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MOEST: Distort

Capiamoci, per chi è di Modena e ha vissuto in una certa maniera la scena musicale locale, Modena Est non è solo un quartiere: è sintomo di tutto un fervore musicale, di un sottobosco di personaggi e di luoghi raccontati da gruppi come Paolino Paperino Band e Lomas… E se non sapete di cosa sto parlando documentatevi, non è questa la sede per dilungarsi. Fatto che sta che, mutato nella forma e nei modi, questo album dei MOEST riprende molto di quel piglio punk, mantenendone lo scazzo e l’ironia e vestendolo con strutture musicali che mischiano rock (anche se non c’è una chitarra distorta in tutto il disco), funk, reggae, musica etnica e melodie sghembe. I testi vanno dai racconti di serate non proprio riuscite (“C’è la Pula”) a causa di malcelato amore per le sostanze psicoattive (“Amo il verde”), alle gesta misteriosi personaggi come “Monny il Pistolero”, a singolari analisi sulla società (o almeno così pare) in “Basta bombe solo bombe” e “Gorilla Lilla”. Non si è capito nulla? Probabile. Volete un riferimento? Eccolo: tipo i Pop X, ma molto meno irritanti.

(Autoprodotto) CD / Digitale