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Prim: SONDAinONDA

Prim nasce come il progetto solista in acustico di Irene Pignatti. Nel giro di qualche tempo nasce l’esigenza di un suono diverso, che esca dalla dimensione del “solo”, quindi Irene contatta alcuni musicisti con i quali aveva già collaborato in passato e Prim si trasforma in una band. Il 2 ottobre di quest’anno è uscito il primo ep – Before you leave – cinque brani indie-rock fortemente influenzati dalla musica anglosassone. L’ep anticipa l’uscita del primo album prevista per la prossima primavera.

Ascolta il brano In May che Irene ci ha lasciato al termine dell’intervista

Sonda Club: i singoli in vinile 2020

Sonda Club torna anche nel 2020 con una accoppiata di singoli in vinile a tiratura limitata (300 copie) dal colore verde e oro. La formula rimane invariata. Un artista affermato della regione Emilia-Romagna, presente sul lato A, sostiene un giovane musicista con un brano inciso sul lato B.
La scelta del giovane artista, come sempre, è nelle mani di chi ha sposato la finalità di questo progetto, la star del lato A, che ha potuto ascoltare diversi iscritti al progetto Sonda e scegliere chi meritava di comparire insieme ad un suo pezzo.
I big che hanno deciso di sposare le finalità di Sonda Club sono Massimo Zamboni (ex chitarrista dei CCCP Fedeli Alla Linea, C.S.I., P.G.R.) e i Modena City Ramblers. Due progetti di indubbio valore nei rispettivi ambiti musicali che hanno scritto pagine indelebili nella storia della musica italiana.
Massimo Zamboni ci ha regalato “A ritroso”, brano apparso per la prima volta nel cd del 2010 “L’Estinzione di un colloquio amoroso”, poi ripreso nel disco dal vivo dell’anno successivo “Solo una terapia: dai CCCP all’estinzione” e proprio questa versione live è quella impressa sul vinile di Sonda Club.
I Modena City Ramblers, invece, ci hanno omaggiato un brano intitolato “Volare controvento”, apparso nel loro album del 2017 “Mani come rami, ai piedi radici”, poi ripreso nel disco del 2019 “Riaccolti”, registrato dal vivo all’Esagono Recording Studio.

Massimo Zamboni per il lato B ha scelto il brano “Interludio” di Arianna Poli (da Ferrara) mentre i Modena City Ramblers hanno deciso che “Muto” di Matteo Polonara & Mataara Trio (da Bologna) doveva accompagnare il loro brano.

I vinili Sonda Club sono distribuiti gratuitamente e possono essere ritirati presso la sede Centro Musica.

EncodER – Call per band e artisti

Al fine di sostenere la realizzazione di nuove produzioni originali in ambito musicale, il Centro Musica del Comune di Modena all’interno del Progetto SONDA apre il bando EncodER.
La selezione si rivolge a giovani artisti residenti o domiciliati in Emilia-Romagna che propongano un repertorio musicale originale.
Una Commissione selezionerà tra tutti i partecipanti cinque progetti vincitori che riceveranno una premialità in denaro e avranno a disposizione un locale per la musica dal vivo (La Tenda di Modena) dove, assistiti da un fonico professionista, potranno registrare la pre-produzione dei propri brani.
Inoltre, ai progetti vincitori sarà data la possibilità di realizzare un videoclip live professionale di un loro brano, che sarà diffuso tramite i canali promozionali del Progetto SONDA.

Il bando è aperto a band e artisti che propongono un repertorio originale, residenti e/o domiciliati in Regione Emilia-Romagna e che non abbiano compiuto il 30° anno di età alla scadenza del bando.
Per le band la maggioranza dei componenti deve soddisfare i requisiti di età e residenza.

I cinque progetti vincitori, indicati dalla commissione, riceveranno una premialità di 1.200 euro al lordo delle ritenute di legge.
Ogni progetto avrà inoltre a disposizione per 16 ore complessive (due giornate da 8 ore ciascuna) La Tenda e un fonico professionista per realizzare la pre-produzione dei propri brani, con registrazione in presa diretta su tracce separate.
Tutto il materiale audio, non mixato, sarà a totale disposizione della band/musicista che dovrà indicare al Centro Musica un solo brano, fra quelli registrati, di cui sarà realizzato un mixaggio professionale in studio di registrazione, e che sarà utilizzato come base per la realizzazione di un videoclip live.
La ripresa del videoclip sarà realizzata sempre all’interno de La Tenda, in una giornata da concordarsi. Il videoclip risultante sarà utilizzato come materiale promozionale sui canali del Progetto SONDA.

