guizzo di pochi minuti, perché già con il successivo “Night vibes”, i ragazzi si riappropriano di ballate per occhi innamorati. Un pianoforte diffonde le sue malinconiche note, una voce intona una struggente melodia, le lacrime cominciano a solcare il viso. Si aprono i fazzoletti. I Ners cantano la libertà. La loro libertà. La nostra libertà.
(Autoprodotto) CD