I modenesi Ziqqurhat sono nati nel 2013 dall’idea di due amici che ci hanno messo un paio di anni prima di arrivare alla formazione perfetta per suonare un acid blues (è la loro definizione) molto arcigno. Un primo assaggio della cattiveria del gruppo si è avuta nel 2016 con la pubblicazione di un inedito, “Stick around”, per arrivare al primo album intitolato “Phrenology”. Nel disco che conta 8 brani, c’è il mondo malato dei Ziqqurhat, un mondo che raccoglie a piene mani dal blues più lurido fino ad arrivare allo stoner rock di Kyuss e Queens Of The Stone Age. 25 minuti di assalto sonoro che può mettere a repentaglio la salute mentale dell’ascoltatore. Tempi dispari che si consiglia di ascoltare alle tre di mattino, dopo aver sonnecchiato con un album di Barry White. La band ha portato il suo suono anche al di fuori dei patri confini, fino a Bucarest, dove hanno messo a ferro e fuoco la città. Ascoltando “Phrenology” si ha l’impressione che il gruppo suoni senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, quello che conta è mettere un bruscolino negli occhi degli ascoltatori e dare fastidio. Tra i brani da ascoltare mentre si affilano i coltelli da cucina “My thing”, “Release me sheriff” e “Drum”. Per arrotini e chi si occupa di colate in fonderia.
(Autoprodotto) CD