Leggi qui il bando completo e scarica la scheda di iscrizione

Un colonna sonora per il nuovo spot di youngER Card

youngERcard è una tessera gratuita per le ragazze e i ragazzi che vivono, studiano o lavorano nel territorio regionale. Permette di avere agevolazioni e sconti per la fruizione di servizi culturali e sportivi e presso numerosi esercizi commerciali, oltre a promuovere la partecipazione a progetti di volontariato.
A breve verrà lanciato uno spot su tutti i canali social dell’Assessorato alla politiche giovanili della Regione Emilia-Romagna per promuovere la card e Dry-Art, che sta curando lo spot per conto della Regione, ha pensato di coinvolgere gli artisti iscritti a Sonda per realizzare la colonna sonora (un commento musicale della durata di circa un minuto).
Se vuoi partecipare invia un email dry-art@dry-art.com; ti verrà girato un link privato attraverso il quale potrai vedere in anteprima il video (ti chiediamo, ovviamente, di non divulgarlo) e ti verrà inviata la scheda di iscrizione da compilare.
Il brano dovrà essere originale, inedito e realizzato per l’occasione.
L’autore (o gli autori) del brano che verrà selezionato come vincitore dovranno sottoscrivere una liberatoria per l’utilizzo gratuito.
Il brano e la scheda compilata dovranno essere inviati entro il 31/12/2020 all’indirizzo email dry-art@dry-art.com

 

SONDAHeart – Il podcast. Ep.2: Cesare Augusto Giorgini

SONDAHeart, il podcast che raccoglie le interviste degli artisti iscritti a Sonda.
Già da diversi anni pubblichiamo brevi interviste registrate in formato video sul nostro canale Youtube; SONDAheart ci dà la possibilità di espandere le chiacchierate con gli artisti ospiti e di toccare diversi aspetti che, nei video di 3-4 minuti, finiscono per essere tralasciati.
SONDAHeart è distribuito sulle principali piattaforme: Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Google Podcast.

SONDAHeart, nel secondo episodio, ospita Cesare Augusto Giorgini.

SONDAHeart, una chiacchierata con chi mantiene vivo e pulsante l’organismo musicale dell’Emilia-Romagna.

Toi: il nuovo disco di Maru

Esce oggi Toi, il nuovo disco di Maru prodotto da Bravo Dischi e dal Centro Musica di Modena, attraverso il progetto Sonda, con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
Una collaborazione che nasce nel 2019 quando il Centro Musica, con la sua collana Sonda Club, aveva prodotto su vinile il singolo “Dove Dormi” di Maru insieme a ”Sentimento Estero” de Lo Stato Sociale.

TOI, il nuovo disco di Maru arriva a un anno di distanza da “Zero Glitter”. Anticipato dai singoli “Quechua” e “Zitta”, Toi è il grido di libertà di chi ha smesso di prendersi troppo sul serio.
È rinunciare alle aspettative per accogliere tutto quello che viene e goderselo fino in fondo, la volontà di vivere gli errori con leggerezza, accettarli e accettarsi in ogni sfaccettatura, anche quelle che non piacciono agli altri”.

SONDAHeart – Il podcast. Ep.1: Carati

E’ online da oggi SONDAHeart, il podcast che raccoglie le interviste degli artisti iscritti a Sonda.
Già da diversi anni pubblichiamo brevi interviste registrate in formato video sul nostro canale Youtube; SONDAheart ci dà la possibilità di espandere le chiacchierate con gli artisti ospiti e di toccare diversi aspetti che, nei video di 3-4 minuti, finiscono per essere tralasciati.
SONDAHeart è distribuito sulle principali piattaforme: Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Amazon Music, Deezer, Google Podcast.

SONDAHeart, nel primo episodio, ospita Carati.

SONDAHeart, una chiacchierata con chi mantiene vivo e pulsante l’organismo musicale dell’Emilia-Romagna.

James Meadow: SONDAinONDA

James Meadow è il nome d’arte di Davide Falcone, che nasce a Modena ma affonda le sue radici musicali nel folk rock nordamericano.
A settembre 2020 fa ha pubblicato il suo primo album – A Scarecrow Sight: undici brani scritti dal 2017 a oggi e curati, nella produzione e nell’arrangiamento, da Luca Perciballi.
Undici brani che uniscono la solida eredità americana alla poesia e all’antropologia, principale campo di studi di Davide Falcone.

Ascolta Entangled in Love che Davide ha suonato al termine dell’intervista

Cesare Augusto Giorgini: SONDAinONDA

Cesare Augusto Giorgini porta avanti da diversi anni un progetto solista; ha alle spalle una band progressive, quattro anni di studio al BIMM Institute di Londra, due produzioni in lingua inglese ma con il lavoro più recente è passato all’italiano.
L’ep che uscirà a breve – Navi di Vetro – è l’antologia delle canzoni in italiano scritte da Giorgini dal 2015 a oggi.

Ascolta la versione acustica del singolo Caffè che Cesare ci ha lasciato al termine dell’intervista

I valutatori: Nicola Manzan

Se nella tua vita sei diventato un produttore, musicista, direttore artistico, editore, discografico, talent scout, manager qual è stata la tua formazione musicale negli anni dell’adolescenza?
Una semplice domanda che nasconde una profonda risposta. Scopriamo insieme cosa ascoltavano e cosa leggevano i valutatori di Sonda.

