Rancho De La Luna, Desert Session, stoner abrasivo e a tratti viscerale, misto hardcore, produzione in tiro, esecuzione anche. I Sons of Lazareth scrivono un disco che spacca, in barba ai neologismi dei trendsetter. Un disco con le chitarre in faccia, urla, virate inaspettate che strizzano l’occhio ad altri mondi, per evitare la noia di una scena in cui i portabandiera hanno piantato paletti apparentemente inestirpabili. Perché è proprio questo il punto di forza del quartetto bolognese: accompagnare gradualmente l’ascoltatore nel loro mondo fatto di stridori ed energia dirompente. Una sapiente commistione di momenti distensivi e psichedelici, consapevolezza e controllo nel dinamismo ed esplosioni hard rock/metal rendono questo lavoro un buon punto di partenza per chiunque voglia addentrarsi, partendo dal blues, nelle terre desolate dello stoner. “Blue Skies Back to Gray” lo ascolti quando torni a casa da lavoro, con un sigaro in bocca, il jack in mano e il desiderio di perpetrare nefandezze ai danni di chi ti ostacola; oppure dal vivo, dove siamo sicuri possa trovare il suo habitat ideale.
(Argonauta Records) CD / Digitale