Con One Glass Eye c’è un problema. C’è il problema che sai che si chiama Francesco Galavotti, abita a Modena e l’hai visto nei panni di leader dei Cabrera. Un bel problema perché “Elasmotherium” dovrebbe arrivare dentro il tuo lettore cd attraverso una casa discografica statunitense, distribuita nel North Carolina, da un manipolo di ragazzi barbuti e qualche ragazza che ama il folk rurale. Ecco One Glass Eye ha il grosso problema di essere italiano, sì avete letto bene, il GROSSO problema, perché alle nostre latitudini il suo folk rock cantato in inglese è difficile da digerire se non hai origine a stelle e strisce o puoi vantare un cugino che si chiama Kurt Vile. One Glass Eye armato delle sua chitarra (e della sua voce) ce la mette tutta per farci dimenticare le sue origini e ci riesce, per davvero, ci riesce eccome. Lui è il tipico artista che oggi va tanto di “moda”, scanzonato, malinconico, triste ma col sorriso stampato in faccia, un loser che però ha già in tasca il biglietto (vincente) della lotteria. Nove tracce. Nove affreschi che ti mettono addosso una voglia irrefrenabile di stare sotto una pioggia battente per delle ore. Per il gusto di sentirti libero. Libero per davvero.
(Out Stack Records) CD