Ho iniziato ad ascoltare musica molto presto.
Mio padre aveva un po’ di vinili in casa, tipo cantautori e simili, oltre ad alcuni “audiolibri”, come li chiameremmo ora. Aveva anche una collezione di 100 vinili di classica, credo recuperati in edicola.
A cinque anni mi ha insegnato ad usare il giradischi e mi ha dato la massima libertà di utilizzo e di ascolto. Penso sia iniziata lì la mia voglia di mischiare generi, di ascoltare un po’ di tutto senza distinzioni. Ricordo che facevo delle mie personali classifiche e facevo finta di essere il dj di una radio mettendo brani di Beethoven, Elvis, De Gregori uno dopo l’altro, in base alla suggestione che mi davano.
Quando ho iniziato a potermi permettere di acquistare i dischi che interessavano a me, era già arrivata l’epoca del Cd, ma ho continuato ad acquistare i vinili, quando erano disponibili. Allo stesso tempo mio padre prendeva mensilmente la rivista (di musica classica) Amadeus, con cd allegato che automaticamente finiva nel mio stereo. In pratica gli anni della mia adolescenza sono stati caratterizzati da doppi input: da un lato la musica classica che studiavo ed ascoltavo perché “fornita” direttamente da mio padre, dall’altro avevo i miei dischi metal e hardcore che compravo coi pochi soldi che avevo.
Allo stesso modo leggevo anche riviste musicali diversissime fra loro: sulla mia scrivania, sotto un numero di “Rumore”, ci poteva essere un numero di Amadeus con Bernstein in copertina (con tanto di pubblicità della Rolex al suo interno).
Credo che a livello di ascolti questo sia stato un periodo molto formativo, la lista degli artisti e dei rispettivi album che ho ascoltato potrebbe essere davvero lunghissima. A volte erano cassette doppiate casualmente da qualche amico, a volte erano dischi che cercavo io, altre volte trovavo dei cd a casa e me ne innamoravo. Potrei citare tre casi su tutti: gli Slint di “Spiderland”, i Carcass di “Necroticism” e la celeberrima registrazione delle “Variazioni Goldberg” di Bach suonate da Glenn Gould. In tutti e tre i casi, parlo di dischi che ho ascoltato ossessivamente per mesi, alcuni per anni. Le variazioni Goldberg, ad esempio, sono sempre le benvenute nella mia vita quando devo rimettere in ordine il cervello.
La cosa curiosa è che spesso riascoltando alcuni dischi che sono stati importanti per me, mi rendo conto di quanto nel frattempo sia “cresciuto” il mio orecchio, notando spesso moltissime peculiarità che un tempo non sarei mai riuscito a cogliere. Se a volte questo ascolto più dettagliato mi porta a sentire una certa ingenuità nei miei gusti di un tempo, dall’altro mi rendo anche conto che certe caratteristiche, nel bene e nel male, sono rimaste impresse nella mia testa e spesso mi sono ritrovato a riproporle in qualche modo nella mia musica.
Sul fronte dei concerti, invece, suonando il violino fin da bambino venivo spesso accompagnato a concerti di musica classica, per un periodo ho anche avuto l’abbonamento alla stagione sinfonica del teatro di Treviso. Adoravo andare ai concerti in quegli anni, un po’ per la compagnia, un po’ perché ho sempre adorato essere investito dal suono potente di un’orchestra, così come adoro trattenere il fiato durante i pianissimo della musica da camera.
Ma allo stesso tempo ho iniziato anch’io a fare concerti e ad andare a vedere quello che arrivava in zona. Mi ricordo molto bene di quando andavo (appena diciottenne) all’Agrrro, centro sociale in provincia di Treviso dove c’erano concerti punk che mi hanno fatto capire che la musica poteva essere anche qualcosa di diverso da quello che conoscevo io (potrei dire semplicemente: l’opposto). Ho vissuto in bilico tra musica classica ed autogestione per parecchi anni, facendo a volte anche doppi concerti, prima con l’orchestra, poi col mio gruppo in qualche locale. Da quando poi ho iniziato a lavorare in un rock club come tecnico palco, le cose sono cambiate: ogni weekend lavoravo con band di qualsiasi tipo, che mi hanno portato ad amare o odiare certi gruppi, ma soprattutto certe attitudini da rockstar fallite.
Se dovessi citare due concerti “della vita”, non avrei dubbi: nel 1998 ho suonato col mio gruppo di supporto agli Unsane di New York. Li conoscevo di nome, sapevo che erano molto apprezzati, ma non immaginavo che dal soundcheck in poi la mia vita sarebbe letteralmente cambiata. I suoni, l’attitudine, i pezzi: tutto era nuovo e tutto era esattamente nei miei canoni estetici, spazzando via molte cose che avevo ascoltato fino al giorno prima, rendendomele a tratti insopportabili.
Il secondo concerto è stato un BBC Prom alla Royal Alber Hall di Londra, sempre in quegli anni, in cui Yo Yo Ma suonava un concerto per violoncello in prima assoluta. L’introduzione altro non era se non una registrazione di rumori ambientali, mandata in play dallo stesso violoncellista e diffusa da uno stereo portatile degli anni 80 piazzato davanti al violoncello. E anche il resto era poesia pura.

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